Ugo De Rosa | Forio hanno avuto un’eco e una reazione tipica di chi predica bene e razzola male. Il parroco di San Vito, evidentemente non preparato a gestire un popolo vero come quello di Forio e che ha ridotto a brandelli la comunità di Panza tanto da costringerlo ad una “fuga” verso Forio, ha deciso di intervenire sulla denuncia di Nello Savio e, sul profilo social della sua Parrocchia, ha iniziato a vibrare la sua scimitarra nell’aria.
Invece di fare chiarezza e di dire la verità, Don Cristian Solmonese ha solo aizzato ancora di più gli animi e, cosa ancora più brutta, ha scelto la via della mia minaccia alle semplici anime cattoliche del Cierco di dintorni: “vi cancello la festa!”
Per il parroco col fisico, quello che pubblica le storie sui social per farsi vedere “villoso” e in forma, ieri pomeriggio è stata la volta di scrivere.
“Carissimi, premettendo che non desidero che la festa della Madonna della Libera diventi oggetto di polemiche religiose, civili e politiche, e non trovando mai valido l’utilizzo dei mezzi di comunicazione (tranne quando gli amici miei mi fanno sentire super uomo e mi incenzano, ndr) per attaccare o alzare la voce verso situazioni che andrebbero affrontate nel colloquio personale con gli interessati, in qualità di presidente del Comitato della Madonna della libera, mi permetto di chiarire la questione dei “festeggiamenti esterni” della Madonna della Libera”si legge nel post del parroco che, raccontano in paese, avrebbe chiesto in prima persona l’intervento del Vicesindaco Albano per velocizzare l’installazione delle luminarie.
“Tutto quello che riguarda – aggiunge ancora Solmonese – la celebrazione interna della festa, riferendomi alle celebrazioni, alle varie iniziative a sfondo sociale, culturale e caritative, il presidente del Comitato/Parroco o rettore del Santuario è tenuto ad ascoltare il parere degli organismi di comunione (Consiglio Pastorale Parrocchiale) ed un eventuale comitato festeggiamenti. Per mettere in essere tali iniziative “ab intra” non si rifà ad alcun ente pubblico se non allo scopo di invitare i rappresentanti della res publica a prendere parte alle manifestazioni”. Avete presente la Supercazzola? Eccone una perfetta…
“Tutto ciò che riguarda – continua ancora il post di Solmonese – i festeggiamenti esterni (luci, processioni, spettacoli e pulizia delle strade), il Presidente del Comitato è tenuto a lavorare in sinergia con coloro che hanno la responsabilità pubblica ed è tenuto a comunicare le iniziative e su alcuni aspetti a chiedere i dovuti permessi per gli interventi di carattere pubblico.
Avendo osservato i passaggi amministrativi, nella legalità e nella trasparenza, ringrazio il vicesindaco Albano per aver accolto le mie richieste e aver semplicemente osservato i passaggi amministrativi”. Il post, poi, diventa tutta politica.
Il parroco conferma l’intervento del Vice Sindaco Angela Albano e La denuncia o meglio, l’accusa, di Nello Savio sulle luminarie per la Madonna della Libera a rimanda al mittente le accuse mosse da Nello Savio. Conoscendo per la propria storia sia Nello Savio sia Cristian Solmonese, ovviamente, è più facile pensare alla versione di Nello Savio che a quella di Cristian Solmonese. Chi ha detto a Savio che non avrebbe potuto installare le luminarie come sempre? Il post del parroco, però, poi, continua: “Mi dissocio da ogni tipo di giudizio, accusa o illazione che non ha fondamento in quello che è intercorso tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale, la mia persona e il comitato. La festa non può diventare il campo di discussione per questioni non di carattere religioso. Per tanto, ribadisco nuovamente che se essa sarà motivo di qualsiasi polemica religiosa, civile e politica, sono disposto anche a sospenderla, perché essa si snatura di uno dei suoi significati più importanti”.
Nello Savio, ieri, da queste colonne aveva accusato un fatto molto chiaro: “Sono stato recentemente avvicinato dal rappresentante del Comitato Organizzatore che, con non poco imbarazzo, mi comunicava di essere stato “sollecitato” da alte cariche Istituzionali (Vice Sindaco) ad informarmi che non dovevo procedere all’installazione degli addobbi e che la Ditta incaricata, “doveva” essere Il Nibbio dei Romano”. A questa accusa, il parroco ha risposto con queste parole: “Avendo osservato i passaggi amministrativi, nella legalità e nella trasparenza, ringrazio il vicesindaco Albano per aver accolto le mie richieste e aver semplicemente osservato i passaggi amministrativi”
Chi mente? Perché Don Cristian, invece di alzare la voce e minacciare (sono disposto anche a sospenderla), non racconta cosa ha detto a Nello Savio?