mercoledì, Settembre 18, 2024

Favetta: “Ho visto Trofa calciare e ci ho creduto. Siamo contenti per la vittoria, l’Ischia viene prima di tutto”. Il protagonista

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Un gol decisivo segnato al Fanuzzi e la prima gioia con la maglia dell’Ischia Calcio, Ciro Favetta racconta le emozioni vissute in Puglia dopo la vittoria dei gialloblù sul Brindisi.

Chi ben comincia, è a metà dell’opera?
Il nuovo bomber isolano spiega: “Sicuramente. Era molto importante partire in questo modo, soprattutto per la squadra in termini di risultato. Fare una grande partita come ha fatto la squadra a Brindisi, su un campo comunque molto difficile e contro una piazza importante, dove ho giocato per una piccola parentesi della mia carriera, non era facile. Siamo molto contenti di questo, anche personalmente perché per l’attaccante fare gol è fondamentale. Dobbiamo ripartire da questa grande partita per affrontare quella che verrà domenica”.

Dopo due partite disputate, tra campionato e Coppa, hai avuto modo di vedere e di comprendere le differenze tra il calcio parlato e quello praticato. Quali sensazioni hai avuto?
“Le sensazioni sono molto positive. In Coppa Italia era la prima ufficiale, c’era una temperatura molto alta. Per il gioco che vogliamo fare, con un’aggressività molto importante che richiede il mister, non è stato facile. Già domenica a Brindisi eravamo in palla e più freschi sotto il punto di vista della lucidità. Abbiamo fatto veramente molto bene”.

Hai avuto modo di entrare in quello che è lo schema di Buonocore, lo trovi calato nel tuo modo di essere attaccante, anche in riferimento alle esperienze del passato?
“Ogni allenatore vuole sempre qualcosa di diverso dalla squadra, ognuno ha le proprie idee e le porta avanti. Mi sto trovando bene, anche perché giochiamo con un modulo che ho sempre fatto nella mia carriera, ovvero la punta centrale nel 4-3-3. Seguendo l’interpretazione del mister, ho già affrontato qualcosa di simile in passato. Sono un calciatore che si adatta facilmente alle richieste dell’allenatore. Ovviamente il gioco in campo è sempre situazionale, ci troviamo noi giocatori e magari ci può essere sempre qualcosa che il mister ti spiega e poi può accadere altro, ci metti sempre qualcosa di tuo. Di squadra si ragiona così. Dal punto di vista del singolo, ognuno deve metterci qualcosa di proprio”.

Tornando al gol, Florio libera Trofa e poi tu sei arrivato di esperienza a segnare. È un po’ questo il segreto da portare avanti?
“È stata un’azione che ricerchiamo con il mister. Il terzino prende palla, in quella circostanza Florio è stato bravo a mettersi davanti con il corpo sul lancio dalle retrovie, ha coperto bene e visto l’inserimento di Trofa. Il capitano ha grande passo e gamba, con i tempi giusti Florio gli ha messo questa palla. Quando ho visto Trofa che stava caricando il tiro, ho pensato di farmi trovare pronto in caso di respinta. Ci ho creduto. Così è stato e ho segnato”.

Come ti trovi con l’ambiente e con lo spogliatoio?
“Mi trovo molto bene, anche perché ci sono tanti ragazzi del posto, di Ischia. Sono tutti ragazzi che mi hanno accolto molto bene, sono molto disponibili sia in campo che fuori. Poi con gli altri, qualcuno già lo conoscevo, giocando insieme in passato. Lo spogliatoio è molto sano, con la giusta competizione in campo. Nel complesso siamo ad un buon punto di partenza”.

Fai parte di una rosa che presenta elementi importanti in avanti, c’è l’imbarazzo della scelta, considerata anche la regola degli under. Come si convince un allenatore durante la settimana?
“Sicuramente quando vuoi competere per qualcosina in più, è giusto che in una squadra ci siano più opzioni. Può capitare uno stop, un infortunio. Ognuno di noi deve farsi trovare sempre pronto. Il segreto è il lavoro. Bisogna andare ogni giorno al campo e dare sempre di più. È il segreto che ti porta poi alla vittoria la domenica. A Brindisi ho segnato io, può accadere che alla prossima sia Nicola (Talamo, ndr) a segnare oppure Ignazio (Battista, ndr) o Fabio (Padulano, ndr). Cito loro perché siamo attaccanti e siamo i calciatori più vicini alla porta, ma potrei citare tutta la squadra. L’importante è vincere. Dobbiamo farci trovare pronti ed essere uniti. È meglio fare qualche partita in meno durante il campionato, ma farla bene e portare la squadra alla vittoria. Meno quantità, ma più qualità. Il calcio è uno sport di gruppo, non del singolo”.

Com’è il rapporto con gli under?
“Ci sono passato anch’io, so cosa vuol dire. Cerchi sempre di essere positivo nei loro confronti, senza fargli capire se c’è qualcosa che non va perché un giovane potrebbe abbattersi. I grandi devono cercare sempre di stimolarli. Bisogna dare la carota, ma anche il bastone. Devi essere bravo a gestirli in questo modo. Ad Ischia ci sono tutti bravi ragazzi, si impegnano e danno il massimo. Poi in campo si può sbagliare, ma accade a tutti. Sono concentrati e danno tutto per questa squadra”.

Come ti stai trovando sull’isola?
“È diverso rispetto alla terraferma. Logisticamente magari ci sono delle piccole problematiche che comunque con il tempo le stiamo affrontando bene. Quando siamo arrivati ad agosto, sappiamo che è una zona turistica. Adesso che si è un po’ più stabilita la situazione, mi sto stabilendo in modo sereno e tranquillo. Mi trovo bene”.

Un commento sulla partita di domenica contro il Martina Franca
“L’importante è fare sempre risultato di squadra, conquistare i tre punti. L’Ischia deve venire prima di tutto. Andiamo in campo e giochiamo per l’Ischia, la squadra è degli ischitani ed è giusto che sia così. Sappiamo qualcosa del Martina, è un avversario giovane. Abbiamo visto qualcosa della loro partita di domenica scorsa. Siamo pronti ad affrontare questa gara con la voglia di migliorarci”.

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