Nelle prime ore della mattinata i militari del Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli, coordinati dal Tenente Andrea Centrella della compagnia di Ischia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione nazionale antimafia, nei confronti di 9 persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla cessione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, hashish e cocaina, tra le città di Napoli e Ischia. Tra le nove persone arrestate tre sono di Ischia, sono Enrico Di Costanzo, nato a Lacco Ameno nel 1989, Salvatore Laudani, nato a Forio nel 1973 e Luigi Russo, nato a Napoli nel 1979. Gli altri destinatari della custodia cautelare sono Pasquale Paduano, nato a Napoli nel 1991, Carmela Parziale, nata a Napoli nel 1963, Alessandro Santoro, nato anche lui a Napoli nel 1982, Gianfranco Santoro nato a Senigallia nel 1949, Tonia Sarno, nata a Pollena Trocchia nel 1983. Posta alla custodia cautelare anche una nona persona di cui, però, non sono state diffuse le generalità. L’operazione di questa mattina è il frutto di un’intensa attività investigativa iniziata nel 2009, e delegata alla compagnia Carabinieri di Ischia, che ha consentito l’acquisizione di un cospicuo materiale probatorio costituito da intercettazioni telefoniche, dichiarazioni rese da persone informate sui fatti, tabulati telefonici, perquisizioni, arresti e sequestri. L’inchiesta è la prosecuzione di una più ampia attività investigativa che già nell’aprile del 2011 aveva condannato all’arresto di alcuni esponenti dell’associazione criminale dedita alla gestione illecita del mercato degli stupefacenti sulla nostra isola. E proprio a seguito di questi arresti si è riusciti a delineare e individuare compiutamente l’assetto criminale dell’organizzazione che ha continuato a gestire il traffico illecito, segnando un percorso criminoso che dai quartieri del Pallonetto, Santa Lucia e Rione De Gasperi della città di Napoli arrivava a Ischia, anche mediante “escamotages” per eludere i controlli di polizia. E’ infatti stato accertato che lo stupefacente veniva dii volta in volta nascosto il posti diversi: ruote di scorta di autovetture imbarcate sui traghetti, oppure legati sulla schiena dei corrieri con adesivo tra le scapole e le ascelle, o, ancora, nascosti all’interno della cassetta della toilette di una nave.