domenica, Settembre 8, 2024

Evi, affondo dei sindaci: Ghirelli pronto ai saluti anche dall’evi

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Dopo la nomina di Montuori, vengono alla luce le magagne “nascoste” da Ghirelli. Stamattina al Cisi l’assemblea della verità. Intanto nella riunione del 2 settembre lo scontro è diventato infuocato, nonostante i tentativi di Del Deo. I sindaci di Ischia e Barano vogliono vederci chiaro sulla situazione passiva dell’Evi e hanno chiesto di produrre la documentazione richiesta all’assemblea di oggi

Ugo De Rosa | L’assemblea del Cisi convocata per questa mattina sarà quella della verità, dopo quella tenutasi il 2 settembre. In quella sede, infatti, Enzo Ferrandino ha guidato la carica dei sindaci sull’operazione chiarezza da parte dell’Evi. Dopo lo sfruttamento dei sindacati e una gestione opacissima, sembra che la musica stia cambiando e che l’era Ghirelli stia finalmente tramontando (sempre troppo tardi!). La nomina di Montuori a liquidatore del Cisi, infatti, ha portato alla luce tutte le magagne che prima, invece, lo stesso liquidatore di Evi e Cisi si “auto approvava”. Il bilancio dell’Evi, che era all’ordine del giorno dell’assemblea del 2 settembre presieduta da Dionigi Gaudioso, intanto resta in sospeso, ma balzano agli occhi le perdite! E qui si innesca la battaglia.
Nel frattempo ecco lo scontro, senza sconti, che si è registrato nell’ultimo incontro tra Ghirelli ed Enzo Ferrandino.


Il primo ad intervenire è stato Del Deo, invitando a mantenere gli impegni presi e ricordando all’assemblea che «nel corso del mese di giugno ci si era accordati affinché il liquidatore dell’Evi Spa facesse redigere un piano industriale per “uscire” dallo stato di liquidazione, ma ad oggi questa decisione non è stata ancora assunta». Un intervento soft.
Ma il presidente Gaudioso ha ricordato che in quella occasione fu detto che si sarebbe verificata la possibilità di revoca dello stato di liquidazione solo dopo una attenta valutazione della situazione.
E qui è iniziato il botta e risposta tra Enzo Ferrandino e Ghirelli. Per il sindaco d’Ischia «la direttiva da seguire è che la revoca deve conseguire ad una valutazione oggettiva che consenta di ritenere il bilancio in pareggio».

PERDITE PAUROSE
Ghirelli ha “sciorinato” una serie di perdite che hanno poi fatto salire la tensione: «Va evidenziato che un soggetto in liquidazione difficilmente può trovarsi in equilibrio in quanto non può programmare una politica delle tariffe nel lungo periodo e non ha accesso al credito, né può elaborare un piano degli investimenti. Viene meno il volano per il riequilibrio gestionale. All’Evi, in quanto soggetto in liquidazione, è stato precluso anche l’accesso al ristoro per riduzione di introiti connessi al Covid. Anche al PNRR non si può accedere in quanto lo stato di liquidazione non consente di essere correttamente incardinati nel SII. Allo stato si rischia un commissariamento. C’è il rischio che le tariffe aumentino sul livello di GORI. Con le attuali tariffe abbiamo un equilibrio risicatissimo e siamo sotto di qualche migliaio di euro ogni anno, in quanto c’è bisogno di svalutare i crediti e di sostenere le spese straordinarie. A ciò si aggiunga il problema del credito bancario cui non può accedere la società in liquidazione».

Una situazione disastrosa che rischia di ricadere sugli utenti, che Ghirelli ha evidenziato come se nulla fosse… Al che Gaudioso ha giustamente chiesto chiarimenti su alcuni dati in bilancio. Chiarimenti che Ghirelli ha così riassunto: «La perdita di 2 milioni di euro è dovuta in gran parte a carente fatturato generato dalla situazione Covid, molte spese sono rigide ma si è riusciti parzialmente a coprirle». E ti pareva che non si dava la colpa di tutto alla pandemia…
Ma Enzo Ferrandino non ci sta e ha chiesto lumi sulla circostanza che dalla relazione si evince la restituzione delle reti ai Comuni a partire da metà ottobre.

E Ghirelli ha dettato la “ricetta”, ovvero due opzioni individuate di concerto con il collegio sindacale: «1. se viene assicurata una continuità mediante revoca stato liquidazione si può elaborare un piano industriale e provare a tornare in bonis; 2. altrimenti andrà liquidato il patrimonio, pagati debiti e chiusa la società. Con Ente idrico Campania per non incidere nella stagione estiva si è ipotizzato per la consegna delle reti di attendere la fine della stagione turistica». Che però è ormai conclusa…
Qui Enzo Ferrandino ha iniziato a mettere alle strette Ghirelli, evidenziando che la revoca dello stato di liquidazione comporta delle responsabilità: «Ad esempio in questo bilancio c’è una perdita di 1.000,000. Già nel 2018 i Revisori del Cisi manifestarono dubbi sulla revoca dello stato di liquidazione, si decise quindi di coinvolgere un professionista esterno che indicasse la strada più opportuna da seguire. Noi da tempo abbiamo dei dubbi sulla situazione patrimoniale, sulla situazione delle spese straordinarie. Noi riteniamo che le spese straordinarie siano da finanziare con le tariffe così come previsto dall’articolo 5 della convenzione tra Cisi ed Evi. La convenzione poi scade tra 9 anni. In ordine alle spese straordinarie non previste nei bilanci dei comuni, esse rappresenterebbero debiti fuori bilancio da inviare quindi una volta riconosciuti alla Corte dei Conti. I consiglieri comunali che approverebbero questi debiti si esporrebbero a responsabilità contabile ed io penso che il PNRR non contenga alcuna una norma che esima i consiglieri a tale profilo di responsabilità».

SITUAZIONE CREDITORIA DA CHIARIRE
Ma non è finita. I conti di Ghirelli non tornano, ed Enzo Ferrandino è andato giù duro, rilevando che «questi crediti risultano essere sempre gli stessi, il che lascia perplessi visto che la società riesce a riscuotere tra il 95 ed il 98% delle tariffe. Questi crediti in parte risalgono al 2000. Dal 2018 la società ha iniziato ad aumentare il fondo svalutazione. Noi vogliamo comprendere se questi crediti verso terzi sono ancora esigibili».
Aspetti da chiarire, come pure ha evidenziato che «riteniamo che non sia corretto far partecipare le spese straordinarie al risultato di gestione. Inoltre manca la coerenza del bilancio in quanto le spese straordinarie prima vengono inserite nei conti profitti e perdite, poi come fatture da emettere ed infine come immobilizzazioni immateriali».

Un vero pastrocchio finalmente portato allo scoperto. E quindi è arrivata la bordata, quando Enzo Ferrandino ha ipotizzato «che forse questa situazione di baratro descritta dal liquidatore dell’Evi non esiste. Se invece la situazione è davvero così compromessa allora il problema va risolto subito e lo stesso liquidatore dovrebbe rassegnare le dimissioni».
E alla replica di Ghirelli Enzo ha ribadito l’interesse a comprendere bene la situazione della massa creditoria.

In una parola: capire quali sono questi benedetti crediti che vanta l’Evi e «di considerare i crediti verso i comuni come immobilizzazioni immateriali da spalmare su più annualità; poi bisogna capire se ci sono fatture da emettere e garanzie fideiussorie e quali azioni di recupero sono state intraprese nei confronti dei debitori».
Per Ghirelli «si può anche pensare di liquidare l’Evi Spa e riaffermare in capo al Cisi la gestione del servizio idrico ma se si intende invece revocare la liquidazione dell’Evi nessun esame di nessun credito garantirà che Evi camminerà sulle sue gambe. Già si è andati oltre le aspettative iniziali svalutando circa 400.000,00 euro di crediti all’anno anziché 200.000,00 come previsto». Al che Enzo Ferrandino gli ha fatto notare «che la svalutazione è stata posta in essere solo con decorrenza 2018, che attualmente il fondo svalutazione crediti ammonta ad euro 1495.000 e i crediti verso gli operatori sono circa 2,5 milioni di euro. Poi ci sono quelli verso il Comune di Procida». E dunque «solo all’esito di un esame compiuto di detta massa attiva si possono fare valutazioni sulla revoca dello stato di liquidazione e garantire continuità». Senza contare che anche le passività vanno approfondite.

E qui è intervenuto Del Deo, cercando di prendere tempo e proponendo un rinvio per consentire l’acquisizione dagli uffici Evi dei dati richiesti. Fermi sulle loro posizioni sia Enzo Ferrandino che Dionigi Gaudioso, che hanno chiarito che la documentazione a chiarimento andava acquisita prima della prossima riunione, ovvero quella di oggi… Sarà la definitiva resa dei conti?

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