Gaetano Di Meglio | La guerra interna all’Evi, firmata Del Deo, Pascale e consulenti abruzzesi vari, si è infranta contro il voto dei comuni di Ischia, Casamicciola Terme, Barano d’Ischia e Serrara Fontana alla fine di una riunione fiume per la nomina del nuovo liquidatore dell’EVI.
Dopo circa sei ore di litigio, il buon senso e la vera necessità di assicurare una buona conduzione all’ente di Via Leonardo Mazzella è stata garantita con la nomina del liquidatore unico, il dottore Francesco Alessandro Condurro.-
Una nomina, lo ricordiamo, che è stata necessaria dopo la morte improvvisa del prof. Condurro di qualche mese fa.
L’Evi continua sulla strada di correzione intrapresa dopo la cacciata di Pierluca Ghirelli di qualche mese fa e, soprattutto, dopo l’azione di contrasto e complicanza resa complicata da Francesco Del Deo e Giacomo Pascale.
Per il duo Pascale-Del Deo, infatti, era necessario ingessare l’azione di sanificazione dell’EVI e nominare due liquidatori. Un modo per lasciare la guida al caos e alla complicanza. Una scelta, dovuta, forse, alla necessità di lasciare aperta una porta per Ghirelli ancora nell’azienda. Una porta che, lunedì sera, si è chiusa definitivamente. Ma c’è qualcosa di più grave che va raccontato.
Secondo la norma in vigore, infatti, se il CISI non avesse nominato un nuovo liquidatore dell’EVI, il collegio sindacale della Spa ce si occupa delle nostre fogne e del nostro ciclo idrico, a recarsi in Tribunale e chiedere la nomina di un liquidatore giudiziale.
Perché? Perché la norma prevede che se l’assemblea dei soci non reintegra il liquidatore celermente al fine di evitare lo stallo, il collegio sindacale una volta constatato l’impossibilità alla nomina perché i soci non si decidono, procede con la richiesta di un liquidatore al tribunale.
E, per onore di cronaca, va aggiunto che nelle settimane scorse lo stesso collegio sindacale aveva sollecitato più volte i soci a nominare un nuovo liquidatore.
Ma perché Del Deo e Pascale volevano ingessare la sanificazione e l’uscita dell’azienda dalla liquidazione? Perché volevano che il consulente Perrillo dovesse essere nominato co-liquidatore insieme al dottor Condurro? Perché si doveva bloccare la prima azione, giusta, dei sindaci nei confronti dell’EVI? Per trovare una “scusa” con Perrillo a cui, forse, si era promessa una poltrona? O per far piombare l’EVI sotto la guida di un “liquidatore” nominato da un tribunale? Non si capisce.
Così come non si capisce perché mai Del Deo abbia voluto, a tutti i costi, che venisse annullato tutto quanto deciso perché è rimasta in sospeso la questione delle famose “quote societarie”.
Su questo punto, ovviamente, emergono tre grandi domande.
La prima è tecnica. Ha ragione un sindaco suggerito ad arte da qualche cittadino abruzzese o, invece, il notaio Mattera presente? Chi ha ragione sulla bontà “tecnica” della delibera assunta a maggioranza e non all’unanimità? Crediamo il notaio.
La seconda è un po’ più politica. Cosa è cambiato dalla nomina di Condurro padre a Condurro figlio. Perché Del Deo non ha voluto seguire lo stesso orientamento che lui stessa aveva fatto rivendicare a Mario Savio nella sala del consiglio comunale di Ischia?
La terza è pratica. E’ grave che il sindaco di Forio si sia dimenticato che un anno fa è stata votata una delibera assembleare con la quale l’EVI ha istituito una commissione tecnico giuridica per aggiornare lo statuto alle nuove norme e cambiare le quote in base alle nuove risultanze demografiche. E’ grave, perché, questa commissione è mancante di un componente. Quale? Quello che deve indicare il comune di Forio.
Che necessità ha il sindaco di Forio di bloccare la sanificazione dell’EVI e consentire la fine della liquidazione? Non lo sappiamo.
Sappiamo, però, che il nuovo bilancio dell’EVI è pronto. E’ stato epurato delle tante superfetazioni provenienti dalle passate gestioni ed è pronto per essere approvato con la conseguente fine della infinita liquidazione dell’EVI. E su questa vergogna, ovviamente, la lista dei responsabili è lunga, lunga, lunga….