venerdì, Marzo 14, 2025

Eav, privatizzata l’officina ischitana. Vale 2 milioni di euro

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Antonello De Rosa | Nuvole oscure si addensano sul deposito Eav di via Michele Mazzella. All’interno delle officine dove i meccanici compiono ogni giorno veri e propri miracoli pur di garantire il servizio di trasporto pubblico sul territorio dell’isola d’Ischia, il nervosismo è palpabile. Stavolta però a preoccupare i meccanici che operano negli ambienti del deposito isolano non sono le condizioni precarie dei vecchi autobus, né la mancanza di pezzi di ricambio che più volte ha minacciato seriamente di paralizzare la continuità del servizio pubblico. Stavolta la mancanza di pistoni e la sostituzione di gomme lisce non c’entrano. A far serpeggiare il malcontento tra i meccanici è la propria stabilità economica. C’è il rischio concreto e palpabile di perdere il posto di lavoro o quantomeno di vedere drasticamente ridimensionato il proprio ruolo all’interno dell’azienda.
Nelle officine di Ischia lavorano almeno 20 meccanici. Persone che hanno passato buona parte della propria vita con le mani nei motori degli autobus che portano studenti, lavoratori e pensionati in giro per l’isola. La maggior parte di questi dipendenti è stata assunta nei tempi d’oro della Sepsa, periodo in cui i lavoratori non sapevano nemmeno cosa fosse il contratto di solidarietà e gli autobus si muovevano sull’isola con una puntualità svizzera, tanto da suscitare le invidie delle virtuose compagnie del nord che venivano a Ischia per carpire i segreti dell’efficienza isolana. Poi arrivò l’Eavbus e qualcosa, come hanno potuto ampiamente notare i viaggiatori, si è inceppato. I debiti sono cresciuti in maniera vertiginosa e la qualità del servizio ha raggiunto abissi mai toccati in precedenza. Ma nonostante ciò, i meccanici dell’Eav, anche quando non disponevano della materia prima per riparare autobus agonizzanti, sono sempre riusciti a mettere una pezza su una situazione allo sbando riuscendo a garantire per lo meno la sufficienza del servizio.
Ora, dopo anni e anni di servizio, si concretizza all’orizzonte una situazione tutt’altro che allegra. Secondo quanto si legge in una nota a firma Umberto De Gregorio, presidente del Cda Eav, l’affidamento della manutenzione preventiva, programmata e correttiva del parco automezzi dell’Ente Autonomo Volturno è stata suddivisa in sei lotti affidati ad aziende esterne all’Eav. L’avviso dell’esito di gara diramato lo scorso 12 novembre sancisce, in poche parole, la privatizzazione della gestione delle officine dell’Eav.
Il lotto numero 3, quello che riguarda le isole di Ischia e Procida è stato assegnato alla Esposito Spa, azienda con sede in via Circumvallazione Esterna di Melito di Napoli. Il costo dell’operazione? 2 milioni e 270 mila euro. Tempi e modi del subentro di tale azienda nelle officine che coprono il servizio di Ischia e Procida non sono ancora stati diramati. La notizia ha suscitato numerosi interrogativi tra i lavoratori che attualmente operano nelle officine isolane. Quale sarà il loro destino? Rimarranno in officina, sfruttando le proprie competenze o verranno dislocati ad altre mansioni? Secondo indiscrezioni le persone che per anni, alcuni anche per decenni, hanno operato tra i motori degli autobus sono destinate a essere spostate alla guida degli autobus di linea, almeno quelli che hanno in tasca la patente che consente loro di poter guidare i pullman. Ad avere tale qualifica, nelle officine di Ischia, dovrebbero essere almeno una quindicina di persone. Per gli altri, che non hanno mai preso la patente speciale, il destino è più oscuro, ma non ci si aspetta nulla di buono. Si pensa a un eventuale ricollocamento al lavoro di controlleria, a bordo quindi degli autobus a verificare l’obliterazione dei ticket o addirittura potrebbero essere destinati a un contratto di solidarietà o peggio ancora al licenziamento. Tutte soluzioni che mettono a serio rischio la stabilità dei lavoratori che hanno passato una vita nelle officine dell’Eav e delle loro famiglie. Per adesso notizie ufficiali non sono state diramate ma di sicuro, e lo sanciscono quei 2 milioni di euro destinati a un’azienda privata, tra non molto vedremo un avvicendamento nel deposito di via Michele Mazzella.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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