Gaetano Di Meglio | I giorni di post frana ci hanno mostrato i modelli di gestione di Casamicciola e Lacco Ameno. Un modello a gestione commissariale con scelte sbagliate della politica (AMCa) e un modello a gestione politica con tutte le sue pecche. Da una parte abbiamo una strada chiusa per 13 giorni, dall’altra una strada chiusa il 24 dicembre e lavori iniziati il 28 dicembre. Da una parte abbiamo un costone pericoloso che tiene imprigionata l’intera isola e ha effetti su 60 mila abitanti, con la Città Metropolitana che accusa il comune di non aver preso decisioni, dall’altra parte abbiamo un costone pericoloso che ha effetti su 27 abitanti e con la Città Metropolitana che si affida alle decisioni del comune di Lacco Ameno.
Se l’alta visibilità di Giacomo Pascale significa anche avere i risultati di Via Montevico, allora va bene una diretta al giorno e un collegamento in serata. Se questo significa affrontare i problemi, allora significa che il Barone ha superato la cosa che lo ha bloccato per troppo tempo dopo il sisma. Ma è anche vero che bisogna dare le giuste proporzioni agli elementi in gioco.
Vedere i rocciatori della Gheller mettere in sicurezza il costone pericoloso il 28 dicembre, compreso Natale e Santo Stefano, ci fa sperare. E sembra che anche i cittadini di Casamicciola, i “fratelli terremotati”, stiano apprezzando lo stile di Pascale. Più di uno, infatti, lo ha espresso sui social.
LA VICENDA. Il crollo e lo smottamento di pietre e di un masso di notevoli dimensioni dal costone della collina di Montevico che si è verificato nella serata del 24 dicembre 2022, causando il riversamento sulla superficie stradale di Via Nuova Montevico – SP 512, per il sindaco Pascale è la prima emergenza che Legnini dovrà affrontare e risolvere. Una soluzione che potrebbe anche mettere pace tra Comune e Città Metropolitana, che si sono scontrati dal 2015. La soluzione, sette anni fa, fu l’ordinanza di Pascale nei confronti di alcuni privati. Privati che, a differenza del costone di Casamicciola, non sarebbero mai stati in grado di intervenire su un costone come quello di Montevico, pericoloso di per sé e non “abitato” e “manomesso”, come quello di Casamicciola.
In seguito a questo evento, il sindaco ha emesso l’ordinanza n. 53 del 24 dicembre 2022, che ha disposto lo sgombero di 9 nuclei familiari e la chiusura del tratto di strada. Una chiusura veicolare e pedonale della strada interessata che deve essere risolta il prima possibile perché, oltre ad essere l’unico accesso veicolare alla zona, isola un numero considerevole di persone, tra cui malati oncologici, che hanno bisogno di spostarsi per raggiungere i presidi ospedalieri, un hotel, il cimitero e altri residenti “chiusi” in casa.
Come abbiamo già detto, il sindaco Pascale aveva scritto alla Città Metropolitana chiedendo di essere nominato soggetto attuatore per la messa in sicurezza del costone e per la riapertura (anche parziale) della strada. La Città Metropolitana, proprietaria e gestore della SP 512 Via Nuova Montevico, ha risposto che non è nelle condizioni normative di nominare il comune di Lacco Ameno soggetto attuatore. Inoltre, ricorda che nel 2015 sulla stessa porzione di strada si è verificata una situazione di pericolo simile, per la quale il sindaco ha emesso l’ordinanza n. 1 del 16 luglio 2015, ordinando ai proprietari del costone di realizzare tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza del costone per il ripristino della viabilità in condizioni di assoluta sicurezza. La Città Metropolitana invita quindi il destinatario a comunicare l’avvenuta ottemperanza. Una risposta che lascia un retrogusto amaro e che sembra voler aprire un nuovo ping pong di responsabilità come avvenuto a Casamicciola. Eppure, anche in questo caso, il “modello Montevico” vince. Pascale, con l’approvazione del Commissario Legnini, ha intrapreso la strada delle decisioni, ovvero quella dei lavori e della messa in sicurezza.
E i fondi? Pascale dice di essere sicuro che “il piombo arriverà”. Il sindaco, infatti, in accordo con il Commissario Legnini, ha già modificato il piano di somme urgenze comunale richiesto dal capo dell’emergenza frana e questo di Montevico è al numero uno.
Il 30 dicembre, con ordinanza del sindaco Pascale, è stata disposta la riapertura al traffico veicolare e pedonale del tratto di strada precedentemente chiuso, con istituzione di senso unico alternato, regolato da impianto semaforico, lungo la SP 512-via Nuova Montevico, dal civico 6 al civico 7; la rimozione dell’apposita segnaletica stradale di transannemento, precedentemente posta su entrambi i versanti della strada ma non il rientro in casa degli sfollati in zona.
“I lavori complessivamente eseguiti dalla scrivente – si legge nella nota della Gheller -, per quanto riguarda strettamente l’area di intervento, permettono quindi di dichiarare che il rischio di caduta materiale lapideo potenzialmente pericoloso per la pubblica e privata incolumità, per l’immediato periodo è da ritenersi da escludere, ai soli fini dell’apertura di parte della sede stradale per il transito veicolare. Si consiglia tuttavia di lasciare preclusi l’accesso e la permanenza nelle abitazioni attualmente sottoposte ad interdizione, in attesa di approfondimento di indagini e studi sul costone, in particolar modo dove non si è intervenuti con ispezioni disbosco e disgaggi, per la definizione di interventi strutturali di consolidamento”
Trova le differenze: Casamicciola vs Lacco Ameno
Da una parte abbiamo una strada chiusa per 13 giorni. Dall’altra una strada chiusa il 24 dicembre e lavori iniziati il 28 dicembre.
Da una parte un costone pericoloso che tiene imprigionata l’intera isola e ha effetti su 60 mila abitanti, con la Città Metropolitana che accusa il comune di non aver preso decisioni. Dall’altra parte abbiamo un costone pericoloso che ha effetti su 27 abitanti e con la Città Metropolitana che si affida alle decisioni del comune di Lacco Ameno.
Un plauso al sindaco Pascale ,quindi , ma credo che dobbiamo sperare anche in qualche altro matrimonio di qualche figlio importante