GAETANO DI MEGLIO | L’isola è, ancora una volta, alle prese con la cattiva gestione EVI. Questa volta il ricatto verso l’isola arriva dai sindacati dell’EVI, l’azienda che gestisce il ciclo idrico dell’isola e per la quale sarebbe necessario un licenziamento collettivo di tutte le maestranze. Un azzeramento totale soprattutto del personal e dirigente e quadro che negli anni ha sostenuto le peggiori scelte.
Come vi abbiamo raccontato con ampio dettaglio, la battaglia tra i sindaci è sul destino di questa azienda che viene gestita in maniera politica da questo e da quell’altro personaggio.
Come vi abbiamo raccontato, il 20 ottobre è stata convocata dal presidente del CISI, il proprietario dell’EVI l’ennesima dell’assembra dei soci (i comuni) in “prima ed unica convocazione”. Da evidenziare questa formula: “prima ed unica convocazione” che senza politichese significa che i sindaci dedicheranno a maggioranza sul destino dell’EVI e del suo bilancio nonostante le assenze tecniche o programmate.
Un redde rationem che l’isola attende da tempo!
Nel frattempo, però, le Organizzazioni sindacali dell’EVI (che come al solito rappresentano un male per la collettività!) hanno indetto una “Assemblea sindacale”. Una sorta di sciopero per far pressione sui sindaci.
In pratica i vari politici sconfitti (tipo Spignese) o altri capuzzielli (tipo quelli bravi solo a far assumer ei figli nelle società che espletano servizi per l’EVI) stanno sobillando i lavoratori contro i sindaci raccontando le loro storie o i loro atti che i sindaci non approvano.
«Ill mo Presidente, a seguito di numerose vicende esterne che costituiscono fonte di preoccupazione per la continuità lavorativa e l’autonomia gestionale della società, le scriventi OO. SS. comunicano che in data 18/10/2021, dalle ore 16,30 alle ore 18,30 si riuniranno presso I con tutto il personale dipendente per discutere in merito ai seguenti argomenti: informazioni sull’andamento della revoca dello stato di Liquidazione della EVI SpA; mancata approvazione del bilancio EVI Spa 2020 da parte del socio unico CISI; lavori sul territorio e stato di riscossione dei vecchi crediti non ancora incassati dai comuni; varie ed eventuali».
Due giorni prima dell’assemblea dei soci del CISI, i sindacati dell’EVI si preoccupano della revoca dello stato di liquidazione che insiste da oltre 10 anni; si preoccupano della manca approvazione del bilancio e non degli 8 milioni appostati in maniera che i sindaci non approvano e, udite udite, anche dei “lavori sul territorio” ovvero le contestazione che i sindaci hanno sollevato a Ghirelli e, udite udite, “stato di riscossione dei vecchi crediti non ancora incassati dai comuni”: la vicenda di circa 2 milioni di euro su cui dibattono i sindaci e che rappresentano un enorme rischio di danno erariale per molti consiglieri comunali.
Vediamo un po’ la genesi politica. Da una parte c’è Pierluca Ghirelli e Luca Spignese cacciati da Enzo Ferrandino sia dalla giunta sia da Ischia Risorsa Mare e Massimo Carpentieri, ex sindaco di Ischia Risorsa Mare cacciato da Enzo Ferrandino. Dall’altro lato, Francesco Del Deo e Giacomo Pascale (la cui moglie è stata assunta senza graduatoria dal comune di Forio).
E’ questa al crisi politica che tiene in ballo l’EVI e il CISI. Ma, per fortuna per Ischia, Ischia, Barano e Serrara fontana rappresentano la maggioranza nel CISI e possono decidere di andare avanti nell’interesse della buona pubblica amministrazione!
Le schema di Ghirelli e Del Deo, infatti, è quello di buttare nei bilanci comunali 8 milioni di euro di crediti di cui non si conosce l’effettiva validità e, facendo cadere sui comuni tutti questi “debiti”, sanare l’EVI e continuare con una gestione che, invece, merita una rivoluzione totale che passi attraverso un totale azzeramento delle linee dirigenziali.
Il Bounty dei lecchini, per tornare al titolo, è il remake di uno schema già visto lo scorso anno quando fu applicato lo stesso schema dei sindacati con il solo scopo di sobillare i lavoratori dell’EVI, magari con una narrazione pezzotta come quella propinata ai sindaci ma che non ha avuto efficacia.
Uno “sciopero” telefonato tra Ghirelli e i rappresentanti sindacali che i lavoratori dell’EVI dovrebbero disertare soprattutto per rivendicare rispetto e dignità.
Alla faccia delle lotte sindacali e dei diritti dei lavoratori: qui c’è l’uso dei sindacati che serve a garantire poteri e potere. Chissà, forse la promozione, la nomina, l’avanzamento, la creazione dell’ufficio ad hoc merita la strumentalizzazione delle sigle sindacali. Una cosa, indegna, che arriva nei giorni in cui viene devastata la sede della CIGL in capitale. Uno schiaffo a tutte le lotte sindacali della storia!
Sarebbe più opportuno partecipare il 20 ottobre all’assemblea pubblica dei SOCI. Chiedere che si svolga al Polifunzionale per poter ascoltare quelle che sono le motivazioni di chi vuole il bene dell’isola e dei lavoratori e chi, invece, vuole perseguire i propri scopi personali, il proprio incarico successivo, il prossimo avanzamento di livello e l’incasso di qualche altro benefit economico!