Gianni Vuoso | Sono quarant’anni che ripetiamo che Ischia è un’isola negata ai disabili, che chiediamo (attraverso i nostri articoli prima su il golfo e poi su il dispari sin dalla sua nascita) alle varie amministrazioni di realizzare uno scivolo per disabili alla rampe di s. Antonio alla Mandra, che chiediamo di riesumare le rampe o i gradoni che esistevano un tempo e che si possono ammirare su una foto esposta alla Biblioteca Antoniana, che chiediamo di intonacare quella porcheria delle due fiancate che costeggiano la strada che conduce alla Chiesa dei Frati Minori, per istoriarle poi con un lungo murales che possa raccontare (a scelta) la storia di s. Francesco o la storia di Ischia o un tema preferito e che addirittura, negli anni scorsi, presentammo al sindaco Ferrandino i bozzetti di questo lavoro offerto gratuitamente da un’artista, e infine, che chiediamo di sotterrare quel tubo di scarico che allaga via Pontano e impedisce ai pedoni di attraversarla, ma niente.
I tempi sono lunghi anche perché è lunga la individuazione dell’amministratore giusto che dovrà sponsorizzare la proposta, e quando poi non sono tali, si ha la sorpresa di imbattersi finalmente in una delle opere richieste. Ma ripetiamo “a sorpresa”. Perché è stata tanta la sorpresa di aver colto finalmente la realizzazione dello scivolo che permetterà ai disabili o ai genitori muniti di passeggino, di attraversare le rampe senza alcuna difficoltà.
Ma dov’è la sorpresa? L’altro giorno l’artista Raffaele Iacono osservava l’opera e disgustato diceva: “Ma non è possibile che si realizzino degli scempi del genere. Dopo anni di attesa e di disagi ecco finalmente l’opera e che ti realizzano? Una passerella, non uno scivolo. Non capisco a che cosa possa servire uno scivolo munito di due fioriere laterali.” Analogo parere quello di don Mario che dirige il Convento dei Frati Minori la cui delusione è maggiore per il fatto che non c’è amministratore che parli di ripristinare le antiche rampe, che darebbero un’immagine prestigiosa al luogo riportandolo ai vecchi e originali fasti.
Infine, sembra che mille difficoltà “tecniche” impediscano di eliminare lo sconcio dell’allagamento di Via Pontano; pare che la condotta, che raccoglie le acque piovane provenienti dal parcheggio de “la Violetta”, non possa essere prolungata per sfociare a mare. Chissà a quale scienziato bisogna affidarsi per avere il progetto di questa eccelsa opera idraulica!
Buona invece, la notizia che siamo riusciti ad avere e che finalmente, cambierebbe il volto delle due fiancate che costeggiano la strada, grazie all’iniziativa di un privato. Ma dell’opera parleremo nei prossimi giorni, perché si prevede che possa vedere finalmente la luce sin da settembre.
Insomma, anche un semplice scivolo ad Ischia, deve essere motivo di polemiche. Infatti, il lavoro non finisce qua. Dalla foto scattata ieri emerge il fatto che lo scivolo è ora al servizio di bici e ciclomotori. Pertanto, spetta al comando Vigili urbani, al comandante Chiara Romano, un intervento opportuno ed intelligente per impedire il passaggio all’altezza della Chiesa. Forse, occorre semplicemente una terza transenna.