continua l’opera in difesa della fauna portata avanti dai volontari dell’ENPA isolana. Gli ultimi due giorni sonos tati molto impegnativi e sono stati recuperati 3 gabbiani reali feriti, un falco pellegrino, un merlo, 2 nidiacei di verzellino, 2 di passero e 1 di pigliamosche.
In effetti si potrebbero dare i nidiacei in pasto ai tre gabbiani.
Scherzo naturalmente …
Ricordo un episodio di quando ero piccolo : dall’albero di fronte casa mia, un pioppo enorme, a causa di una sciroccata, caddero tre uccellini dal nido .
Erano simili a quelli in foto , con il becco enorme , se rapportato al corpicino, e senza ancora le penne .
Provammo a cibarli con insetti e vermetti…. Morirono subito.
Li mangiarono i gatti di casa .
Diversa la storia del gabbiano .
Trovai un uovo sulla scogliera di palmarola e lo portammo a bordo.
Durante la traversata verso Ischia si schiuse e nacque un figlio di buona Mamna che per qualche tempo condivise le mura domestiche con due cani da caccia ( rispettosi dell’ospite ) e tre gatti .
Scagazzava ovunque e bussava con il becco alle porte del frigorifero in cerca di alici .
Gli insegnai a volare .
Faceva la spola tra la casa e la spiaggia di carta romana . Ad Ischia ponte il pescivendolo lo conosceva e gli dava da mangiare .
Giocava con i bambini in spiaggia .
Ma la sera tornava a casa.
Finché un tizio lo uccise con una pala per farlo imbalsamare.
Il suo nome era Papero, il gigante di palmarola, nato in una scatola di cartone e morto perché si fidava dell’uomo.
Avevo 10 anni , oggi comprendo che lo sbaglio fu mio, un egoistico gesto…pensare di sostituirmi alla natura e di antropomorfizzare un selvatico.
Il gigante di Palmarola !
In effetti si potrebbero dare i nidiacei in pasto ai tre gabbiani.
Scherzo naturalmente …
Ricordo un episodio di quando ero piccolo : dall’albero di fronte casa mia, un pioppo enorme, a causa di una sciroccata, caddero tre uccellini dal nido .
Erano simili a quelli in foto , con il becco enorme , se rapportato al corpicino, e senza ancora le penne .
Provammo a cibarli con insetti e vermetti…. Morirono subito.
Li mangiarono i gatti di casa .
Diversa la storia del gabbiano .
Trovai un uovo sulla scogliera di palmarola e lo portammo a bordo.
Durante la traversata verso Ischia si schiuse e nacque un figlio di buona Mamna che per qualche tempo condivise le mura domestiche con due cani da caccia ( rispettosi dell’ospite ) e tre gatti .
Scagazzava ovunque e bussava con il becco alle porte del frigorifero in cerca di alici .
Gli insegnai a volare .
Faceva la spola tra la casa e la spiaggia di carta romana . Ad Ischia ponte il pescivendolo lo conosceva e gli dava da mangiare .
Giocava con i bambini in spiaggia .
Ma la sera tornava a casa.
Finché un tizio lo uccise con una pala per farlo imbalsamare.
Il suo nome era Papero, il gigante di palmarola, nato in una scatola di cartone e morto perché si fidava dell’uomo.
Avevo 10 anni , oggi comprendo che lo sbaglio fu mio, un egoistico gesto…pensare di sostituirmi alla natura e di antropomorfizzare un selvatico.
Il gigante di Palmarola !