Gaetano Di Meglio | Viviamo nel 2023 e credo che la migliore analisi che si possa fare di un evento che brucia l’80% del bilancio per gli eventi dell’estate del comune di Ischia sia quella televisiva offerta dall’organizzazione. E, purtroppo, nonostante gli anni e le esperienze che si aggiungono, devo ammettere che quelli del Comune di Ischia e i loro partner riescono a peggiorare anno dopo anno. Una decrescita costante e imbarazzante che dovrebbe portare ad una riflessione seria. Neanche il covid è riuscito ad azzerare tutto e a far ripartire l’organizzazione con il tocca sana del CTRL+ALT+CANC.
Un mare di sforzi, di impegni e di sacrifici immolati sull’altare del “normale” che non premia neanche chi li compie. L’unica cosa buona è che abbiamo espulso, quasi definitivamente, tutti i virus e le schifezze con i quali ci eravamo infettati durante le nefaste annate di Ronga.
DELUSIONE AL MASSIMO. Puoi fare una barca dedicata a Massimo Troisi, chiamarla “Non ci resta che piangere” e tagliare la parte più bella della scena che tu stesso hai scelto di immortalare? Puoi decidere di celebrare uno dei miti del cinema italiano senza far vedere una sola scena? Puoi pensare di ricordare “Il Postino” e di non far ascoltare i rumori del mare, magari chiedendo il silenzio a tutti? Puoi omaggiare Troisi con Benigni e non far ascoltare la voce di Benigni nella più bella recensione di Troisi? Pensavo fosse una barca… invece era un carro. Voto: ULTIMO (come giusto che sia)
LA GIURIA. Il discorso sarebbe troppo lungo e non è questo il contesto giusto; tuttavia, se Sant’Anna deve continuare ad esistere, non lo può fare una giuria trasformata in leccalaccatoio per gli amicetti dell’assessore o di qualche altro sgherro dell’amministrazione. E neanche per fare ospitate di nomi illustri che non hanno nulla a che fare con la festa. Da ripensare. Voto TRE
PREMI SPECIALI. Il Premio Nerone dato ad un prefabbricato non si può accettare. Se lo potessi fare, farei ricorso al TAR!
BEPPI E CARMEN. Lo dico subito: voto SEI: sufficienza piena (anche se con una buona dosa di benevolenza). Troppo caos, troppa confusione, troppa disorganizzazione crescente. Una volta in scena o sul leadwall acceso che sia, non si può più giocare con le info tecniche e la ricerca della regia nel casino del palco. La loro dimensione VERA, però, ricollega allo spirito della festa.
DRESS CODE: GIACCA BLU. Sembrava una scena da “Boss delle Cerimonie”. Come erano “bellill” Gigi Di Vaia, Gianluca Trani, Enzo Ferrandino e Gianni Elia tutti vestiti con la “giacchetta blu”. Una sorta di dress code amministrativo per quelli che dovevano “scattare la storia” sul palco di Sant’Anna. Ecco, quando capiranno che, invece, “dovevano scrivere la storia”, allora avremo fatto il passo avanti. Anzi, come dicono loro “alzare l’asticella”.
OCCASIONE PERSA. Nonostante le evidenti differenze tra un versione arrangiata e una live, credo sia stata pessima la scelta di ridurre ad una comparsata la presenza del Maestro Stephen Schlaks. Una umiliazione per lui e una umiliazione per tutti quelli che lo hanno visto esibire. Anche se al cuore non si comanda e quella melodia, ormai, fa parte del patrimonio immateriale della Festa. Una zattera con un pianoforte bianco in mezzo al mare sarebbe stata magica e meravigliosa. Avrebbe nascosto l’imbarazzo del maestro e, soprattutto, non ci avrebbe fatto vedere tutto quel casino attorno. Voto QUATTRO
LA SCONFITTA. Allargare la festa a Bacoli e San Giorgio a Cremano ha dimostrato che abbiamo fallito come isola. E’ vero, non c’è nessuno che vuole fare la Barca di Sant’Anna. Ad Ischia, oltre all’associazione Hester di Forio non c’è più nessuno che ha voglia di farla. E non bastano i molti danari che si incassano per realizzarla. Voto TRE
SENZA REGIA. A chi non ha ancora compreso che Sant’Anna non è solo la festa che si vive nella Baia ma che è quella che si vede in tv e sui social. Purtroppo, il comune di Ischia continua a voler sostenere la peggiore politica di “apparamento” tra uno e l’altro e resta, come al solito, senza un contenuto di qualità della serata che brucia tutte le risorse del cartellone estivo. Voto DUE
ALL’ORGANIZZAZIONE. Quest’anno più che mai, infatti, l’organizzazione ha fallito nell’aspetto più visibile. Se affidi a Rosario Mastrogiacomo & C. sas di Cercola il noleggio di un ledwall compreso di montaggio e smontaggio, misure 10×5 m. outdoor e noleggi un media server compreso di operatore per la gestione all’importo complessivo di € 15.812,42 incluso IVA e fai quella riprese di merda: hai buttato i soldi a mare. E’ stato imbarazzante vedere gente passeggiare dietro i presentatori. Imbarazzante vedere cameraman inquadrati al centro della scena, imbarazzante vedere leggii vuoti, aste di microfono inutilizzati. Scene una peggio dell’altra che si accavallano come in un film del terrore. Beppi Banfi che chiamava l’amico o il collaboratore a microfono aperto. Il tutto aggravato dall’aver avuto due giorni in più per organizzare e decidere dove mettere le telecamere. Voto UNO
INDATTI. Alla voce narrante della barca di Bacoli. Tante bestemmie sentite in una sola volta non si ascoltano neanche nel peggiore bar di Bacoli. Caracas è un posto serio su questo, non bestemmiano così! Voto ZERO
FUORI LUOGO, il sindaco di Bacoli. Se lo zero va assegnato, per le bestemmie soprattutto, alla voce narrante della barca di Bacoli, sottozero va assegnato al sindaco di Bacoli. Un personaggio che, oltre ad essere un serio nemico politico della nostra isola, si è dimostrato, ancora una volta, un pallone gonfiato. Noi lo abbiamo pagato per fare la barca (lui – o chi per lui del comune – voleva i soldi per aggiustarne una loro) e lui ci è venuto a portare solidarietà e a dirci che non siamo abusivi. Voto: SOTTO ZERO