Domenico Savio* | Ha vinto Enzo Farrandino, sostenuto dal suo degno predecessore Giuseppe Ferrandino con tutto il suo carico di dieci anni di malgoverno e del baratro in cui è precipitata Ischia dal punto di vista amministrativo e di pessima immagine a livello nazionale per le note vicende legate allo scandalo della metanizzazione del paese. Avesse vinto Gianluca Trani, sostenuto da Domenico De Siano e dall’intero centrodestra, nulla sarebbe cambiato, perché ambedue i personaggi e gli aggregati di tutte le loro liste sono pregni di cultura e di politica borghese e capitalistica e le loro scelte amministrative sono destinate a favorire gli interessi dei benestanti e a danneggiare quelli dei più deboli socialmente. Così è stato sino ad oggi e così continuerà ad essere sotto il regno del subentrato omonimo Ferrandino.
Malauguratamente Enzo Ferrandino, come chi l’ha preceduto e gli altri sindaci prima di lui, è stato eletto col 52,92% dei voti validi degli Ischitani, compreso di quelli che prima si lamentano – Della scellerata politica amministrativa del clientelismo, del favoritismo, della disuguaglianza e della discriminazione sociale; dei beni comunali che non producono ricchezza per lo sviluppo strutturale del paese; dei quartieri popolari e delle periferie abbandonate a se stesse; della vergognosa occupazione e persino chiusura di tratti di marciapiede sul corso Vittoria Colonna; delle Pinete abbandonate; degli sfollati sopravvissuti alla tragedia di Monte Vezzi ignobilmente abbandonati ancora nei container; delle strutture sportive che necessitano di interventi risolutivi; degli allagamenti di Ischia Ponte; dell’invivibilità dell’area portuale; della mancanza di interventi che favoriscano l’allungamento della stagione estiva per l’incremento dell’occupazione, specialmente giovanile, eccetera. – e poi finiscono per votare lo stesso potere padronale e antipopolare.
Adesso per altri cinque anni si ripeteranno le lamentele popolari a ogni angolo delle strade, anche se chi ha votato centrosinistra e centrodestra non ha diritto di lamentarsi, perché è causa dei propri mali sociali generati dal proprio voto. Questo vale anche per quei lavoratori stagionali del turismo che eventualmente hanno votato per i candidati del PD e del centrosinistra, che col governo di Matteo Renzi gli hanno vergognosamente e disumanamente dimezzato l’indennità di disoccupazione.
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista partecipa alle elezioni borghesi per battersi anche dall’interno delle istituzioni capitalistiche per favorire il miglioramento delle difficili condizioni di vita della classe lavoratrice operaia e intellettuale e nel contempo lavora alla costruzione di un processo rivoluzionario che cambi radicalmente l’organizzazione della vita sociale, i rapporti di produzione e di distribuzione della ricchezza prodotta costruendo la nuova e superiore civiltà dell’uguaglianza e dell’altruismo. Questo è l’unico percorso che consentirà all’umanità intera di sconfiggere l’attuale putrido sistema sociale capitalistico e imperialistico – governato da pochi ricchi, industriali, banchieri, finanzieri e guerrafondai -, di abolire lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e di conquistare il potere alla classe sociale dei lavoratori, da millenni sfruttata, umiliata e affamata.
Anche per le elezioni di Ischia abbiamo voluto dare il nostro contributo politico e sociale di classe candidando ad amministrare il paese uno dei migliori dirigenti del P.C.I.M-L., il compagno Gennaro Savio, affiancato da una lista di onesti lavoratori operai e intellettuali di elevata pulizia morale, di dedizione ai supremi interessi della collettività e di impegno civico per migliorare la vita presente nella prospettiva di cambiare radicalmente e definitivamente quella futura. Per questo impegno di appassionato altruismo a Gennaro Savio e a tutti i componenti della sua lista va il sentito ringraziamento e il riconoscimento politico e di classe del nostro Partito.
Il risultato elettorale non è stato all’altezza dell’impegno e del sacrificio profusi dai candidati e dall’organizzazione del Partito. Complice anche la confusione generata da una legge elettorale che sembra fatta apposta per confondere le idee agli elettori, il cosiddetto voto disgiunto, la quasi totalità dell’elettorato, nonostante le tante battaglie sociali da noi combattute, non ha ritenuto di eleggerci ad amministrare il paese né di portarci in consiglio comunale per smascherare e combattere anche in quella sede le scelte antipopolari di coloro che hanno vinto le elezioni. Chiaramente il problema non è nostro, ma di chi non ha ritenuto votarci e non ha approfittato della possibilità che gli abbiamo dato per rinnovare veramente e profondamente la vita sociale di Ischia.
Prima e durante la campagna elettorale per accattivarsi il voto e conquistare il potere alcuni nostri avversari politici riferendosi al nostro Partito, ai nostri ideali comunisti, ai nostri principi di uguaglianza, di giustizia e di democrazia proletaria e alla nostra battaglia per il socialismo ci hanno detto che dobbiamo “svecchiarci”, essere più giovani nelle idee e nei propositi. Ebbene, i vecchi sono proprio costoro, che con la loro cultura politica e sociale sostengono l’odierna organizzazione della società basata sul potere economico, politico e di governo della classe capitalistica e imperialistica e sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, ordinamento sociale che disgraziatamente sopravvive da oltre 10.000 anni di storia conosciuta e che è responsabile delle guerre che si combattono sul Pianeta, degli estremismi religiosi, delle migrazioni di popoli interi e delle vittime ad esse collegate, delle morti per malattie e denutrizione, specialmente di neonati e ragazzi, della disoccupazione dilagante, della fame nel mondo, dei mille disservizi sociali, di un’esistenza nient’affatto dignitosa, eccetera.
Rispetto a questo scenario non occorre una grande intelligenza per capire che il vecchio e superato non siamo noi coi nostri ideali e obiettivi politici, ma lo sono tutti coloro che si accaniscono a sostenere la vecchia e anacronistica organizzazione della società umana governata dal potere economico e politico padronale. Né basta essere giovani per essere sostenitori del nuovo quando si sostiene il vecchiume politico e amministrativo del vecchio potere. Essere giovani non dipende dall’età anagrafica, bensì dalla giovinezza delle proprie idee e chi sostiene il potere millenario della classe padronale è vecchio superato dal tempo. La dimostrazione incontestabile di quanto sosteniamo sta nel fatto che i giovani dei partiti borghesi, clericali e capitalistici sono sostenitori del vecchio potere economico e politico della classe padronale. E’ incontestabile che il nuovo appartiene ai nostri ideali di uguaglianza, alle nostre battaglie di cambiamento e ai nostri obiettivi rivoluzionari.
Ci dispiace che la maggioranza dell’elettorato di Ischia non ne sia ancora convinta. Intanto, noi continueremo la nostra battaglia nel sociale per difendere e sostenere accanitamente gli interessi della millenaria e martoriata classe lavoratrice operaia e intellettuale e lo faremo fin quando il potere politico non passerà nelle mani degli sfruttati di oggi. Prima o poi questo passaggio di classe al potere ci sarà e allora i responsabili delle vessazioni di cui oggi soffrono le masse lavoratrici e popolari saranno chiamati a darne conto.
Forio, 27 giugno 2017.
* Segretario generale del P.C.I.M-L.
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