Hanno impiegato un po’ di anni, non si sono mai scoraggiati e hanno fatto orecchie da mercanti con coloro che ne parlavano in termini dispregiativi. “Non potete chiedere alla gente di andare contro sè stessi” dicevano i più. “Sono degli esaltati che non andranno da nessuna parte”. “Si danno solamente un atteggiamento”. Questi i commenti classici quando si parlava di coloro che incitavano la cittadinanza ad astenersi dal voto. In effetti non chiedevano di non votare e basta, chiedevano di boicottare i politici e di formare in pratica un nuovo partito, quello dell’astensione, che potesse prendere la maggioranza nel paese per far capire, a chi si metteva in politica solamente per propri interessi, che qualcosa doveva cambiare e che la gente si era stancata di essere presa per i fondelli. I fautori di questa tendenza, facevano riflettere la gente sul fatto che, se nessuno dei candidati avesse avuto i requisiti per rappresentarli al governo, avrebbero meritato il non voto.
Si, a chi chiedeva di andare a votare e mettere scheda bianca o scheda nulla, rispondevano che non era la stessa cosa. Coloro che mettevano scheda bianca o nulla, avevano comunque votato. Invece il non votare esprimeva un’idea, un concetto, esprimeva disprezzo per i politici ed i loro modi di fare verso il grande pubblico, che comunque deve essere sempre sovrano. Non c’era verso, la maggior parte della gente non si convinceva facilmente. Ad Ischia colui che ha massimamente espresso questo concetto è stato Gianni Vuoso. Quante se ne è sentite dire, quanti sfottò e quanti epiteti sulla sua scelta e sui suoi incitamenti a seguirlo. Alla fine ce l’hanno fatta. Gli astensionisti sono diventati una marea, una massa impressionante, una massa superiore a qualsiasi partito, un grande partito esso stesso. Hanno raggiuto la maggioranza. Hanno superato il 50% ed ora non possono assolutamente essere ignorati. Ora i politici devono guardare diritto negli occhi coloro che si sentono traditi da tutti loro. Ora è giunto il momento di voltare pagina. Ora è il momento di capire che un paese non si può governare con la maggioranza della metà dei cittadini. In pratica sono delegittimati a comandare. Si, dopo anni ed anni, hanno vinto le elezioni, ora si definiscono il partito degli astensionisti. Ora è di fatto il primo partito in Italia che potrebbe eleggere un sindaco o un governatore regionale al primo turno, hanno impiegato anni, hanno subito sfottò e allusioni, ma alla fine ce l’hanno fatta. Non votando, hanno quantificato la loro appartenenza ad oltre il 50% dell’elettorato.
NON E’FACILE CAMMINARE A PIEDI
E’ vero, se si va sempre in macchina certi problemi non si vedono e non si prenderanno mai provvedimenti per eliminarli. Non sono problemi di uno specifico comune isolano, sono problemi che affliggono tutti e sei i comuni. Ce li fanno notare i turisti, specialmente quelli stranieri che sono abituati ad andare in giro a piedi, sia per ammirare ogni piccolo dettaglio della nostra bellissima isola che per rilassarsi come dovrebbe essere fatto in una normalissima vacanza. Il problema principale sono i marciapiedi. In alcune zone sono addirittura inesistenti e la strada non riserva spazi per i pedoni che sono esposti a pericoli generici causati dal traffico veicolare spesso caotico ed indisciplinato. Per prudenza, bisogna camminare in fila indiana, il che impedisce a più persone di parlare, discutere e commentare fra di loro qualsiasi cosa si ponga sotto i loro occhi. Più tensione che altro le loro passeggiate, altro che rilassarsi in vacanza. Ma non è questo l’unico problema dei marciapiedi. Nelle zone in cui esistono, al cinquanta per cento (come siamo buonisti). Sono impercorribili. Buche, dislivelli, erbacce, imperdibili cacche di cani, ne impediscono l’utilizzo normale.
Percorrendo via Michele Mazzella ad Ischia in auto, certi problemi non si individuano. Davanti alla scuola media e alla pretura il marciapiede esiste, ma provate a percorrerlo invece di guardarlo solo dalla macchina. Se riuscirete a farlo senza cadere siete degli ottimi equilibristi. L’ultimo intervento crediamo possa risalire agli anni sessanta e se altri interventi sono stati fatti dopo, vuol dire che sono stati fatti malissimo. Dislivelli ad ogni piè sospinto, erbacce di qualsiasi tipo, buche che diventano ogni giorno più profonde. Praticamente impercorribili. Nel laterale del fabbricato della pretura, vi è un passaggio che probabilmente doveva essere usato come uscita pedonale di sicurezza. Per l’amor di Dio, difficilmente è individuabile, ricoperto da siepe di verde abbandonato, erbacce tipo sentiero di campagna, escrementi non solo di cani. Meglio ignorarlo e non far sapere che esiste, si fa sicuramente meno peggio che ad indicarlo. Non meglio è la situazione nel centro storico di Ischia ponte, dove probabilmente sul lato sinistro ad entrarci esiste non un marciapiede, ma semplicemente uno scalino poggia piedi. Nel momento caotico del traffico aperto, trovarsi su quel piccolo rialzo è più pericoloso che essere con i piedi sulla strada. Gli specchietti delle auto ti colpiscono nella pancia e se ti va bene ti sporchi solo la camicia altrimenti ti fanno davvero male. Probabilmente eliminarli addirittura sarebbe più comodo per i pedoni. Un’idea da prendere in considerazione seriamente.