Sesto in classifica ad un solo punto dalla zona play off, l’Isola di Procida di Bruno Mandragora scenderà in campo sabato pomeriggio a Barano con l’intento di soffocare la voglia degli aquilotti di raggiungerli in classifica a ventisette punti.
Vista l’andatura poco prevedibile della banda Monti e la ermetica difesa dei procidani, la gara si annuncia quasi impronosticabile. Quindi, solo chi conosce bene il calcio sulle isole, parliamo di mister Mandragora, può tracciare delle linee guida per farci arrivare al meglio all’importante scontro diretto della prima giornata di ritorno del girne A del campionato di Eccellenza.
Mister Mandragora, finalmente una settimana tipo, dopo la sosta. Dovrà preparare la difficile trasferta in casa del Barano. Al Don Luigi Di Iorio sarà una partita tosta…
“Innanzitutto, colgo l’occasione per fare i miei auguri di buon anno a tutta Ischia, ai tifosi di calcio e non. Sono stato 3 anni su questa isola fantastica ed ho un buon ricordo di tutti. Per quanto riguarda la partita di Barano, dico che è difficile per tanti motivi, soprattutto perché è la squadra di Giuseppe Monti, che conosco. Billone riesce a trasferire alle sue squadre tutto il suo impeto e la sua cattiveria agonistica. In classifica, poi, sono appena dietro di noi. Noi comunque ci stiamo preparando bene e cercheremo di fare la nostra partita”.
Cosa teme, in particolare, del Barano?
“Non ho un particolare timore. Dico solo di conoscere le squadre di Monti, la loro capacità di lottare e di non arrendersi mai. Questo temo. Poi gli aquilotti hanno giocatori importanti come Sogliuzzo, Savio che è stato con me ad Ischia, Monti nel reparto arretrato. La loro classifica dimostra che stanno facendo un ottimo campionato”.
Parliamo della sua squadra. Nella sosta avrà approfittato per migliorare la tenuta atletica dei suoi e perfezionare la parte tattica. Dico bene?
“Insieme al mio staff, collaboratore tecnico Massimo Russo ed al professore Mazziotti abbiamo deciso di mettere quelle cose giuste da mettere per proiettarci in sicurezza fino a maggio. Credo che, al di la dell’impatto mentale, e del lato tecnico, la squadra ha bisogno di essere preparata a livello atletico. Abbiamo messo in pratica un programma che ci dovrà portare alla partita di Barano se non al cento per cento della condizione, almeno al settanta”.
Il gruppo non ha e non ha avuto particolari noie dal punti di vista degli infortuni, quindi il suo lavoro ha potuto essere svolto serenamente…
“Fortunatamente, al di la dei malanni di stagione, non siamo stati vittime di infortuni. E’ chiaro che lo staff medico ed il massaggiatore sono molto attenti in questo senso. Poi la società è pronta a curare i calciatori al primo accenno di problema fisico”.
Mister, il Barano è una squadra che segna abbastanza e subisce abbastanza, mentre l’Isola di Procida ha una difesa a dir poco ermetica, è la seconda del girone. Ciò vuol dire che, almeno all’inizio della gara, vedremo la sua squadra in attesa per poi provare a colpire di rimessa?
“Non dico cosa faremo e cosa non faremo. La partita ha le sue sfaccettature. Ho detto ai ragazzi di farsi trovare pronti per quanto riguarda l’approccio perché andremo ad affrontare una signora squadra, allenata bene, che sta disputando una bella stagione”.
Quella di Barano può essere una gara decisiva per il vostro futuro. Dopo quella contro i bianconeri avrete l’Afragolese capolista, quindi per non perdere terreno dal Casalnuovo dovrete fare necessariamente punti pesanti sabato pomeriggio…
“L’analisi potrebbe essere giusta, ma chi conosce Mandragora sa che gli piace ragionare partita per partita. La nostra stagione finirà a luglio e io sono sceso di categoria perché c’è un progetto serio in questa società capeggiata dal presidente Muro, dal dg, dal socio Romano e dallo sponsor. Ho avuto fiducia in queste persone, che formano un gruppo di professionisti seri, ed insieme abbiamo il progetto comune di portare il Procida in 2 anni dove non è mai stata, in Serie D. Ce la metteremo tutta anche se il compito è un po’ arduo e poi tireremo le somme. Prima però prepariamo bene la partita di Barano”.
Un isolano come me ha apprezzato particolarmente l’idea avuta da lei di far disputare l’allenamento dei suoi ragazzi sulla spiaggia. Ciò serve a rinforzare al meglio i muscoli, ma credo che da parte sua c’è stato l’intento di avvicinare un po’ la squadra al poco caloroso pubblico procidano. Sbaglio?
“Lei ha colto al meglio le due sfaccettature dell’iniziativa. Per me ed il mio preparatore atletico, raggiungere la forza in spiaggia è importante, non c’è migliore zona dove potenziare la muscolatura anche una volta all’anno. Essendo su un isola abbiamo sfruttato l’occasione. Poi, c’è stata anche la possibilità di far vedere ai procidani come la squadra della loro isola si allena in quella location particolare, che è la loro spiaggia”.
L’Isola di Procida ai procidani, prima ancora di provare il difficile assalto ai play off per la promozione in Serie D. Questo (anche) sembra trasparire dalle parole di Mandragora, che vede ancora una volta legato il suo destino a quello della nostra isola. Proprio non se ne può fare a meno.