martedì, Novembre 26, 2024

Eccellenza. Il Real Forio 2.0 di Angelo Iervolino alza l’asticella

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Una permanenza più che meritata dopo l’ottimo lavoro svolto. Entrato in corso d’opera, prendendo in gestione l’eredità di Billone Monti, Angelo Iervolino ha trascinato il Real Forio verso l’ultima salvezza. Una rimonta incredibile in classifica per una delle squadre rivelazioni del girone di ritorno del recente Girone A di Eccellenza. Riconferma in panchina e primi regali in entrata da parte della proprietà, l’ex allenatore dell’Ischia ha parlato di obiettivi stagionali dei biancoverdi e dell’idea del gruppo che verrà.

Mister, è arrivata la conferma in panchina. Sarà una nuova sfida nel prossimo campionato di Eccellenza con il Real Forio.
“Era quello che un po’ tutti ci auguravamo, dopo la bella e sudata scorsa stagione in termini di obiettivi. Ed era giusto che tutta la comunità di Forio avesse quell’obiettivo ben in mente. Fa tanto piacere avere la stima del presidente e di tutta la società per quanto riguarda la riconferma, con il tempo era nostro auspicio poter provare a programmare in una maniera più tranquilla la stagione futura. Ci stiamo provando, la società e il direttore Manna stanno facendo sacrifici, anche dal punto di vista lavorativo per star dietro a tutte quelle che sono le richieste e le sfide con le altre squadre per quanto concerne il mercato. Vogliamo provare a fare qualcosina di più rispetto agli ultimi anni, perché Forio come club e piazza merita sicuramente qualcosa in più. La rosa l’abbiamo pensata, il direttore l’ha strutturata, ha cercato di fare tutto quello che era possibile nelle nostre possibilità. Ci sono tantissime squadre attrezzate, soprattutto sotto il punto di vista economico. Andiamo a scontrarci con delle realtà importanti, però siamo fiduciosi. Manca un po’ alla fine della sessione del mercato e all’inizio della preparazione, quindi ci sono da fare ancora dei tasselli, ma siamo contenti di quello che è stato fatto”.

Tra le tante critiche fatte, c’è una da eliminare: non sei più un nuovo profilo per la categoria, hai ormai acquisito esperienza. Quale bagaglio porti con te?
“Quando mi è stata additata quella critica, un po’ sorridevo perché è un po’ la cultura italiana. Passami il paragone: in Serie A si vedono allenatori giovani ai quali viene data la possibilità. Sono arrivato anch’io agli ‘anta’, c’è carne sul fuoco. Sì, il bagaglio ti porta a guardare le cose con altri occhi. Si guardano diversamente altre dinamiche, ma c’è sempre da imparare, da studiare e da aggiornarsi. Bisogna stare al passo con il calcio moderno e con i tempi. Quello che fa tanto nel corso delle esperienze è l’approccio a guardare le persone, quelle che sono le richieste dei calciatori e di chi è intorno alla squadra. Quindi questa è una cosa importante, è un bagaglio tecnico e umano che ritengo di aver acquisito con batoste. È importante che sia stato fatto. Abbiamo voglia di far bene, questa è la cosa principale. Dobbiamo far bene per tutti, per il presidente che fa sacrifici, ci mette voglia, passione e conoscenza”.

Hai avuto prima il rapporto con il presidente D’Abundo e poi con il presidente Amato. Uno viveva con i riflettori spenti e lontano dallo stadio, l’altro sempre ad incitare la squadra. Due modi diversi, come ci si regola?
“Ci si regola alla stessa maniera perché li accomuna una grande passione, seppur in modo diverso. Il presidente D’Abundo era restio ai riflettori, però è sempre stato presente e vicino alla squadra, anche se non tutti i giorni fisicamente come il presidente Amato. C’è in entrambi grande passione e voglia di far bene, sono persone serie e che danno una stabilità alla società e ai giocatori. Creare qualcosa di bello e di carino non è solo per la parte tecnica, ci sono tanti specchi a confermarlo: diversi giocatori bravi nella stessa squadra e poi non si raggiungono gli obiettivi. Far bene coinvolge più parti ed è un complesso di tante cose. I calciatori devono avere la tranquillità per poter fare le cose, i due presidenti hanno questa grande dote che non è da tutti, soprattutto in queste categorie. Leggiamo tante dinamiche nel mondo dilettantistico, per questo c’è da fare un plauso sia a D’Abundo che ad Amato”.

Sabato 1° luglio si è aperto ufficialmente la sessione estiva di calciomercato. La coppia Iervolino-Manna ha già fatto registrare colpi importanti. Quest’anno il Forio potrà divertirsi tanto in mezzo al campo?
“Ci siamo confrontati e lo facciamo quotidianamente con il direttore e con Nicola Pisani. Sappiamo quello che vogliamo provare a mettere in campo. A prescindere dai nomi, abbiamo cercato giocatori con determinate caratteristiche. L’obiettivo è provare a non avere una squadra che sia fatta da giocatori dalla grande età, ma ragazzi che abbiano la fame di entrare in un contesto di gioco e che abbiano la voglia di sposare il progetto che punta ad alzare l’asticella. Con questa squadra cercheremo di far innamorare di nuovo i tifosi, questo è il nostro sogno perché del pubblico di Forio ho ottimi ricordi di quando ero piccolo. Al momento manca ancora qualche pedina che possa darci una mano in determinati ruoli, soprattutto in difesa e in attacco”.
L’ultimo anno hai avuto tanti problemi in difesa.
“L’anno scorso siamo stati sfortunati con gli infortuni in difesa che si sono susseguiti durante le partite. La gara con l’Albanova ci ha massacrato. L’obiettivo è avere una rosa di giocatori che possa divertirsi, forte della proprietà, non cercando soprattutto nomi che ad oggi in questa sessione di mercato viaggiano a cifre importanti. Bisogna sempre fare i conti con il budget e con l’economia attuale del mondo, puntiamo su giocatori giovani ma esperti e funzionali al progetto. Devono avere potenzialità e atteggiamento giusto nell’accettare la causa biancoverde”.

E poi c’è lo staff che ti affiancherà durante l’annata.
“Entrerà a far parte dello staff l’assistente tecnico ed allenatore dell’Under 19, Catello Volo. Arriverà anche Ciro Barile che è un grande conoscitore del calcio, ho avuto modo di apprezzare le sue doti anche comunicative durante la parentesi a Lacco Ameno. Volevamo aggregarlo a noi già da un po’. Francesco Taglialatela passerà ai portieri, come preparatore arriverà Alfrendo Rendini. Il match analyst, che ci seguirà ed aiuterà, sarà Roberto Lauro. Poi ovviamente ci sarà la parte medica, Attilio Valerio, Antonio Boria che ci seguirà come sempre nelle sue vesti dirigenziali e tecniche. È uno staff importante”.

Quali sono gli obiettivi del Forio nella prossima stagione calcistica?
“L’ho detto qualche giorno fa. La società e il presidente vogliono alzare l’asticella e pensare in grande, tutti dobbiamo farlo, ma bisogna essere anche realisti e piantati con i piedi per terra. Dobbiamo fare qualcosa in più dello scorso anno, sicuramente, e avere la concezione che si parte da un percorso in cui bisogna risalire, anche creando uno zoccolo duro che possa negli anni togliersi qualche sassolino in posizioni più elevate di classifica. Affronteremo corazzate importanti, saranno avversarie difficili. Inoltre nell’ultima stagione non ci sono state squadre cuscinetto e anche la zona destra della classifica è stata piuttosto equilibrata. La salvezza a 40 punti è tantissimo. Siamo consapevoli del fatto che troveremo un campionato difficile, dobbiamo lottare giorno dopo giorno, un po’ come ci avete definito outsider: saremo lì a giocarcela con tutti, il lavoro credo sia l’aspetto principale per portare avanti un obiettivo tranquillo”.

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