lunedì, Novembre 25, 2024

Eccellenza. Enrico Buonocore: “Con Franco Brienza troviamo qualità”

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E’ una conferenza stampa particolare. Nell’aria la gioia di poter contare su Franco Brienza, in mezzo al campo, dal primo minuto già domenica prossima, sempre il sogno che si avvera.
E neanche loro, due dei nomi più importanti del calcio sull’isola, Pino Taglialatela ed Enrico Buonocore ci credono veramente.
Il presidente, con un po’ di barba “perfetta” come raccontano gli style maker: con 3 giorni di crescita (non 3 mesi come quella di chi scrive!) rompe il ghiaccio così: “Volevo annunciare un nuovo calciatore. Adesso lo presenteremo perché, magari, qualcuno non lo conosce, ma guardandolo capirete chi è”. E poi guardando Enrico che ride “Mister, ti ho preso un altro calciatore.”
Buonocore replica “Ho visto, grazie, me ne devi prendere ancora.”
E’ questo il siparietto simpatico e amicale tra Enrico Buonocore e Pino Taglialatela per rompere l’atmosfera, un po’ emozionata, per l’annuncio di Franco Brienza.

“Conoscendo Franco Brienza – rompe gli indugi il presidente Pino Taglialatela -, lo ringraziamo per la sua disponibilità perché si sta allenando con noi da un bel po’ di tempo. Essendo un grande professionista si è impegnato a trovare la forma giusta per poter stare in campo e a disposizione dell’allenatore. E quindi non possiamo fare a meno di ringraziarlo. Dopo Enrico, e dopo Franco Taratà, abbiamo un altro Ischitano Doc che ci darà una mano nel nostro cammino. Questa notizia era nelle nostre speranze, perché Brienza è stato due mesi e mezzo con noi. Ieri ha firmato, quindi domenica sarà a disposizione. Si è sottoposto anche alle visite mediche ed è disponibile per la convocazione”.

Al di là dell’aspetto romantico che è quello che spesso ci fa appassionare al calcio, anche in termini di prospettive di crescita della qualità della rosa è un acquisto importantissimo. Brienza, insomma, va a completare ulteriormente una squadra già di per sé competitiva. Quindi vi dà ancora più obiettivi importanti da raggiungere e sicuramente una grandissima mano.
“Credo che Brienza – risponde Taglialatela – possa servire a far crescere i nostri giovani e, soprattutto, dare qualche motivo in più anche ai più grandi per fare ancora meglio. Il nostro obiettivo era proprio quello di avere un giocatore di grandissima qualità come Franco, che sa dare una mano a tutti i calciatori, sia quelli più giovani che quelli più anziani. E’ indubbia la sua tecnica e il suo modo di giocare. Franco non lo scopriamo adesso. Però io lo voglio ringraziare, perché mettersi a disposizione, per uno che ha fatto il professionista, fino ad oggi credo l’avesse fatto solo Enrico Buonocore che è qui con me. E se gli tagliamo le vene c’è sangue giallo blu. A me esce azzurro, purtroppo, a lui esce giallo blu. Enrico ha la passione per l’Ischia e noi siamo scesi in campo. Con Enrico adesso, ma anche prima con Franco Taratà. E adesso c’è Franco Brienza”.

-Pino, di te, Brienza e Buonocore si è parlato da quando neanche D’Abundo aveva deciso cosa fare e, diciamo, tutti vedevano nero. Invece c’era qualcuno che aveva visto al di là del nero. Oggi sono passati diversi mesi, quale è la soddisfazione che provate?
“Per me già il fatto che Franco Brienza potesse essere con noi ad allenarsi era una grandissima cosa. Il fatto che oggi è un calciatore dell’Ischia a tutti gli effetti è una soddisfazione grande. Credo che sia qualcosa di più, perché avere un personaggio come Franco a disposizione, credo che sia una cosa fantastica. Quindi diciamo che siamo felicissimi”.

Mister, ci sembra di vivere un dejà-vu con te…
“E’ un po’ diverso – chiosa Buonocore -, nel senso che io avevo 34 anni. Franco viene da tre anni in cui non ha giocato. Noi lo abbiamo coinvolto, penso, e ha fatto due mesi e mezzo di allenamento dove si è messo alla prova e ha fatto una fatica incredibile. Perché delle volte si è anche allenato da solo per provare a vedere se riusciva a ritornare e noi siamo molto contenti, ma proprio non solo sotto l’aspetto del giocatore che conosciamo tutti che è indiscutibile e sicuramente ci aiuterà, come faranno tutti gli altri, ma sotto l’aspetto umano. Un uomo che ci aiuterà nel creare empatia tra giovani e vecchi e sarà un punto di riferimento nello spogliatoio che per me è fondamentale. E si divertirà a giocare, che è la cosa più bella. Quando smetti di giocare finisci nel cimitero degli elefanti. Io l’ho tirato fuori dal cimitero degli elefanti e siamo tutti molto felici di avere Franco, al di là dell’aspetto del calciatore proprio sull’uomo che stava con noi. Franco non poteva stare fuori, al di là del giocare o non giocare, non poteva stare fuori da una società di calcio. Adesso giocherà, ma poi nel tempo sarà coinvolto in qualcosa che a lui piacerà fare. Insomma, perché Franco non può stare fuori dall’Ischia Calcio”.

Domanda fondamentale. Franco, adesso in che condizione fisica è, rispetto al resto della formazione?
“Domenica Franco gioca dall’inizio per un tot di minuti, quindi giocherà. La formazione sarà Gemito, Buono (Sasà), Chiariello, Di Costanzo, Matarrese, Matute, Brienza, De Simone, Trofa, Scalzone e Simonetti.
L’assetto della squadra cambia, nel senso che abbiamo un giocatore di qualità, un giocatore che sa dove far arrivare la palla anche nei momenti di difficoltà. A partire da domenica come sarà, nelle partite che si succederanno, nel prosieguo nel nostro cammino? Noi abbiamo proprio delle volte un po’ di difficoltà nella gestione e lui sicuramente su questo è molto bravo e quindi ci aiuterà molto in dei momenti della partita. Non potrà giocare 90 minuti, ma ci sono momenti dove si deve soffrire, dei momenti dove si va ad attaccare e quindi nei momenti di difficoltà sarà di aiuto. Ci mancava un giocatore che tiene la palla, ragiona un attimo e ti fa fare quei due o tre metri per dare poi il passaggio. Noi andiamo delle volte sempre un po’ di fretta. E secondo me Franco su questa cosa qui ci sarà un grande aiuto”.

Mister, domenica che partita sarà?
“Dobbiamo fare una partita d’attacco, cercare di andare a fare gol. Dobbiamo cercare di vincerla, importantissimo. Non posso pensare una partita diversa da quella che dobbiamo fare, da quello che ci stiamo preparando a fare. Noi dobbiamo andare a fare gol, vincere la partita. Prepararci bene domani nella rifinitura e poi prepararci bene mentalmente, perché poi dopo con una squadra in difficoltà con soli due punti. Però, ecco, tutte le partite vanno prese sempre allo stesso modo di pensare. Bisogna essere concentrati, perché se non ci vai con concentrazione, con la voglia e la determinazione, puoi trovare delle brutte sorprese e questo noi non ce lo possiamo più permettere.

L’impegno di domenica è un po’ particolare perché c’è il Montecalcio, però, poi, ci sono gare più toste all’orizzonte come Napoli, United, Albanova, Pompei…
Questa settimana può essere molto importante per come siamo messi in classifica. Noi siamo primi e quindi può essere un vantaggio, però è troppo presto. Solo tra Febbraio e Marzo si delinea un po’ il tutto. Sono poche le volte che in un campionato va a finire che una squadra piglia tanti punti e riesce a gestirli. Delle volte anche avere 7/8 punti di vantaggio non è bene. Questo è un campionato lungo e che non ti darà mai la certezza di poter arrivare primi alla fine”.

-Mister, qual è la tua valutazione del derby. Oltre alle parole del dopo gara hai analizzato la partita del Calise?
Nel primo tempo siamo andati troppo di fretta, abbiamo sbagliato tante volte la scelta e abbiamo incontrato una squadra che si è difesa molto bene. Abbiamo fatto fatica proprio nel creare anche se stavamo sempre nell’altra metà campo. E’ stata un delle poche partite che veramente abbiamo creato poco perché sono stati bravi nella fase difensiva e hanno fatto molto bene. Abbiamo avuto le solite difficoltà e solo nel secondo tempo siamo andati meglio. Nell’ultima mezz’ora Scalzone in campo ci ha aiutato molto a fare più metri in avanti e a lavorare meglio la palla. Angelo ha fatto due o tre cose che ci hanno aiutato molto. La squadra ha giocato più veloce, ha trovato più spazio sulla sinistra con Simonetti e con Florio sulla destra che ha servito il cross che Angelo ha preso di testa e ha sfiorato il palo. E’ stata una partita difficile, ma i derby, da quando ero piccolo e la prima volta mi ricordo il derby a Ischia, avevo 7 anni, sono sempre stati così”

-Ti aspettavi l’esonero di Billone
Non so lo. Queste sono valutazioni che fanno a Forio. Io sono tifoso del Forio perché da piccolino andavo a vedere il Forio, l’ho allenato nove anni fa ed è normale che sono molto dispiaciuto. Ma queste sono decisioni che fa la società. Billone è un’istituzione per noi, è una bandiera e una persona a cui voglio bene, amico di mio padre. Sono dispiaciuto, ripeto, però poi, sono scelte del Forio”.

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