Lo Stadio Mazzella si prepara ad accogliere un altro scontro diretto per la salvezza. L’Ischia Calcio, chiamata a riscattare il passo falso di Nocera, ospita il Francavilla per la ventiseiesima giornata del campionato di Serie D. Antonio Foglia Manzillo interviene nella consueta conferenza stampa di venerdì e presenta la prossima sfida casalinga.
Quella di domenica pomeriggio al Mazzella può essere considerata una finale?
“Sì, lo dice la classifica. Il Francavilla si trova a tre punti da noi, dobbiamo guardare quella posizione lì e poi bisogna pensare anche alla terzultima. Sono queste le posizioni che dobbiamo guardare. Confermo che sarà una finale. Per l’Ischia è una gara molto importante”.
Il Francavilla è una squadra in grande fiducia, ha conquistato più punti di tutte nelle ultime tre gare.
“Viene da tre vittorie consecutive e da cinque successi nelle ultime nove partite. Possiamo anche dire che affronteremo la squadra più in forma del girone. Anche noi viviamo un buon periodo. Quella di domenica sarà una partita aperta. Bisognerà avere pazienza. Il Francavilla può contare anche sulla sesta miglior difesa, nonostante la classifica. Fuori casa non prende mai gol. Dobbiamo essere pazienti, le partite sono lunghe e non dobbiamo farci prendere dalla frenesia perché si può vincere anche al 90’, come sappiamo, abbiamo preso gol a Matera in pieno recupero. Quindi servirà tranquillità”.
Come ci arriva l’Ischia dopo la partita persa contro la Nocerina?
“Ho rivisto la gara. Rimango dello stesso parere. Secondo anche la stampa locale, quella è stata la migliore Nocerina dell’anno, sul piano della cattiveria e del furore agonistico. Molto spesso hanno regalato i primi tempi e hanno giocato con un po’ più di sufficienza, domenica invece hanno messo rabbia. Ne avevamo parlato alla vigilia: era l’ultima chance per la Nocerina per rientrare. Mi aspettavo quell’atteggiamento. L’Ischia ha fatto la sua partita, ha sofferto il giusto contro una formazione forte e che si trova a due punti dal primo posto. Abbiamo avuto le nostre occasioni, con tre o quattro situazioni costruite. Non possiamo avere la presunzione di andare a Nocera e fare otto palle gol. Riesci ad essere pericoloso quattro o cinque volte, devi essere bravo ad approfittarne. A Matera siamo stati bravi, lì un po’ meno. Non so se la Nocerina abbia meritato la vittoria, ma sicuramente non ha rubato nulla. Sono contento della prestazione dei miei ragazzi”.
Il secondo tempo dell’Ischia è stato considerato troppo rinunciatario e difensivo. È d’accordo?
“Dipende da come si vuole vedere. C’è stata una partita con Talamo e una senza. Quando hai due punte come le nostre, è chiaro che si riesce ad impegnare di più la difesa avversaria, non necessariamente attraverso le conclusioni in porta, ma tenendo il pallone o guadagnando un fallo per farci respirare. Nel momento in cui Talamo è uscito, il peso dell’attacco inevitabilmente è andato su Piszczek che non ha potuto fare il lavoro per due. Sembra che l’Ischia si sia abbassata, ma non è così. Eravamo un po’ leggeri in attacco. Lunedì ho sentito diversi addetti ai lavori che hanno visto la partita a Nocera, mi hanno detto tutti la stessa cosa. Abbiamo preso gol nel momento in cui anche la Nocerina aveva quasi perso le speranze. Anche io dalla panchina pensavo di portarla a casa, alla fine siamo stati puniti da un calcio di rigore”.
Mister, come sta Talamo e come si affronta il Francavilla?
“Per quanto riguarda gli assenti, non ci saranno Tuninetti e Montanino. Patalano deve fermarsi qualche giorno. Saranno assenti anche Padulano e Gemito. Ci sono però due bellissime notizie: rientrano Bisogno e Bianchi. Con Talamo abbiamo ancora un allenamento, bene non sta, però non escludo la sua convocazione. Stiamo facendo di tutto per portarlo, è un giocatore importante per l’Ischia. Il recupero di Bianchi è fondamentale, abbiamo l’alternativa in attacco. Non avrà i 90’, ma in qualche modo faremo. Sistema di gioco? Bianchi è una punta centrale, può tranquillamente prendere il posto di Talamo. È un 2005, quindi faremo diverse valutazioni. C’è la possibilità di ritrovare un calciatore over a centrocampo, potrebbero entrare in gioco profili come quelli di Trofa e Arcamone. Vediamo prima Talamo che dice, abbiamo ancora un giorno”.
Che avversario arriverà al Mazzella?
“È una squadra molto equilibrata, sta molto bene in campo. Si sa muovere senza palla e si difende con questo blocco di cinque più tre, con i due attaccanti in zona avanzata. Ha vinto le ultime due trasferte portando la gara sullo 0-0 fino alla fine, poi negli ultimi dieci minuti sia Ugento che Manfredonia hanno tentato di vincerla e hanno preso gol in contropiede. È una formazione che si difende molto bene e riparte forte. Mi aspetto una partita su questa linea. Sarà un avversario tosto, difficile da affrontare. Dobbiamo avere pazienza. Non è facile chiudere il primo tempo con lo stesso risultato visto contro l’Ugento. Sarà una partita diversa. Dobbiamo sfruttare il nostro campo e muovere rapidamente il pallone contro una difesa che si schiera molto bene. Vedremo pochi attacchi diretti. Dobbiamo fare attenzione agli attaccanti perché sono forti, le preventive saranno fondamentali”.
Mister, domenica c’è stata l’alternanza Pastore/Chiariello. Vedremo ancora la stessa difesa?
“Pastore stava benissimo e non c’erano problemi fisici, ma Chiariello sta altrettanto bene. Non voglio dare l’impressione di avere undici titolari. Se due giocatori dello stesso ruolo stanno bene, ci sta alternarli. Pastore è un titolarissimo, è un giocatore forte e ci conto tantissimo. Chiariello ha fatto una bella partita. Stanno sullo stesso livello, vedremo dopo la rifinitura”.
Nelle ultime prestazioni in trasferta c’è stata pazienza o rinuncia?
“È l’avversario. Quando giochi a Matera e a Nocera, vuoi anche proporre qualcosa, però c’è un avversario importante davanti. Quando giochi in casa con l’Ugento vinci 3-0, sfiorando altri gol. Gli avversari alcune volte non ti permettono di fare quello che vuoi. Non siamo noi che decidiamo di metterci tutti dietro, spesso è l’avversario che ti obbliga. Non sono stato molto fortunato nel calendario. Sono gare dure e ci sono momenti in cui bisogna soffrire, la squadra ha dimostrato di saperlo fare. Ci sono anche momenti dove possiamo dire la nostra ed è accaduto”.
L’Ischia si concentra su un tipo di calcio concreto e pratico?
“Lo scorso anno allenavo il Gladiator, ma ho ammirato una squadra fantastica come l’Ischia perché praticava un calcio incredibile. Ho visto tantissime gare dei ragazzi di Buonocore, il mister ha fatto un lavoro straordinario, ma c’è un particolare: quell’Ischia non esiste più. Le annate non sono tutte uguali. Credo che Buonocore abbia cercato di proporre la stessa cosa, dopo dodici partite ha detto stop. Il suo vice probabilmente ha cercato di fare la stessa cosa, ma si è fermato. Dobbiamo capire che quell’Ischia non esiste più. Se vogliamo raggiungere la salvezza, dobbiamo essere brutti, sporchi e cattivi. Poi se ne riparlerà il prossimo anno. Ora servono i punti, come abbiamo fatto nelle ultime settimane. Anche a me piacerebbe praticare un calcio spumeggiante, ma mi sono reso conto che servirà qualcosa di diverso per raggiungere l’obiettivo. Dobbiamo portare a casa il risultato. Il punto è questo: l’Ischia meravigliosa dello scorso anno non c’è più. Concentriamoci su questa squadra, metterei la firma per fare le ultime nove partite come le prime tre”.
Mister, l’Ischia lavora tanto sui lanci lunghi. È una scelta tecnica o tattica per attivare il reparto avanzato?
“È una situazione che ricerchiamo quando giochiamo in trasferta su campi in erba naturale. Inevitabilmente sono disastrati e non mi metto a palleggiare in area di rigore. A Matera e Nocera ho detto di calciare lungo. Con l’Ugento abbiamo fatto qualcosa di diverso perché il Mazzella ci offre questa possibilità. Non è una giocata che utilizziamo sempre, dipende dalle condizioni del terreno di gioco”.