La morte di Alain Delon, il divo francese diventato leggenda grazie a Luchino Visconti ha riaperto gli album dei ricordi diversi ischitani. In particolare, il Delon ischitano che lo hanno raccontato Donatella Rizzo, Patrizia Matarese e Francesca Iacono. Tre ricordi di una star del cinema mondiale che, tuttavia, ci regalano un’immagine umana e gioviale di uno degli attori più importanti della storia.
Donatella Rizzo: “Delon, oltre che bello di persona, fu molto cordiale”
Fu una serata nell’ambito del Premio Visconti, organizzato da Scaparro, Zeffirelli e Franco Iacono. Fu una serata sul Sagrato del Soccorso dove, ricordo si tenne prima un concerto diretto dal direttore d’orchestra Franco Mannino, il cognato di Visconti, un altro grande protagonista del cinema di Visconti e fu l’autore delle musiche di molti film di Luchino Visconti come L’innocente, Ludwig, Bellissima, Gruppo di famiglia in un interno e Morte a Venezia. Poi la serata si concluse a casa dove organizzammo una cena. Alain Delon fu molto affabile con tutti e molto disponibile. Ricordo la sua gentilezza estrema. Da quello che leggo sui giornali sembra che Delon fosse una persona un po’ scontrosa, io, invece, ho un bellissimo ricordo. Oltre che bello di persona, fu anche molto cordiale. Veramente una bellissima serata”.
Patrizia Matarese: “Mi sentivo al settimo al cielo, stai in sala, seduta vicino ad Alain Delon, non so se mi spiego”
Quella serata ischitana con Alain Delon è stampata nei ricordi di molti. E, tra questi, sicuramente, la testimonianza di Patrizia Matarese, la proprietaria del Cinema delle Vittorie a Forio: “Quella sera non la potrò mai dimenticare e mi rammarico di non aver qualche foto. Quella sera, nell’ambito del “Premio Visconti” proiettammo la pellicola restaurata del Gattopardo. Alain Delon non la lasciò un attimo, era scortata a vita non volle che la montassimo con i tagli e le aggiunte, e fino a metà della ripresa rimase in cabina per controllare che tutto avvenisse secondo le sue regole. Poi, all’improvviso, mi girai e nella sala buia delle Vittorie, lo ritrovai seduto al mio fianco. Mi sentivo al settimo al cielo, stai in sala, seduta vicino ad Alain Delon, non so se mi spiego”.
Francesca, la ragazza che abbracciò Alain Delon
Ci sono abbracci che non si dimenticano e, sicuramente, quello con Alain Delon per Francesca Iacono rientra tra uno di quelli. A distanza di 37 anni, le abbiamo chiesto che ricordi conservasse. “Eravamo a casa di Nicola D’Abundo e Donata Rizzo e ricordo che Alain Delon fu davvero molto espansivo. Fu una serata di festa e non nessuna reticenza a regalare foto un po’ con tutti. Ricordo che ero io a fare le foto quando, ad un certo punto, non ricordo chi, disse, fatevela anche voi una foto. E così fu. Ero giovanissima, avevo 23 anni e Alain Delon era già il mito che tutti conosciamo. Fu un gesto molto carino, non ci aspettavamo fosse così. Ricordo che durante quella sera, quella del Festival Luchino Visconti sul sagrato del Soccorso, Alain Delon ricordò il suo rapporto con Visconti. Era un premio che gli faceva molto piacere ricevere, e sottolineò che, se non avesse incontrato Luchino Visconti, forse, non sarebbe mai esistito Alain Delon”.