domenica, Marzo 23, 2025

Foglia Manzillo ragiona sull’Ischia da schierare, Fidelis Andria in difficoltà e chiamata al riscatto

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Ultime sette partite alla fine del campionato e una salvezza da raggiungere, con le unghie e con i denti. L’Ischia Calcio sta completando la preparazione in vista del ventottesimo turno: dopo due settimane di lavoro e con le energie ricaricate grazie alla sosta, la squadra di Antonio Foglia Manzillo punta il mirino sul match contro la Fidelis Andria, in programma al Mazzella. Nel corso del girone di ritorno, i gialloblù non hanno mai perso in casa e hanno intenzione di alimentare la serie positiva per fare un altro balzo verso il mantenimento della categoria.

Cinque risultati utili consecutivi tra le mura amiche per il club ischitano, che attende un avversario scottato dai recenti risultati e contestato dai propri sostenitori. Nonostante l’ambizione di lottare fino all’ultimo per contrastare le altre corazzate in vetta, la formazione di Giuseppe Scaringella si è ritrovata a -8 dalla capolista a poche giornate dal termine della stagione regolare. La corsa al primato sembra ormai sfumata, ma i biancazzurri vogliono chiudere l’annata sportiva con il miglior piazzamento possibile in chiave playoff.
La Fidelis Andria troverà una compagine, quella isolana, alla ricerca di punti preziosi per la permanenza in Serie D, ma darà altresì uno sguardo a cosa accadrà sugli altri campi, in particolare al big match del weekend tra Martina e Nocerina, che la precedono in classifica.

Pochi dubbi per Foglia Manzillo
Dai giorni finali di Corino in gialloblù all’arrivo di Foglia Manzillo in panchina, l’Ischia è andata avanti con una costante: la difesa a tre. Il tecnico ha dovuto però apportare un accorgimento tattico nelle ultime uscite a causa dell’emergenza in attacco: si è passati dal 3-5-2 a un 3-4-2-1, modulo che ha comunque dato indicazioni positive e che potrebbe essere riproposto domenica pomeriggio, a meno di clamorosi colpi di scena. Talamo va verso il recupero completo, ma l’allenatore dovrebbe temporeggiare sul suo impiego e, quindi, starebbe riflettendo sulla conferma del doppio trequartista.

In quel caso, potrebbe toccare ancora al tandem D’Anna-Trofa, che ha fornito garanzie importanti. A centrocampo, invece, Vrdoljak e Giacomarro condurranno il ritmo e fermeranno le azioni dei pugliesi, con Onda a sinistra e uno tra Giovanni Mattera e Colella a destra. Foglia Manzillo può ritrovare ulteriori pedine in mediana, avendo la possibilità di valutare alternative, ma non cambierà troppo rispetto all’undici di partenza visto contro Francavilla e Nardò (quattro punti in due partite, ndr). Nel reparto arretrato, invece, c’è l’incognita Errico: il ventiquattrenne non è al top della condizione e lo staff dovrebbe scegliere ancora Pastore per completare la linea davanti a Rizzuto, con Chiariello e Giuseppe Mattera protagonisti.

Le ultime da Andria
Quarto posto in classifica per la truppa federiciana, che non sta rispettando le aspettative di inizio campionato. Reduce da due sconfitte e un pareggio nelle ultime tre partite, la società è stata aspramente criticata dalla tifoseria alla vigilia della gara contro l’Ischia. Mercoledì, la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha deciso di convocare la proprietà a Palazzo di Città per fare chiarezza sul futuro del club. Il presidente Giuseppe Di Benedetto, intervenuto in sala stampa e ancora contestato dagli ultras presenti, ha anticipato l’incontro con l’amministrazione e ha fatto un punto in conferenza: “Quando sono arrivato, ho trovato un malato terminale e ho continuato a dargli vita, spendendomi e sacrificandomi, togliendo spazio al mio lavoro e alla mia famiglia, come chiunque fa quando diventa presidente. Mi sono speso fino ad oggi e continuerò a farlo.

Dopo tre risultati negativi, faccio fatica a credere a tutte queste critiche che sono state mosse. Che questo debito esistesse è conclamato dai fatti, non lo scopriamo ora. Quando sono venuto ad Andria, c’è stato un patto: quello di risanare la situazione debitoria tramite sponsor, che non sono quasi mai arrivati.
Mi sono concentrato sulla vittoria del campionato: fino a dicembre eravamo primi. In una settimana, sono passato dall’essere osannato a trovarmi una rivolta contro. Il motivo per cui non mi sono fermato è la passione. Non ho sollevato il problema per cercare di mantenere un equilibrio. Non ho altri interessi diversi da quelli sportivi. Per quanto mi riguarda, la classifica del nostro girone bisogna dividerla in tre fasce: c’è chi sta in basso e deve salvare il titolo, ma ha dimostrato più fame; quelle che stanno al centro cercano di arrivare ai playoff; le prime – tra cui noi – lottano per il primo posto. Se avessi detto ‘voglio salvarmi’ a inizio campionato, sarei stato ipocrita. Ho sbagliato ad essere arrogante?

Ho espresso la mia opinione. Ho preso quei giocatori perché il mio obiettivo era vincere. I ragazzi hanno avuto un picco positivo, speravo che lo mantenessero, ma purtroppo non è andata così. Addirittura, ho letto che i giocatori si sono venduti le partite perché non pagati dopo un risultato negativo. Se non dovessimo vincere la prossima partita, ho detto a Kragl di riferire di andarsi a cercare un altro lavoro. Non posso fare queste figure, nonostante i sacrifici fatti.
Come si continua fino a fine campionato? Arrivati alla prima domenica di maggio, onorando i contratti e gli stipendi, il problema lo sposti e non lo superi. Ci deve essere un atto distensivo da entrambe le parti. Arrivare fino al termine della stagione in queste condizioni ed essere massacrato gratuitamente, non me la sento. Valuterò anche dopo la convocazione con la sindaca”.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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