sabato, Novembre 23, 2024

Dove lo metto il caro estinto in ospedale? | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 23 novembre 2024



Sembra questo l’ultimo, ennesimo problema di un ospedale “Anna Rizzoli” sempre più abbandonato a sé stesso e alla malasorte di un popolo che subisce infinite angherie da un’amministrazione sanitaria distrettuale e regionale a danno del più importante regalo mai ricevuto dal suo principale, storico benefattore.
Per alcuni lavori in corso, pare che la morgue del “Rizzoli” (volgarmente detta “sala mortuaria”) sia attualmente oggetto di lavori in corso e, quindi, non disponibile ad ospitare le salme degli ammalati deceduti in ospedale. Come molti sanno, essendo passati per questa macabra trafila, allorquando un proprio caro muore nel nostro nosocomio, bisogna attendere un lasso di tempo dal momento in cui ne viene decretato il decesso, applicando un paravento per occultare la vista del defunto agli eventuali degenti presenti nella stessa stanza o corsia, per poi liberare la salma e portarla al piccolo obitorio nel piazzale retrostante, nelle cui salette talvolta vengono ospitati anche due feretri ciascuna. A quel punto, è l’impresa funebre incaricata dai parenti a cominciare il proprio servizio, ricomporre la salma e favorire l’accesso dei parenti e dei loro visitatori entro gli orari consentiti dal regolamento dell’ospedale, fino al momento in cui muoversi verso il luogo della celebrazione religiosa e poi della cremazione/sepoltura/tumulazione.
Mi consta personalmente, essendo deceduto ieri uno zio di mia moglie in quel del Rizzoli, che i suoi trascorsi di attivo collaboratore di parrocchia gli abbiano consentito di essere trasportato direttamente dall’ospedale a Santa Maria Maddalena a Casamicciola, dove oggi alle dieci saranno celebrati i funerali. Ma chiaramente è lecito chiedersi, in una situazione così triste, in che modo una famiglia meno addentro a certi meccanismi possa riuscire a gestire agevolmente e soprattutto dignitosamente le necessità di un momento di tale dolore, specie dopo che oggi sembra essere un tracciato di lunga durata a decretare lo svincolo della salma per non meglio definita destinazione: cimitero? Abitazione? Una chiesa disponibile, per i più fortunati che riescono a trovarne una? Chi lo sa…Voglio sperare che i vertici dell’ASL Napoli 2 Nord abbiano ben chiari i tempi in cui questa imbarazzante quanto singolare e anche un po’ macabra emergenza possa trovare soluzione. Ciononostante è forse ben più squallido dell’emergenza stessa il silenzio di tutti quelli che tacciono pur essendone a conoscenza, solo perché la cosa non li riguarda personalmente. Del resto non c’è da meravigliarsi, perché questa è pur sempre l’isola egoista che ben conosciamo e che, ancora una volta, dimostra tutta la sua abituale propensione a girarsi dall’altra parte, anziché rappresentare il giusto sdegno verso le cose che non vanno per il verso giusto.

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