Gent.le Direttore,
leggendo l’articolo inchiesta con annesso editoriale sulla vicenda Genesis da Lei pubblicato sul suo quotidiano, mi pervengono spontanee alcune riflessioni che vorrei condividere con Lei e con i pazienti lettori, pur consapevole della complessità della materia.
L’amministrazione da circa sette anni, per l’esattezza dal 2007, ha cercato di interpretare una politica di bilancio finalizzata a non aumentare, ed anzi a ridurre, il prelievo fiscale dei tributi locali a carico dei cittadini e delle attività produttive.
Lo sforzo profuso in tale direzione ha consentito al comune di Ischia di avere, per esempio, le tariffe ai fini Tari (TARSU/TARES) più basse dell’isola in un contesto isolano dove invece le stesse tariffe, in questi anni, sono lievitate in maniera esponenziale.
Negli ultimi tempi, con il varo del pacchetto di riforme ricollegabile al “federalismo fiscale”, l’attuazione del progetto politico volto a calmierare il peso dei tributi locali sul paese reale è divenuta ancora più difficoltosa. Infatti, nel 2014 i tagli feroci dei trasferimenti provenienti dal governo centrale hanno posto gli enti locali e, quindi, anche il comune di Ischia, davanti alla amara circostanza di dover introdurre nuove tassazioni (TASI) per poter coprire le spese correnti. Per il comune d’Ischia, inoltre, a rincarare la dose e a rendere ancora più difficile, fino a vanificarla, la politica di contenimento della pressione fiscale, si è pure registrata la beffa di dover contribuire al Fondo di Solidarietà nazionale comunale con un trasferimento dal comune d’Ischia verso lo Stato centrale di circa 900.000,00 euro (tale fondo è istituito a livello centrale ed ha finalità perequative e di solidarietà nei confronti dei comuni più poveri).
Tale situazione, così come esposta, sta spingendo tutti i comuni d’Italia ad intraprendere una seria azione di rivisitazione e ristrutturazione della spesa corrente, finalizzata a ridurre il fabbisogno di risorse finanziarie occorrenti a garantire simultaneamente sia la erogazione dei servizi resi alle collettività amministrate, sia la sopravvivenza istituzionale degli enti stessi.
Rispetto a questa tendenza nazionale anche il Comune di Ischia sta cercando di interpretare un nuovo corso, facendo la sua parte sempre nella prospettiva della riduzione del carico fiscale.
L’amministrazione comunale di Ischia è persuasa che è assolutamente indifferibile intraprendere una meticolosa cura dimagrante dell’ente stesso così come di ogni suo organismo partecipato, al fine di non appesantire, con ulteriori carichi fiscali, la già incerta situazione economica locale.
E’ indubbia, nell’odierno contesto economico isolano, la necessità di ridurre quanto più possibile il peso fiscale dell’istituzione comunale a carico dei cittadini e delle stesse realtà produttive.
La delibera di consiglio comunale sulla privatizzazione di Ischia Ambiente, che potenzialmente genera i presupposti per ridurre il prelievo TARI (ex TARSU, TARES) di circa 1 milione di euro nel corso dell’anno 2015, così come il costruttivo dibattito politico sulla Genesis, sono passaggi emblematici, appartenenti ad una univoca visione politica dell’amministrazione, entrambi volti a far diventare più leggero il fisco ischitano.
Pertanto, molte delle considerazioni che sono apparse tra le righe dell’articolo di ieri, oggettivamente, non appaiono condivisibili: non vi è alcun intendimento propagandistico da perseguire, né assolutamente vi è una logica persecutoria a carico di nessuno. Allo stesso modo, vi è da sottolineare, che non insistono alcune motivazioni ricollegabili a dissesti finanziari da coprire dietro il processo di efficientamento che sta interessando la società comunale partecipata Genesis.
Appare fuorviante, a titolo esemplificativo, anche il rilievo mosso circa l’incremento del costo del personale nell’anno 2012 rispetto all’anno 2013. Tale differenza, infatti, dovuta alla aspettativa non retribuita di un dipendente Genesis nell’anno 2013, non è frutto di alcuna finalità clientelare da campagna elettorale.
Si sta cercando di riportare il costo di questo servizio in una dimensione da libero mercato, andando a tagliare i costi superflui, e generando, nel contempo,i presupposti per una detassazione (TASI) sulla prima casa nell’anno 2015.
L’ente comunale intende, pertanto, ridurre il costo del servizio mettendo mano a quelle superfetazioni gestionali che negli anni si sono generate, perseguendo la strada della privatizzazione o, in alternativa, quella della ristrutturazione aziendale. Entrambe le vie comunque non dovranno pregiudicare né il livello qualitativo del servizio reso all’utenza, né il livello occupazionale attuale.
Partendo da ciò, e dal presupposto che il costo del servizio che fornisce Genesis oggi pesa sulla casse comunali per un importo ben superiore al milione di euro iva inclusa, si spera di addivenire, con l’adozione di una delle opzioni invocate, ad una riduzione del costo, iva inclusa, pari al 30% in meno.
Ciò è verità, il resto appartiene al giuoco infruttuoso della critica sterile….
Enzo Ferrandino
Risponde Gaetano Di Meglio
Gentile consigliere,
nel ringraziarla della cortese ed educata risposta mi piace evidenziarla che il viaggio nei “fatti” della Genesis che abbiamo fatto nell’edizione di ieri è una lucida fotografia della situazione attuale della società. Se avesse fatto più attenzione al nero (lo scritto) e non al bianco (tra le righe) avrebbe colto un invito serio a tutta la classe politica ischitana. Non sono abituato alla “critica sterile”, anche se non nascondo di essere innamorato troppo della critica, ma credo di essere coerente con giornalismo de Il Dispari che a differenza degli altri non è solo ”fatti”, ma ha embedded, sempre, una proposta (spesso politica) che accompagna la critica. Ieri vi abbiamo esortato a dare segnali seri di cambiamento per non far scadere la manovra in propaganda. Mica è difficile scegliere di avere un amministratore unico al posto del CdA? Mica è troppo chiedervi di rinunciare al collegio dei revisori? Mica è di un altro pianeta comunicare alle aziende che la maggior parte delle comunicazioni la Genesis le effettuerà tramite PEC (considerato anche l’obbligo di una casella per azienda!). Nel vuoto politico che ci circonda continuo a costruire un percorso di sassolini a chi vuole essere alternativa. Prima che lo facciano gli altri, magari, l’amministratore accorto che non teme il sussulto patricida della casta che egli stesso ha creato, potrebbe iniziare ad dare segnali forti di cambiamento. Mi permetta di non entrare nel merito delle “superfetazioni” che lei invoca, perché rischierei di allungare la lunga scia dei miei nemici in maniera esponenziale (anche se è pronto il dossier sulle assunzioni in Genesis e quanto altro serve a capire questo costo elevato), ma mi consenta di bollare come palla megalattica la sua frase: “…il costruttivo dibattito politico sulla Genesis, sono passaggi emblematici, appartenenti ad una univoca visione politica dell’amministrazione”.
Consigliere Enzo Ferrandino lei scrive che ” ……. nel 2014 i tagli feroci dei trasferimenti provenienti dal governo centrale hanno posto gli enti locali e, quindi, anche il comune di Ischia, davanti alla amara circostanza di dover introdurre nuove tassazioni (TASI) per poter coprire le spese correnti”. Interpreto che lei presenta una critica corposa al governo attuale. E, assicuro che anche suoi colleghi in altre regioni dicono e scrivono la stessa cosa.
Quello che farà il Comune di Ischia e mi riferisco ai processi di privatizzazione interesserà l’economia locale e dell’isola s’intende e mi auguro che l’equilibrio sia per i ritorni a favore del comune in termini di asset di bilancio e sia per le erogazioni dei servizi abbia un consenso condiviso e che sia evidente per davvero.
Non comprendo perché le critiche al governo nazionale attuale, che ripeto io ho interpretato, non vengono presentate in forma istituzionale. Forse manca la volontà politica? Oppure queste critiche che lei molto bene ha presentato sono solo opportune per una replica al direttore del giornale?
Sarebbe opportuno e necessario che il consigliere Ferrandino ci spiegasse nei venti anni che ha gestito in maggioranza il comune di Ischia cosa abbia fatto , e perche solo oggi si ricorda che la genesis o altre partecipate sono in deficit ed occorre privatizzarle. Molto probabilmente il consigliere Ferrandino manco sa leggere i bilanci delle partecipate. Inoltre dovrebbe dirci perchè nelle partecipate ischitane vengono messe sia a presiderle che nei collegi di revisore uomini che provengono dal suo studio e visto che erano loro a gestire e a controllare l’operato finanziario e amministrativo di queste partecipate come mai solo oggi si rende conto che sono in forte deficit. Lui da dottore commercialista sicuramente ha poca dimestichezza con i numeri e dovrebbe sapere che i costi di gestione delle partecipate non sono da ricercarsi negli stpendi del personale ma bensì nei costi esorrbitanti del presidente , del colleggio dei revisori, e nella immensa schiera di avvocati incopententi che nel migliore dei casi riescono a soccombere in ogni giudizio tributario facendosi compensare le spese , sarebbe opportuno che il consigliere ferrandino ci delucidasse sui 150 mila euro dovuto esborsare ad uno studio legale e quale siano stati i ricorsi che lo stesso abbia vinto. Il problema per le partecipate e che a dirigerle continuano ad esseres celte persone che sono a lui molto vcino politicamente. Se il privato acquista le partecipate non lo fa certamente per rimetterci, ora mi chiedo xchè il comune non riesce a fare la stessa cosa, se non ci riesce e giusto che il consigliere Ferrandino dopo 20 anni vada a vendere i gelati, forse è un lavoro più consono a lui, senza dare le colpe al govenro centrale o al altri come sono abituati lui Ferrandino ed il sindaco Ferrandino incolpare sempre gli altri per la loro inefficienza e salvaguardia dei propri interessi (vedi come hanno ridotto ischia (mancano fognature, il mare e una cloca, ad ogni pioggia ci zone zone che si allagano, ischia ponte ad ogni alta marea diventa venezia, arrecando danno alle strutture economiche in quella zona, le strade sono sporche nonostante sia arrivato il salvatore di Casamicciola, i trasporti terrestri non esistono , quelli marittimi ancora peggio e mi fermo qui . Sarebbe giusto che il consigliere Ferrandino ci dicesse chi erano gli uomini messi a gestire le partecipate e quali danni hanno prodotto e poi quali atti ha prodotto nei venti anni che è al comune e che abbiano arrecato benefici ai suoi concittadini ed imprenditori, forse uno c’è la riduzione del pagamento dell’occupazione del suolo pubblico.
Enzo Ferrandino sostiene che nel Comune di Ischia la Tassa Spazzatura sarebbe la più bassa dell’ isola; (non è proprio così..) tuttavia ciò è dipeso non certo dalla sua bravura di (ormai ventennale) consigliere comunale ma da DUE fattor positivii: 1) la circostanza che il Comune di Ischia ha un’ Azienda (partecipata oggi al 100%) che svolge il servizio, senza dover produrre utili per la proprietà (l’ amministrazione corrisponde a ischia Ambiente il solo costo del servizio, ovviamente senza un’ utile di impresa che così è risparmiato ai cittadini); 2) il Comune di Ischia è l’ unico comune ad avere – in sua proprietà – l’ area ecologica dell’ Arenella per cui non deve pagare nulla a nessuno per tale Stazione di Servizi (ed uffici annessi), in tal modo l’ Azienda non è gravata di tale costo che non è quindi “scaricato” sul Comune di Ischia. In conseguenza la tassa Spazzatura (o come oggi si chiama…) DEVE essere più bassa grazie proprio a questi due fattori positivi; anzi, la si potrebbe abbassare ulteriormente se: a) si migliorasse il conferimento della differenziata, b) si eliminasse il CDA e si nominasse un amministratore unico, c) si diminuisse il numero dei revisori, ma forse ciò potrebbe danneggiare gli interessi elettorali di qualche consigliere che pretende sempre di nominare revisori in ogni azienda… E’ proprio la presenza della partecipazione “pubblica” in Ischia Ambiente che dovrebbe portare ad una riduzione dei costi, ad una ottimizzazione del servizio ed a un miglioramento della differenziata… La cessione delle quote di Ischia Ambiente ad un privato (forse servirebbe a “pareggiare” il Bilancio del Comune di quell’ Anno) sicuramente determinerebbe un aumento dei costi in quanto il Privato (giustamente da suo punto di vista…) vorrebbe ricavare un UTILE DI IMPRESA da tale attività che graverebbe ulteriormente sul costo del servizio e deteminerebbe un aumento per il Comune che i cittadini dovranno contribuire con la tassa a ripianare…Ecco perchè qualcuno è rimasto consigliere a vita…come dice l’ Amico Giovanni Sorrentino.