Dopo una vittoria sofferta ma meritata contro il Francavilla in Sinni, l’Ischia di Antonio Foglia Manzillo porta a casa tre punti fondamentali nello scontro diretto. Al termine del match, il mister ha raccontato le sue emozioni, analizzando la partita e spiegando le scelte tattiche che hanno portato alla vittoria. Con grande trasporto, ha sottolineato l’importanza di questi risultati per la squadra e per i tifosi, ribadendo la voglia di vivere al massimo ogni gara casalinga.
Mister Antonio Foglia Manzillo, partiamo dalla fine. L’abbiamo vista correre come 25 anni fa Carletto Mazzone, non contro la tifoseria avversaria, ma per abbracciare la propria. Partiamo da questa immagine.
”Magari, magari! Quella è un’immagine iconica. Vorrei fare anche solo un decimo della sua carriera. Questa partita la sentivo tantissimo. Domenica a Nocera cercavamo di fare punti, ma giocavamo contro una squadra fortissima e la sconfitta poteva starci. Poi, negli spogliatoi, vedo che Francavilla vince, Ugento vince, Angri e Manfredonia vincono… Sinceramente, è montata una rabbia enorme. Ho pensato: “Cavolo, adesso dobbiamo ricominciare da capo!” La vittoria con il Casarano, che pensavo fosse quasi decisiva, non bastava più. Per tutta la settimana ero teso e nervoso, anche perché affrontavamo una squadra reduce da tre vittorie consecutive, cinque nelle ultime nove. E penso che questi successi si siano visti tutti oggi, soprattutto nel secondo tempo. Avevo molta adrenalina e tensione, e l’ho sfogata così nel finale. Devo giocare ancora 12 partite, di cui solo 3 in casa. Quindi voglio godermi il Mazzella fino in fondo! Era un’occasione troppo ghiotta, e mi ha fatto piacere che la mia esultanza sia stata accolta con simpatia. Spero di poterla ripetere altre tre volte da qui alla fine!!
Mister, in settimana aveva detto che serviva un’Ischia brutta, sporca e cattiva. Oggi ha visto queste caratteristiche in campo?
“Sì, l’ho vista! Quando giochi contro giocatori come Barone, Tedesco, Esposito e Gentile mezzala, e poi entra anche De Marco, devi fare una partita gagliarda, soprattutto dietro. Abbiamo vinto tantissimi duelli. In partite come queste, se non chiudi la gara quando l’avversario si sbilancia, rischi di subire gol. Siamo stati poco cinici nel chiuderla, nonostante i contropiedi avuti. Ma siamo stati straordinari nel non prendere gol. Vi assicuro, oggi era difficilissimo. I ragazzi hanno fatto un’altra prova di carattere. Sono strafelice: quattro vittorie su quattro in casa, sette punti in queste ultime quattro partite. A Nocera, a Matera potevamo anche vincere. Non era una cosa semplice, ma ci siamo riusciti. Sono felice per i ragazzi, per me, per la società, per i tifosi e per la dirigenza”.
Si è arrabbiato molto per il gol divorato da Piszczek. Sul 2-0, dopo 10 minuti della ripresa, la partita sarebbe stata più in discesa.
“Mi sono arrabbiato perché in allenamento Piszczek prende sempre lo specchio, non sbaglia mai. Ha una buonissima conclusione a livello di precisione, quindi quando ha sbagliato quella chance non ci potevo credere. D’Anna gli aveva messo un cioccolatino! In allenamento segna 9 volte su 10, quindi sapevo che il finale sarebbe stato sofferto, e per questo mi sono arrabbiato”.
Siete partiti con due playmaker, Giacomarro e Mario Vrdoljak, una scelta che ha dato più fraseggio alla squadra e permesso a Mario di giocare senza troppe responsabilità. Potrebbe essere questa la chiave per il futuro?
“Abbiamo giocato con due playmaker soprattutto perché mancava Talamo. Bianchi è rientrato da pochissime ore, non giorni, quindi senza altri attaccanti abbiamo deciso di schierare due sotto punte dietro Piszczek, con D’Anna e Trofa. In allenamento provo spesso questa soluzione, mi piace, e oggi ho pensato fosse la scelta migliore. Quando rientrerà Talamo, vedremo se riproporla. Già in passato avevo detto che non avremmo giocato sempre con il 3-5-2, perché bisogna sapersi adattare”.
D’Anna è uscito presto. Perché non è entrato Castagna al posto di Bianchi, visto che l’anno scorso aveva fatto bene in quel ruolo?
“D’Anna è uscito perché era fuori ruolo. Loro sono passati al rombo e per 5 minuti abbiamo sofferto tantissimo. Allora siamo tornati al 3-5-2, con Trofa mezzala e D’Anna sotto punta, ma non è il suo ruolo. Lo allenavo al Gladiator e lo so bene. Ha stretto i denti per dieci minuti e ha messo anche una palla gol per Piszczek, ma poi mi serviva un giocatore di ruolo. Bianchi ha stretto i denti per mezz’ora, e siccome Filippo non riusciva più a tenere una palla, l’arbitro non gli fischiava falli, ho preferito inserire un’altra punta centrale per respirare. Castagna poteva entrare, ma in quel momento ho ritenuto più utile Bianchi”.
Colella e Giacomarro sono usciti per infortunio? Come stanno?
“Colella ha sentito un indurimento al muscolo, ma mi ha detto che ha preferito uscire in anticipo per non rischiare. Giacomo ha un piccolo problema che ci portiamo dietro, lo gestiamo anche in settimana. Se poi segna e ci fa vincere, va bene così! Con due giorni di riposo dovrebbe già stare meglio”.
Dopo il gol, l’Ischia ha avuto più controllo, anche senza possesso palla. Era questa l’Ischia che voleva vedere?
“Sì, nel primo tempo potevamo fare un giro palla in più. Abbiamo cercato troppo spesso la verticalizzazione. Ma oggi era una partita difficile e tesa. Nel secondo tempo eravamo stanchi, quindi a volte abbiamo gestito bene, altre volte abbiamo forzato la giocata. Nel complesso, sono contento dell’atteggiamento”.