mercoledì, Aprile 2, 2025

Ex-Jolly, il parcheggio imPOSsibile! Ischia, disservizi senza fine per qualche “spicciolo” in più al gestore!

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Publiparking serve solo per assumere gli amici dei consiglieri comunali come addetti al traffico o, invece, deve garantire servizi di qualità? Chi deve segnalare all’azienda che nel 2021 è impensabile non avere attivo il pagamento con il POS?

Lo scorso 17 aprile, per la precisione 69 giorni fa, pubblicammo il racconto arrabbiato di una docente isolana alle prese con i disservizi della gestione del parcheggio multipliano ex Jolly di Via Alfredo De Luca.
Una storia, triste, che mise insieme sia il disservizio comunale sia la poca “ospitabilità” di alcune aziende ischitane che lasciarono la donne ancora di più in panne. Passano i giorni, cambiano i colori delle nostre zone e facciamo i conti con la ripartenza.
Una ripartenza che non fa onore all’amministrazione di Ischia e all’azienda Plubliparking che, lo ricordiamo, ha anche ridotto la qualità dei servizi praticati alla cittadinanza, rinunciando al fitto di un comodo ufficio e accogliendo i cittadini in un prefabbricato da cantiere nel parcheggio stesso.

Vi lasciamo al racconto di Niccolò Jelasi, giovane musicista internazionale e protagonista di questa nuova follia da parcheggio ad Ischia.
«Non impareremo mai. Sono un ischitano di 29 anni che ha avuto il privilegio di vivere e lavorare negli Stati Uniti d’America da 10 anni (dico questo non per vantarmi ma con grande umiltà e gratitudine). Sono tornato da poco più di 24 ore sull’isola e ieri già ho rischiato di passare una bruttissima nottata. Alle 9 di sera arrivo al “Parcheggio del Jolly” in pieno centro e parcheggio l’auto per andare a cenare sulla nostra stupenda (seppur allagata, e qui ci sarebbe da aprire tutta un’altra discussione) Riva Destra. Vengo accolto da indicazioni scritte su fogli provvisori, che mi ricordano come il Bancomat sia fuori uso e si possa pagare il parcheggio esclusivamente con contanti e monetine».
Il racconto di Niccolo è uguale a quello della nostra lettrice di aprile. 70 giorni per non risolvere il problema e lasciare cittadini e turisti a fare i conti con sistemi di pagamento non moderni mentre il mondo, ad esempio, per questi servizi paga direttamente dal telefonino!
Il racconto di Niccolò prosegue: «A prescindere dal fatto che trovo ridicolo che il parcheggio principale del centro di Ischia non possa nemmeno offrire pagamento con carta al 23 di giugno 2021, così come trovo ridicolo che in piena stagione turistica si preferisca offrire dei foglietti provvisori per segnalare un guasto, piuttosto che provvedere a riparare il guasto stesso… ma tenete invece a mente il fatto che risulta comunque disponibile il pagamento con contante. Verso mezzanotte e mezza, a serata finita, ritorno al parcheggio. Prendo il mio ticket e mi avvio all’UNICA cassa automatica del parcheggio.

L’importo addebitato è €7.50. Non metto in dubbio che il prezzo sia un po’ salato, ma lo apprezzo, perché sono un grande sostenitore del fatto che Ischia debba farsi pagare e non essere svenduta, soprattutto in piena estate. (Certo è però che si potrebbe forse anche incrementare un sistema di riconoscimento targhe per garantire ai residenti dell’isola un prezzo migliore). Ma indipendente dalla questione prezzo, se l’intenzione è quella di mantenerlo così alto, bisognerebbe mettere le persone corrette come me nelle condizioni di poter pagare queste cifre. Ora, visto che non sono solito portarmi dietro un badile tipo pirati dei Caraibi con monete d’oro, e piuttosto porto dietro come molti solo “pochi spicci” in moneta, è chiaro che di fronte ai “7.50”, e in assenza del bancomat FUORI SERVIZIO, la mia unica opzione fosse utilizzare una banconota da 10. E ovviamente invece, la bocchetta per i contanti era completamente MORTA. Non una luce, non un rumore. Completamente andata.»

Il discorso di Niccolò è condiviso da molti. Quest’ultima parte, inoltre, è capitata anche a chi scrive: «E io il 23 giugno 2021, in piena stagione turistica, alle 24:30 (certo tecnicamente era già il 24 giugno ma capite che intendo) mi sono ritrovato bloccato all’interno di un parcheggio nel centro di Ischia. Non c’era un singolo inserviente sul posto, il numero telefonico proposto andava diritto in segreteria e non avevo idea di come superare le sbarre di chiusura che, invece (guarda caso), erano perfettamente illuminate e funzionanti. Il caso ha voluto che l’unico taxista fermo all’ingresso taxi era ancora vicino alla sua auto e, sentita la mia storia, con grande gentilezza mi ha permesso di uscire dal lato del parcheggio riservato ai taxi, liberandomi e consentendomi di tornare a Lacco Ameno dove risiedo.»
La conclusione è chiarissima: «Poteva andare peggio, ma lo stato di malfunzionamento di una struttura così centrale e in piena stagione turistica è inaccettabile. Lo vogliamo capire che campiamo grazie al feedback positivo di un turista, che magari abbia voglia di tornarci qui e portare anche qualche nuovo amico che non c’è mai stato. Smettiamola di proporre disservizi, smettiamola di deludere e allontanare i nostri contribuenti e soprattutto… laddove ci fosse un guasto, Smettiamola di mettere foglietti improvvisati e incompleti per avvisare di un guasto, ma (almeno al 23 di giugno) mandiamo invece qualcuno a risolverlo.»

Publiparking serve solo per assumere gli amici dei consiglieri comunali come addetti al traffico o, invece, deve garantire servizi di qualità?
Chi deve segnalare all’azienda che nel 2021 è impensabile non avere attivo il pagamento con il POS? Il non funzionamento è relativo al costo del servizio bancario? E come comunità possiamo permettere che il gestore di un servizio pubblico possa risparmiare sulla qualità del servizio che offriamo?
Chi deve sollecitare ad attivare il pagamento con il POS? Il comune? Il comando vigili? Non importa, conta che sia attivo, da subito, il pagamento con POS!

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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