Gaetano Di Meglio | Emiddio Calise, per me, è il Signor Calise, un amico del mio compianto papà. Nei giorni scorsi si è aperta una discussione in merito ad una possibile e paventata chiusura del Bar Calise. Ci sono storie imprenditoriali che portano, con loro, il valore di quanto fatto. E, per questo, il peso della storia, spesso, oltre ad essere, appunto, un peso è anche una forte e solida base.
La domanda è semplice: “Calise chiude”? La verità la conosce solo Signor Calise, ma è verità che, da mesi, con insistenza, si vive e si condivide il malessere di molti lavoratori. Il lamento è diffuso così come le possibili voci di chiusura. In giro si sente che “Calise al porto” verrà ridotto (il 19 fgennaio dovrebbe lasciare la parte che affaccia sul Via Iasolino) e che il bar di Piazza Marina avrà il suo stop. Le voci attorno a Calise sono molteplici, strane e sono tante.
Così come si racconta che, da mesi, vada avanti un serrato controllo da parte dei Carabinieri dei NAS rispetto ai luoghi di lavoro e che abbia prodotto seri riscontri.
Ho la sensazione che in “tutto questo” ci sia molto “ricamo” ma anche altrettanta verità.
Sono persuaso, con onestà e serenità, che la valutazione del fenomeno Calise debba essere oggetto di una riflessione seria che tenga fuori i social network con la tipica ferocia, ignoranza e demenza dei semplici “post”. Che sia, invece, un argomento, serio, della politica del lavoro del nostro comune. Senza dimenticarci, però, che è un’azienda privata, che rappresenta la storia del nostro comune e che, al tempo sesso, è fonte di reddito di molte famiglie.
Che parliamo di un brand storico, di una location unica e di una reputazione che travalica i nostri confini. E forse, anche per questo, è il caso di abbassare i riflettori. Ci sono storie che meritano di essere preservate, fin quando lo si può fare. E’ ovvio.
La chiusura non e certo in drama. E’ gia da in po che che dimentichiamo i sacrifici fatto dai nostri vecchi. Oggi si premia l arroganza e la strafottenza. Quindi il povero Calise vero comprato da qualche ischitano in del momento o meglio ancora qualche cinese con valigie pieni di Eulo!
Sono d’accordo! Fa male vedere un pezzo di storia dell’isola così in declino!!!! Ma bisogna notare, purtroppo, che negli ultimi tempi (anni) il locale (e per esso intendo la qualità dei prodotti) è pessima!!!! L’ultima volta che ho preso un aperitivo lì è stata una delusione!!! Pochissime persone, gli stuzzichini stantii e riscaldati chissà quante volte, e, in ultimo il personale che discuteva e si lamentava del fatto che da mesi nn veniva pagato!!!! È triste!!!!…..
Se volevi fare il Signore non pubblicavi la notizia. Ora che lo hai fatto ti assumiti anche le responsabilità della gogna mediatica. Diciamola tutta, sono anni che i dipendenti sono arretrati con gli stipendi, e non vanno via per paura di non beccare nemmeno 1 centesimo. Fare impresa non va con la simpatia ed antipatia per cui vanno raccontate le oggettività: oggettività è che il figlio è dovuto tornare in Australia nuovamente alcuni anni or sono, propri o perché in netto contrasto con il modus operandi del padre. Aveva probabilmente nasato i gravi errori di impresa perpetrati nel tempo, ma non gli è stata data la possibilità di effettuare cambiamenti. Il Calise, è un altro chiaro esempio vivente ( ancora per poco ) di come sia impossibile scardinare una vecchia mentalità di fare impresa ( un bel filone di alberghi, bar e ristoranti tutti sulla via del tramonto ). Giovani con gli attributi, scappate da questa isolaccia finché siete in tempo. Giovani sognatori ed artisti, rimanete qui è continuate ad alzarvi a mezzoggiorno….Non ce spazio per voi da altre parti
Questo articolo è stato scritto con il cuore in mano, si legge.Spero che la situazione per l’azienda Calise si posso risolvere nel modo più sereno. L’azienda ha dato il lavoro a famiglie e generazioni intere, non merita nessun “colpo basso” da parte di chi come al solito diffonde informazioni poco accurate.
calise rispecchia in toto la parabola ascendente e ora in fase discendente del paradiso che fu l isola d ischia. Forse ci sarà stata anche una gestione non al top ma “il calise” subisce ne più e ne meno le conseguenze delle politiche adottate per far si che questo scoglio affondasse sempre di più
Se controllano chiudono tutti. L’illegalita e il malcostume regnano sull’Isola. Prima o poi i conti si devono fare!
È vero che i prodotti ed il servizio negli ultimi anni sono scaduti moltissimo.
Cosa pretendi dopo che sono stati assunti Rumeni Ukraini e gente sud americano a far parte dello staff qualificato senze essere qualficato?
E’ cosi’ in tutta Ischia, motivo per cui l’isola sta affondando.
Parliamo chiaro e senza essere ipocriti. Il bar Calise purtroppo è il chiaro esempio di come stia l’isola. In caduta libera. Un isola invecchiata. Senza un po’ di modernità, gestita male, e ne parliamo della mentalità isolana. Chiusa, fredda, maleducata. Insoma, possiamo stare tutta la giornata parlando. Dispiace solo per i lavoratori.
Concordo pienamente.
E poi gli ischitani si stupiscono che i turisti preferiscono trascorrere le vacanze altrove.