giovedì, Gennaio 16, 2025

Emilia Romagna e Ischia: due pesi e due misure | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 18 maggio 2023

Solidarietà e fratellanza a tutta l’Emilia Romagna, in particolare alle zone dove ci sono state vittime dopo il recente nubifragio. Sono valori, questi, che non possono e non devono conoscere condizioni, specialmente quando ci sei passato in prima persona e sai bene cosa significa vedere turbata e, spesso, definitivamente compromessa, la tua esistenza e quella dei tuoi cari. In quella regione bellissima e ospitale ho tanti amici, molti anche ischitani che si sono trasferiti da tempo e hanno cominciato un percorso totalmente diverso da quello possibile per loro sulla nostra Isola. E gli sono vicino!

Quello che proprio non mi va giù, però, è il solito doppiopesismo dell’informazione nazionale, un trattamento tutt’altro che univoco e rispettoso dei fatti che abbiamo oggi davanti agli occhi e che facilmente possiamo rapportare a quanto accaduto dal 26 novembre scorso in poi per quel che ci riguarda. Ancora mercoledì scorso, nonostante vi fossero tantissime notizie ben più importanti e attuali per la grave situazione creatasi in Emilia Romagna, i notiziari hanno comunque trovato spazio per parlare di Ischia (non tanto di Casamicciola in sé) e delle famiglie sfollate dalla zona rossa dopo l’allerta meteo gialla.

E’ senza dubbio il momento del dolore anche da quelle parti, dove oltre a danni ingentissimi si piangono già ben nove morti, tre in meno di noi ma non per questo meno gravi al punto da ignorarne (o far finta di ignorare) cause e concause. Ed ecco che mentre per noialtri ancora si parla di un’isola sommersa dal fango e di dodici vittime dell’abusivismo edilizio imperante, per l’Emilia Romagna nessuno si permette di uscire dal seminato degli eventi atmosferici eccezionali, dimenticando di indagare (proprio come successe per noi) sulla legittimità di abitazioni o aziende costruite nelle immediate vicinanze di fiumi dalla possibile esondazione o sul mancato sgombero di aree sottostanti costoni pericolanti mai inibite al passaggio di persone o automezzi e che oggi, da quelle parti, sono state teatro di morte.

Vorrei un paese unito e un’informazione obiettiva e oggettiva. Ma mi rendo conto che è ancora utopia! Intanto, anche per questo l’economia turistica isolana è sempre più in ginocchio!

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