Ida Trofa | È un quadro inquietante quello che emerge dagli atti dell’ASLNA2 Nord sulla gestione degli appalti e del giro di affari che gravita intorno al sistema del comparto pubblico in Campania.
In un provvedimento deliberativo, l’azienda sanitaria diretta da Antonio D’Amore
analizza nel dettaglio i contenuti di una vicenda gravissima che apre un ulteriore squarcio sulla gestione della sanità in Campania.
Fiumi di denaro pubblico veicolati attraverso dubbi affidamenti e su cui imprenditori senza scrupoli tentano di mettere le mani per servizi mai resi con raccapriccianti prospettive di un ingente danno erariale, fatture e mandati sospetti, inchieste giudiziarie in corso, cambi di società, firme false e timbri apposti con fotomontaggi e tutto quanto di anomalo evidenziato dalle strutture e dagli uffici ASL stessi che devono, necessariamente, puntare l’attenzione sulle modalità e le attività che hanno portato a questa preoccupante situazione.
Per quel che riguarda Ischia, tutto gravita intorno ai lavori di ampliamento del P.O. “Anna Rizzoli” di Ischia. Come si legge in una nota interna si tratterebbe di un’articolata frode fiscale che poggiava su un giro di fatture false attestanti interventi e opere mai avvenute.
Un atto immediatamente esecutivo della U.O.C. affari generali ASL in cui si relaziona nel merito del piano speculativo tentato ai danni della comunità. L’unità diretta da Giuseppa Caccavale riporta, con toni grevi, gli atti prodotti dai colleghi Fabio De Luca, Massimiliano Vollaro, Antonio Moccia delle varie U.O.C. gestione risorse tecniche e tecnologiche affinché le direzioni amministrative e sanitarie di Francesco Balivo e Monica Vanni, unitamente, ovviamente, alla direzione generale di Antonio D’Amore, prendessero contezza della gravosa questione, delle azioni truffaldine poste in essere dagli imprenditori e il giro di fatture false da milioni di euro create ad arte per trarre in inganno i pubblici uffici.
Il finanziamento per l’ampliamento del Rizzoli. 5 milioni di euro e un affidamento dubbio
Con Decreto Dirigenziale del 29 marzo 2021, della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, nell’ambito del Programma Straordinario Interventi art. 20 L. 67/88 – 3° fase, veniva ammesso a finanziamento l’intervento denominato “scheda 20 ASL Napoli 2 Ampliamento del P.O. A. Rizzoli di Ischia per realizzazione di nuovi posti letto ospedalieri” per un importo complessivo pari ad euro 4.502.542,22 di cui euro 2.850.000,00 a carico dello Stato, euro 150.000,00 a carico della Regione ed euro 1.502.542,22 a carico dell’ASL Napoli 2 Nord. Il 09 giugno 2021, veniva indetta la gara relativa ai lavori di ampliamento del P.O. “A. Rizzoli” di Ischia per realizzazione di nuovi posti letto ospedalieri, I stralcio – intervento n. 20 del Programma Straordinario Interventi art. 20 L. 67/88 – 3° fase mediante procedura aperta ed aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
11 offerte e 3 milioni di euro al Consorzio stabile “Valore Assoluto”
Per l’espletamento della gara si era stabilito di usare la piattaforma di e-procurement SIAP di SO.RE.SA S.p.A.; che entro il termine di scadenza per la presentazione delle offerte alle ore 12:00 del 20 luglio 2021, ha visto la consegna di 11 offerte. Con deliberazione del Direttore Generale D’Amore n. 1229, del 26 luglio 2021, è stato nominato il Seggio di gara, per il solo esame della documentazione amministrativa, composto da personale aziendale. Successivamente ancora con deliberazione del Direttore Generale del 19 ottobre 2021, veniva nominata la Commissione Giudicatrice per l’esame e la valutazione delle offerte tecniche, economiche e temporali, nonché per la formulazione della proposta di aggiudicazione. In data 14 gennaio 2022 la Commissione giudicatrice dei lavori, terminate le valutazioni ed assegnati i punteggi, proponeva l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto in favore del Consorzio Stabile Valore Assoluto, per un importo contrattuale pari ad euro 2.711.055,31 oltre oneri della sicurezza per euro 149.660,19 ed iva.
Agghiaccianti verifiche, strani intrecci e passaggi di proprietà tra RTI
Da un’azienda all’altra, “andata e ritorno” pur di finalizzare l’affare. Così da frodare lo Stato e l’ASL. Come è noto normativamente l’aggiudicazione di un appalto diventa efficace dopo la verifica del possesso dei prescritti requisiti ed è qui che è emerso lo strano giro. Il responsabile unico del procedimento dei lavori, arch. Fabio De Luca, ricevuta la proposta di aggiudicazione da parte della Commissione giudicatrice, acquisendo la documentazione utile ai fini delle verifiche ha riscontrato che, al momento della domanda di partecipazione, il legale rappresentante e Presidente del Consiglio Direttivo del Consorzio Stabile Valore Assoluto risultava essere anche il legale rappresentante della ditta CYTEC S.r.l. mentre il vicepresidente del Consorzio risultava essere il legale rappresentante della ditta GIOMA S.r.l..
Strani intrecci e accordi incrociati che la dicono lunga sulla volontà di mettere le mani sul lato appalto.
Di fatti, come evidenzia l’architetto De Luca “al momento della domanda di partecipazione entrambe le ditte facevano parte del Consorzio” e il Consorzio ha dichiarato di partecipare in nome e per conto proprio senza indicare una o più consorziate esecutrici.
In corso di gara il Consorzio ha cambiato il presidente, il vicepresidente nonché la compagine societaria. Una porta girevole che solo per la meticolosa azione di controllo dell’architetto non è andata a buon fine.
Un consorzio, due srl e ambigue cessioni di credito
Nel mirino sono finite dunque le ditte CYTEC S.r.l. e GIOMA S.r.l.. Società che hanno persino citato in giudizio l‘azienda sanitaria tentando di finalizzare il progetto di illecito arricchimento. Le due aziende campane, tutte riconducibili agli stessi imprenditori, dall’affare avrebbe guadagnato quasi 2 milioni.
Entrambe le srl fanno parte della compagine del Consorzio dichiarata in sede di gara e che il Consorzio Stabile Valore Assoluto ha dichiarato di partecipare in nome e per conto proprio senza indicare una o più consorziate esecutrici; le ditte CYTEC S.r.l. e GIOMA S.r.l. hanno stipulato con Banca Sistema S.p.A. contratti di cessione del credito presenti e futuri relativi alle fatture emesse a fronte delle esecuzioni di contratti di appalto.
Fatture emesse per lavori mai ordinati e ingiunzioni di pagamento pilotate ai danni dell’ASL
In buona sostanza le aziende avrebbero collazionato a tavolino le fatture in modo da ottenere però un pagamento non dovuto ed illegale dall’ASL. Per assicurare una “copertura” alle false fatture emesse, gli imprenditori napoletani, avrebbero utilizzato, a questo punto, “autofatture” fittizie, generate addirittura cerando fotomontaggi e timbri istituzionali con un apposito software.
Quel che si svela agli atti dell’azienda sanitaria locale fa accapponare la pelle. È lo stesso responsabile unico del procedimento “Rizzoli” a riscontrare le gravi azioni perpetrate ai danni della sanità pubblica da imprenditori e sedicenti tali.
È il De Luca nella verifica delle procedure di gara e di appalto, a riscontrare che, agli atti dell’ufficio, risultata l’esistenza di un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli Nord, in data 10 febbraio 2020, in relazione a mancati pagamenti in favore di Banca Sistema S.p.A. con riferimento a fatture emesse dalla ditta GIOMA S.r.l. a fronte di presunte lavorazioni affidategli dalla ASL NA2 Nord.
Riscontrando ancora che, agli atti dell’ufficio di Monteruscello, risultata l’esistenza di un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli Nord, in data 2 febbraio 2021, in relazione a mancati pagamenti in favore di Banca Sistema S.p.A. con riferimento a fatture emesse dalla ditta CYTEC S.r.l. a fronte di presunte lavorazioni affidategli dall’azienda sanitaria di Antonio D’Amore.
Ebbene agli atti dell’ufficio campano, risultata l’esistenza di un atto di citazione, del 11 febbraio 2022, con il quale Banca Sistema S.p.A chiede al Tribunale di Napoli Nord di condannare l’ASL Napoli 2 Nord al pagamento di fatture emesse dalla ditta GIOMA S.r.l. a fronte di presunte lavorazioni affidategli dalla stessa azienda. Un quadro a tinte fosche sotto il quale si cela un male di letame e di malversazioni.
Decreti ingiuntivi emessi su fatture, CIG e RDO inesistenti
A scoperchiare quello che si prefigura solo come la punta di un iceberg sono i controlli effettuati dalle UOC interne alla pubblica amministrazione campana dalle quali è emerso che la quasi totalità delle fatture oggetto dei decreti ingiuntivi emesse dalle due ditte sono relative a lavorazioni che non risultano agli atti degli uffici, al pari dei CIG e dei numeri di RDO in esse riportati.
Fotomontaggi. Certificati e fatture artatamente contraffatte
I certificati di consegna lavori, ultimazioni lavori e/o di regolare esecuzione allegati alle suddette fatture – trasmessi all’ azienda sanitaria da Banca Sistema S.p.A. a riprova del proprio credito – non sono stati redatti dai direttori dei lavori/rup negli stessi atti indicati e che gli stessi, con note prot. n. 5959 del 10 febbraio 2021 e prot. n. 38285 del 01 ottobre 2021, ne disconoscono la redazione oltre che la firma ritenuta apposta mediante fotomontaggio. A scriverlo è ancora l’architetto De Luca.
Gravi illeciti del Consorzio Stabile Valore Assoluto
A norma di legge “l’art. 80, c.5, l. c) del D. Lgs. 50/2016 e s.m.i.“ “le stazioni appaltanti escludono dalla partecipazione alla procedura d’appalto un operatore economico quando si possa dimostrare con mezzi adeguati che l’operatore economico si è reso colpevole di gravi illeciti professionali, tali da rendere dubbia la sua integrità o affidabilità” e sicuramente con riferimento alle vicende sopra descritte, questi illeciti si configurano tutti. A corroborare tale verità c’è il parere reso in tal senso dagli affari legali. Un parere richiesto il 27 gennaio 2021 con nota prot. n. 3866/i a firma del Rup e del Direttore della U.O.C. G.R.T.T..
Lapalissiana la U.OC. Affari Legali nel formulare un parere in merito alla sussistenza delle cause di esclusione nei confronti del Consorzio Stabile Valore Assoluto.
Parere espresso dalla U.O.C. Affari Legali, con nota prot. 6765/i del 14.02.22, in riscontro a quanto richiesto dal RUP e direttori, secondo il quale: “gli accadimenti sopra riportati “non possano non afferire alla sfera di quei gravi illeciti professionali richiamati dalla norma (ndr: art. 80, c.5, l. c) del D. Lgs. 50/2016), peraltro perpetrati in danno della medesima amministrazione committente, e che la documentazione vagliata come “falsa” dalle SS.LL. (ed a corredo delle denunce in ambito penale sporte dalla ASL) costituisca senza dubbio il mezzo adeguato che testualmente la stessa richiede ai fini della dimostrazione, da parte della stazione appaltante, della loro sussistenza” scrivono i legali dell’azienda sanitaria del Distretto 36. Come gli stessi avvocati sottolineano “le Linee Guida n.6 dell’ANAC hanno precisato, con specifico riferimento al comma 5, lett. C) dell’art. 80, che “i gravi illeciti professionali assumono rilevanza ai fini dell’esclusione dalla gara quando sono riferiti direttamente all’operatore economico o ai soggetti individuati dall’art. 80, comma 3, del Codice”.
Cambi societari è passaggi di stato per mettere le mani sui soldi del Rizzoli
A nulla sono valsi i tentativi di eludere i controlli e confondere le identità societarie per celare la truffa. È’ chiaro alle autorità come per “non possa assumere dirimente e significativo rilievo la modifica della compagine societaria […] tenuto conto che le medesime Linee Guida n. 6 ed univoci orientamenti giurisprudenziali richiedono che l’eventuale adozione di misure volte a dimostrare l’integrità e affidabilità nell’esecuzione del contratto oggetto di affidamento nonostante l’esistenza di un pertinente motivo di esclusione debba intervenire in momento antecedente alla presentazione delle offerte”. È scritto nero su bianco agli atti degli uffici della Regione Campania.
Vengono meno le condizioni per gli accordi con la pubblica amministrazione
Per quanto sopra esposto è altresì evidente che nei confronti delle ditte CYTEC S.r.l. e GIOMA S.r.l., nonché nei confronti dei soggetti di queste ditte individuati, siano venute meno le condizioni di fiducia, integrità ed affidabilità necessarie per l’affidamento di appalti e che sussistano, pertanto, le cause di esclusione contemplate dal Codice. Le stesse cause di esclusione sussistano, per le motivazioni sopra riportate, anche per il Consorzio Stabile Valore Assoluto, in particolar modo, ma non solo, con riferimento alla compagine societaria ed ai soggetti al momento della domanda di partecipazione.
Bloccato l’appalto per l’ampliamento del Rizzoli
Pertanto, per gli effetti delle verifiche effettuate a valle delle procedure di gara la proposta di aggiudicazione effettuata dalla Commissione Giudicatrice non può essere confermata. Pertanto, è inevitabile che il Consorzio Stabile Valore Assoluto sia essere escluso, come lo è stato, dall’ affidamento dei lavori di ampliamento dell’ospedale di Ischia. L’appalto dovrà essere essere aggiudicato al primo dei concorrenti, in ordine di graduatoria, cui risultino verificati positivamente i requisiti di partecipazione.
Una vicenda squallida che si trascina da mesi. Fatti e circostanze di una gravità inaudita che nonostante i proclami e le chiacchiere politiche tiene in ostaggio l’unico presidio ospedaliero isolano con gravi danni all’intera comunità.
Bloccata dunque la proposta di aggiudicazione e la truffa resterà da capire come e quando i nostri rappresentanti istituzionali riusciranno ad aggiudicare, con quello che chiamano successivo atto, i “lavori di ampliamento del P.O. “A. Rizzoli” di Ischia per realizzazione di nuovi posti letto ospedalieri e per tanto dare esecuzione a ciò che afferisce il I stralcio – intervento n. 20 del Programma Straordinario Interventi art. 20 L. 67/88 – 3° fase”. L’appalto andrà, come detto, al primo concorrente in ordine di graduatoria cui risultino positivamente verificati i requisiti di partecipazione. La strada è ancora lunga.