Fancesco Ferrandino | Il futuro dell’Evi e dell’Ente idrico campano sono direttamente legate alla nostra realtà. Questa mattina i sindaci dell’isola e il liquidatore Condurro dell’EVI incontreranno il vice presidente della Regione Campania, per definire quale deve essere il futuro che ci tocca. Siamo ad un bivio: essere inghiottiti in un “caularone” come quello dell’ASL, ma senza il paracadute dei LEA e dei servizi sanitari o, invece, riuscire a strappare una via d’uscita che ci consenta di essere autonomi?
Ne abbiamo parlato con il vicesindaco di Serrara Fontana Rosario Caruso che ci ha delineato gli eventuali scenari che potranno scaturire, anche alla luce dell’uscita dell’Evi dalla liquidazione.
Un provvedimento legislativo impone all’Ato, l’ambito territoriale ottimale, di individuare il soggetto gestore che deve provvedere a rendere efficiente il ciclo integrato delle acque, pena il commissariamento. «Questo decreto – spiega Caruso – va visto in relazione alla straordinaria opportunità che ci ha dato l’Europa di sfruttare i fondi del Pnrr a condizione che siano individuati i soggetti gestori, e questa è una condizione necessaria. Altrimenti i fondi non potranno essere utilizzati. E quelle risorse sono fondamentali per efficientare il sistema del ciclo integrato delle acque in Italia. Ecco perché noi, Comuni dell’isola d’Ischia, abbiamo accelerato per uscire dalla fase di liquidazione dell’Evi, e a breve avremo un incontro in Regione per avere il riconoscimento dell’Evi come ente pienamente operativo, affinché possa diventare un soggetto gestore, in attesa della costituzione della società pubblica da parte dei Comuni del distretto di Napoli Nord, alla quale verrà probabilmente affidato proprio il ruolo di soggetto gestore». Queste dunque sono le tappe del cammino delineato: «Se otterremo questo riconoscimento, dovremo impegnarci tutti insieme per poter disporre della progettazione necessaria per accedere ai fondi del Pnrr, che rappresentano un’opportunità straordinaria per l’isola che non può permettersi di perderla». E in effetti lo stato delle condotte idriche e fognarie isolane è tale da rendere non più rinviabile un programma di rinnovamento infrastrutturale: «Il sistema delle condotte è stato costruito molto bene, ma risale a ormai tanti decenni fa: diverse pompe di sollevamento nei vari impianti vanno sostituite, altre vanno manutenute.
Molte condotte devono essere sostituite, altre ampliate visto l’accresciuto fabbisogno. L’intero sistema va ripensato e ammodernato, e lo si potrà fare sono con le risorse adeguate. Esse ci sono, e tocca a noi essere abili nell’intercettarle».
Caruso non manca di considerare il problematico capitolo-depurazione: «Anche in questo caso parliamo di condotte vecchie di decenni che vanno sostituite, e di impianti che vanno completati come nel caso di Ischia che è a buon punto: i sindaci di Ischia e Barano sono stati molto costanti nel sollecitare ripetutamente la regione e il Commissario per portare a termine un’opera completata ormai al 70%, e anche noi di Serrara Fontana possiamo anticipare che è ripresa la valutazione del progetto per l’impianto depurativo di Sant’Angelo in conferenza dei servizi per poi ottenere i pareri e mettere a gara l’ammodernamento e la rifunzionalizzazione di tale impianto. Vista la loro importanza per il ciclo integrato delle acque, speriamo che presto possano iniziare i lavori anche agli impianti di Forio e Casamicciola».