Francesco Fiorillo | Nuovo turno nel Girone A di Eccellenza, altro impegno al Calise. Il Real Forio corre verso la settima giornata della massima competizione regionale e sull’isola è attesa la quotata Mariglianese. Il gruppo biancoverde, con una lunghezza di vantaggio in classifica sui biancazzurri, punta a confermarsi davanti al ritrovato calore del pubblico amico. La squadra del patron Amato, d’altra parte, dovrà limare una situazione ricorrente delle ultime uscite in campionato: il blackout, di circa quindici minuti, in avvio di secondo tempo.
Ci ha pensato Angelo Iervolino, in conferenza stampa, a fare il punto: “Sicuramente è un qualcosa che non deve più ripetersi. Si tratta di un aspetto che stiamo cercando di aggiustare, è una cosa come tante altre che bisogna migliorare. Ci stiamo lavorando, proponendo situazioni simili in campo e parlando con i ragazzi per capire come risolverla. Parliamo comunque di due episodi diversi. Contro il Quarto Afrograd ritornavamo in campo dopo l’intervallo sul risultato di 2-0 in nostro favore, quindi la causa è stata attribuita ad aver mollato un po’ mentalmente perché si pensava di aver già vinto. Domenica scorsa, contro il Montecalcio, è stata una situazione differente perché affrontavamo la ripresa sul punteggio di 0-0 e dopo un primo tempo favoloso, stupendo. Bisognava essere ancora più incisivi sull’onda di quella frazione iniziale. Non so di preciso cosa possa aver albergato nelle loro teste, però è sicuramente un aspetto che va aggiustato, dobbiamo lavorarci. Non è l’unica cosa su cui concentrarci, ci sono tanti altri dettagli da sistemare, ma ci aggiungiamo anche questa”.
Quale rimedio sarebbe più efficace?
“Quando si sviluppano situazioni del genere, c’è poco da trovare contromisure, nel senso che vengono provate più cose per arrivare ad una soluzione. Un problema mentale e non tattico è più complesso da gestire perché ogni calciatore ha la propria mente e un modo diverso di reagire. Tutto deve andare a collimare in un’unica anima. Vediamo come andrà domenica, soprattutto contro la Mariglianese che è una squadra forte, nessun test è migliore di questo”.
E al Calise, dopo la Virtus Avellino in Coppa, c’è la visita di quella che può essere considerata tra le corazzate del girone, la Mariglianese. In merito, Iervolino ha le idee chiare: “Quando parlavo in estate delle sette sorelle, nella mia testa c’era anche la Mariglianese. È un organico costruito per provare a vincere il campionato, ci sono giocatori e uomini importanti. Si sono rinforzati quando hanno potuto, prendendo anche il centravanti che ha vinto il campionato l’anno scorso (l’ex Ischia Longo, ndr). Sono avversari che sanno come si vince. Dobbiamo andare ad affrontare questa partita con la consapevolezza nei nostri mezzi. Anche domenica, contro una squadra forte come il Montecalcio, abbiamo fatto qualcosa di bellissimo nel primo tempo. I miei ragazzi devono avere quello spirito di volersela giocare con tutti, a prescindere da quello che sarà il risultato. Non bisogna pensare o avere paura degli avversari, questo è l’obiettivo. Dobbiamo cercare di diminuire il gap. Poi è tutto un concatenarsi di cose, di momenti. Magari si gioca bene e si perde o si gioca male e si vince. Dobbiamo essere bravi ad analizzare quelle che sono le prestazioni, al di là del risultato. Sono fiducioso perché la mia squadra in allenamento si diverte, gli piace giocare il pallone ed essere un collettivo dove ognuno cerca il massimo dal compagno anche durante le esercitazioni. Ci sta l’errore anche di un passaggio o di un tiro, oltre poi il risultato della gara, ma sono importanti l’atteggiamento e l’approccio perché permettono di acquisire consapevolezza”.
Il turno infrasettimanale di Coppa è stato utile per rivedere all’opera diversi calciatori: “È stata una partita dove abbiamo cercato di capire a che punto sia qualche ragazzo dal punto di vista fisico, come Accurso, Di Costanzo e Musso, reduce dall’infortunio. L’interesse principale di mercoledì era rivolto dunque allo stato atletico di alcuni calciatori. Poi è stato importante dare aria di campo e di competizione anche ai ragazzi che non avevano avuto questa possibilità tipo Vitiello e Santaniello. Questo è un modo per far sentire ulteriormente la nostra sicurezza nei loro confronti, anche loro devono aspettare il loro momento e accadrà sicuramente. Sono ragazzi che hanno qualità, sono una risorsa della società e possono lasciare ben sperare per il futuro”.
Il Forio sarà atteso da settimane difficili, in cui l’agenda riserverà incontri ogni tre giorni: “Ci sarà il tour de force perché, oltre agli impegni di Coppa, avremo anche il turno infrasettimanale. Ci sarà un mese dove giocheremo quasi tutti i mercoledì. È bello, fa parte del gioco, i quarti di finale li volevamo tutti, dalla società ai tifosi. È un traguardo che il Forio ritrova, non era mai capitato recentemente. Per il presidente e per il club è un motivo di orgoglio essere tra le otto della Campania che si giocano l’accesso alle fasi successive. Abbiamo una rosa che può ruotare bene, trovando soluzioni in funzione della gara da giocare. Toccherà ai ragazzi farsi trovare pronti, in questo momento nessuna competizione è più importante dell’altra. Devono essere bravi a dare il massimo quando saranno chiamati in causa, le due competizioni ad oggi hanno la stessa importanza”.
Poi il consueto punto sull’infermeria: “Boussada purtroppo è ancora fermo dopo la botta contro l’Aversa. Ci aspettavamo qualcosa di meno preoccupante e invece non è così, ha iniziato a correre ma sarà ancora out. Stesso discorso per Cerase, fermo dall’infortunio dell’andata di Coppa. Musso ha ripreso minuti in più. Di Costanzo? Ci stiamo lavorando perché proprio ieri mattina ho avuto una piccola brutta notizia, è influenzato, ha la febbre. Vediamo come starà in rifinitura”.
Cosa dirai alla squadra all’intervallo del match?
“È uno spoiler che non posso fare perché potrebbe cambiare in funzione del risultato del primo tempo, in base a quello vedremo. Non sarà un discorso che si allontanerà dal pre-gara, i ragazzi hanno la necessità di dimostrare di essere giocatori di qualità, non solo con i piedi ma anche con la testa”.