Ugo De Rosa | Il futuro dell’Evi, dopo l’uscita dalla liquidazione, è ancora tutto da scrivere, e con esso l’efficienza del servizio idrico. A pesare come una spada di Damocle è l’inserimento nell’ATO, che gestisce un territorio vastissimo e nel quale le peculiari esigenze isolane passerebbero in secondo piano. In realtà l’autonomia è possibile, ma la procedura che doveva essere conclusa entro lo scorso luglio, con l’accertamento dei requisiti da parte dell’Ente Idrico Campano, a causa del terremoto del 2017, come evidenziato dai sindaci. Che fare allora affinché all’Evi possa essere consentita l’autonomia di gestione, in presenza delle criticità che pur conosciamo, e in virtù della peculiarità di isola turistica? In caso di accorpamento al calderone ATO, le ripercussioni sull’efficienza del servizio sarebbero infatti gravemente negative.
Ebbene, i sindaci isolani hanno escogitato una soluzione che si auspica vada a buon fine. Un emendamento da inserire nel disegno di legge di conversione del Decreto legge “Ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e protezione civile”. E così in sede di conversione i sindaci hanno chiesto al relatore al Senato, sen. Etel Sigismondi, la presentazione di un emendamento per aprire una finestra legislativa che possa consentire la nomina dell’Evi quale “Ente Gestore” da parte della Regione Campania e poter cosi continuare ad essere operativo in autonomia. In sostanza si tratta di prorogare il termine per la procedura non perfezionata, alla luce delle ripetute calamità che hanno colpito l’isola. La speranza di ottenere la tanto sospirata autonomia passa per questo emendamento.
LA RICHIESTA AL SEN. SIGISMONDI
Di seguito il testo della richiesta avanzata al sen. Sigismondi: «Disegno di legge di conversione del Decreto legge n. 3/2023 – Ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e protezione civile. Modalità di gestione del Servizio idrico integrato dell’isola di Ischia.
Illustre Senatore , come è noto l’isola d’Ischia vive da alcuni anni una perdurante emergenza, dapprima causata dal grave evento sismico del 21 agosto 2017, successivamente, di recente , aggravata dagli eccezionali eventi calamitosi del 26 novembre 2022, che hanno determinato gravi perdite di vite umane e rilevanti dissesti di carattere idrogeologico sull’intero territorio. I Comuni dell’isola sono impegnati, d’intesa con il Commissario Straordinario On.le Avv. Giovanni Legnini, in una sinergica azione per superare la fase dell’emergenza ed avviare a normalità la vita sociale e le attività economiche nell’isola. In tale prospettiva assume un particolare rilievo l’organizzazione dei servizi pubblici locali e, primariamente, l’erogazione del servizio idrico ai cittadini dell’isola, nonché alle centinaia di migliaia di ospiti nazionali ed internazionali che scelgono l’isola quale meta di vacanza nel corso della stagione turistica.
Per i Comuni dell’isola si rivela di fondamentale importanza garantire una gestione pubblica ed autonoma del servizio idrico, in considerazione delle peculiari caratteristiche del territorio isolano. A tal fine è un’occasione di assoluta urgenza, l’accertamento, da parte dell’Ente Idrico Campano (E.I.C.) delle condizioni di autonomia per lo svolgimento del servizio idrico nell’isola di Ischia. Purtroppo, a causa dei gravi effetti causati dalla fase emergenziale post sisma, non è stata espletata la relativa procedura entro il termine del 31 luglio 2022, previsto dal comma 2 ter dell’art. 149 del Decreto legislativo n. 152/2006. Con la presente proposta emendativa di chiede di rideterminare, solo per l’isola di Ischia, tale termine alla data del 30 giugno 2023.
I rappresentanti delle comunità locali dell’isola intera sono certi che non sfuggirà alla Sua attenzione la particolare rilevanza della richiesta finalizzata ad assicurare l’interesse pubblico all’autonomia di gestione del servizio idrico in un’isola che vive uno dei periodi più critici della sua storia recente.
Testo della modifica proposta al D.L. n. 3/2023 Dopo l’art. 5 è aggiunto l’art. 5 bis: 5 bis. Con riferimento ai Comuni dell’isola d’Ischia, in considerazione delle particolari condizioni determinate dall’evento sismico del 21 agosto 2017 e dall’evento calamitoso del 26 novembre 2022, il termine del 31 luglio 2022 di cui al comma 2-bis, lettera b) dell’art. 147 del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 è rideterminato alla data del 30 giugno 2023, per l’accertamento della ricorrenza dei requisiti per la salvaguardia della gestione idrica esistente nell’isola».
Una iniziativa di vitale importanza per il futuro e il benessere della comunità isolana e anche della sua economia turistica.