Il Real Forio esce male dallo sconto con il Castel Volturno e mister Iervolino non trova scuse. E’ freddo nella sua valutazione: “E’ come se non fossimo scesi in campo” ma sa bene che ora serve svoltare e guardare avanti con rinnovata fiducia sulle proprie capacità. Con il Mister abbiamo analizzato la gara di sabato pomeriggio.
Stanchezza? Distrazione? Superficialità? Mister proviamo a capire quale sia la causa di questo 3-0
“Ma guarda, questa è una sconfitta che lascia l’amaro in bocca per tante motivazioni. La prima, sicuramente è per il fatto che in questa gara non abbiamo praticamente giocato, nel senso che, come dire, è come se la squadra avversaria in una partita alla pari vince gli si dà atto perché è stata più brava. Ieri, però, possiamo dire al contrario che, purtroppo, non siamo scesi in campo, seppur abbiamo avuto delle occasioni dopo l’uno a zero loro. C’è stata quella punizione di Chicco Arcamone, dove Musso doveva far meglio. E, magari, sull’uno a uno, potevi riprendere energie fisiche e mentali. Noi dello staff ce lo stiamo domandando il perché.
Di certo è che arrivati un po’ sfiancati da quest’ultimo periodo dopo partite intense e difficili come. Mariglianese e Nola, dove abbiamo dato tante energie. Di contro abbiamo anche il fatto che siamo un po’ corti per via di vari infortuni, soprattutto a centrocampo, dove comunque si è potuto ruotare poco. Dove abbiamo potuto ruotare l’abbiamo fatto. Queste non sono assolutamente delle scusanti, perché fa male uscire in questa maniera da quella partita che, ripeto, lascia ancora di più l’amaro in bocca e la rabbia, ma tanta rabbia, perché non è così che possono affrontate le gare seppur magari si è stanchi. Noi dobbiamo essere più bravi in campo a trovare il modo di sopperire a questa cosa.”
Nel reparto difensivo ci è sembrato che Cabrera non abbia la stessa sintonia di Boussada e tutto il reparto ne risenta…
“In difesa, ieri, abbiamo dovuto dare sicuramente un po’ di riposo a Simone D’Alessandro e quindi il suo posto è stato poi ripreso da Sirabella che fino all’anno scorso era uno dei capisaldi della difesa. Di Cabrera potremmo dire la stessa cosa anche per Di Costanzo, che piano piano deve riprendere forma e mercoledì ha fatto una partita stratosferica, però è uscito con i crampi perché non giocava da un mese e mezzo. Mercoledì ha dovuto giocare per forza perché non avevamo altri difensori centrali e perché Toni Di Costanzo era squalificato. Francesco Iacono è fermo già da buone tre settimane per infortunio e quindi lui ha dovuto sacrificarsi. Era inevitabile dover dar dargli un po’ di fiato.
Toni è sicuramente un giocatore importante e non si può parlare di turnover. Per quanto riguarda Cabrera, Io credo che sia uno dei capisaldi di questa difesa. Lui è il leader, in questo momento indiscusso della difesa e, ovviamente, poi magari possiamo anche parlare di una prestazione un po’ opaca di ieri, ma ci può stare anche per lui nonostante sia una macchina, un professionista, un robot e ci può stare una partita di flessione dopo tante partite andate a 3000 soprattutto dal punto di vista mentale. È andata così, nel senso che ieri tutto quello che poteva andare storto è andato storto. Si è accumulato tutto e fa rabbia, però bisogna imparare da queste cose e ripartire. È naturale avere dei momenti di flessione in tutte le squadre e in tutte le categorie”
Forse un po’ di turnover le avrebbe facilitato la formazione. Schierare 8 su 11 che avevano giocato tre giorni prima non è stato un rischio?
“Abbiamo, come hai detto tu, cambiato tre persone su undici che sono sostanzialmente quelle che sicuramente avevano bisogno di recuperare. Purtroppo, a centrocampo siamo ancora siamo corti perché ancora con Arrulo fermo e con Chicco non nelle migliori condizioni tanto che ha dovuto stringere i denti fino al cambio, abbiamo dovuto fare di necessità virtù.
D’altro canto, come hai detto tu, la domanda è precisa, tu mi parli di un possibile turnover maggiore. Ieri, invece, tante persone dicevano di aver osato troppo con il turnover avendo cambiato 3 persone. Fa parte del gioco e fa parte del calcio. Il bello del calcio è anche questo, ognuno può dirla come la vede senza che poi ci sia una ricetta precisa. Come si dice, la partita col seno di poi e con il dito vicino alla lavagna siamo tutti più bravi. La confitta ci deve fungere da lezione.”
Tuttavia, al netto degli aspetti tecnici o tattici che si voglia sembra sia mancato proprio la reazione dopo il primo gol.
“Secondo me non è che sia mancata la reazione perché come ti ho detto, al sedicesimo, abbiamo avuto un’occasione immensa con Musso su punizione di Chicco e poteva essere diversa. Certo è che siamo stati troppo bassi, un po’ troppo remissivi, proprio come se mancasse la forza, lo spirito fisico e soprattutto mentale. E questa è una cosa che non possiamo assolutamente accettare. Forse per il nostro percorso di crescita abbiamo bisogno di più giorni per recuperare le forze fisiche e mentali, soprattutto, ripeto dopo, dopo degli impegni così ravvicinati.
Questo è un aspetto che dobbiamo valutare al fine di imparare a gestire meglio le forze e le energie, più che altro le energie psichiche negli impegni ravvicinati. Sembravano scarichi mentalmente. E se poi la mente non ti dice di dare qualcosa in più, il corpo ovviamente non te lo concede. C’è da archiviare subito, c’è da cancellare la prestazione e da domani bisogna andare forte di nuovo. Con silenzio, con umiltà, con sacrificio come abbiamo sempre fatto finora. In 9 partite abbiamo fatto delle prestazioni spettacolari, favolose e qualche volta senza neanche raccogliere quello che meritavamo. Stavolta l’abbiamo sbagliata tutta. Ieri è stata una défaillance. Tutti quanti, ora, dai più grandi, da quelli più esperti mi aspetto una grande reazione di gruppo e di portare per mano chi magari ha meno esperienza e meno spalle larghe e corre il rischio di buttarsi un po’ giù quando succedono queste cose. Nell’indole umana si cercano alibi e noi non ne dobbiamo avere. Bisogna solo stare zitti e pedalare senza pensare, senza trovare colpevoli, ma sapendo di essere consapevoli che ieri non è stata fatta una prestazione adeguata e degna di quello che noi vogliamo fare”