Dopo il netto successo per 3-0 sull’Ugento, l’Ischia festeggia una vittoria dal sapore speciale: è la prima conquistata sul nuovo terreno in erba sintetica e la prima dell’era Mister Antonio Foglia Manzillo. Il tecnico, soddisfatto per il risultato, analizza il match e il percorso della squadra con uno sguardo al futuro.
Mister, una vittoria che vale doppio per tanti motivi: è la prima sul nuovo sintetico e anche la sua prima da tecnico dell’Ischia. Che emozioni prova?
“È una vittoria importante, che passerà alla storia perché è la prima su questa nuova superficie e anche la mia prima qui a Ischia. Vale sei punti, perché giocavamo contro la sestultima, e mi sembra che l’Angri stia vincendo ad Acerra. Nella parte finale della stagione tutte le squadre danno il massimo, quindi era fondamentale mettere otto punti di distanza dall’Ugento.”
Il 3-0 sembra netto, ma non è stata una partita semplice, soprattutto nel primo tempo. Poi, con l’uomo in più, avete gestito diversamente…
“Sì, è stata tutt’altro che semplice, soprattutto nella prima frazione. Nella ripresa, con la superiorità numerica, abbiamo preferito badare a mantenere la porta inviolata piuttosto che cercare di segnare altri gol. Non prendere gol è sempre un segnale importante.”
Ha confermato l’undici della settimana scorsa. Una scelta legata alla prestazione precedente?
“Esatto. Domenica scorsa i ragazzi sono stati fantastici e sarebbe stato un errore cambiare chi aveva fatto bene. Anche se ogni partita è diversa, per me la regola è: squadra che vince non si cambia. Hanno meritato la riconferma.”
Aveva chiesto più qualità in conferenza stampa. L’ha vista oggi?
“Paradossalmente, l’ho vista più nell’undici contro undici che nel secondo tempo, quando avevamo l’uomo in più. In superiorità numerica avremmo potuto gestire meglio il possesso. Ma non posso pretendere tutto in una settimana, continueremo a lavorarci. Quello che mi ha colpito è stata la voglia e il carattere dei ragazzi: hanno trasformato la pressione in adrenalina e determinazione.”
Ha percepito la tensione per questa partita?
“Sì, e i ragazzi l’hanno gestita benissimo. Anzi, l’hanno trasformata in energia positiva. Un tifoso è entrato nello spogliatoio in lacrime dalla gioia. I ragazzi devono capire che giocano per un’intera isola. Non conta chi scende in campo, conta solo l’Ischia. Come si dice, è più importante il nome davanti alla maglia che quello dietro, anche se noi giochiamo senza nomi sulle maglie.”
C’è stato un bel momento a fine partita: lei sotto la curva a esultare con i tifosi.
“Sì, perché i nostri tifosi vogliono vedere una squadra che lotta. Il risultato viene dopo: ciò che conta è l’atteggiamento. Domenica scorsa, a Matera, abbiamo preso gol al 97’, ma ci hanno applaudito lo stesso perché avevano visto il nostro impegno. Io cercherò di dare il massimo contributo in queste ultime dieci partite. Essere qui a Ischia è un orgoglio, voglio godermi ogni settimana.”
A livello tattico, abbiamo notato una difesa a cinque nelle fasi difensive, soprattutto sulle palle inattive. Scelta voluta?
“Sì, giochiamo con una difesa a cinque quando non abbiamo il possesso. In fase offensiva voglio che almeno uno degli esterni vada al cross e che l’azione sia chiusa da almeno quattro giocatori. L’Ugento ci ha costretto a difendere con attenzione anche in dieci uomini, e devo fare i complimenti a loro per l’ottimo secondo tempo. Forse avrebbero meritato un gol, ma è importante che abbiamo mantenuto la porta inviolata.”
Piszczek e Talamo stanno costruendo un’intesa importante. Come valuta il loro rendimento?
“Sono due ragazzi generosi, fondamentali anche in fase di non possesso: oggi il primo pressing è partito da loro. Piszczek è arrivato dalla Serie A irlandese, non certo da un campionato qualsiasi, ma deve ancora ambientarsi. Io, però, me lo tengo stretto perché è uno che mette in difficoltà le difese. Talamo, invece, lo conoscete meglio di me: è un attaccante che corre fino al 95’, vede la porta e dà l’anima per la squadra. Anche Fabio (riferendosi a Padulano, ndr) avrà il suo spazio: oggi non ha segnato solo perché voleva spaccare la partita, ma è un ragazzo straordinario e lo conosco bene dai tempi della Primavera della Juve Stabia.”
Potremmo vedere in futuro una coppia d’attacco Talamo- Piszczek supportata da Padulano?
“Potrebbe essere una soluzione interessante, ma prima dobbiamo trovare il giusto equilibrio. È fondamentale mantenere compattezza tra i reparti, ma stiamo lavorando per poter adottare anche questa variante offensiva.”
A centrocampo abbiamo visto grande sacrificio: linee strette e tanto lavoro in copertura. È una scelta tattica precisa?
“Sì, chiediamo ai tre centrocampisti un lavoro enorme: devono coprire tutto il campo orizzontalmente, come tergicristalli. Finora lo stanno facendo molto bene. Mi aspetto tanto anche da Patalano, perché D’Anna non può tirare la carretta da solo fino alla fine. Tuninetti è appena rientrato dall’infortunio e gli ho voluto regalare qualche minuto. E poi c’è Montanino, che meriterebbe di giocare e anche Arcamone ma al momento è penalizzato dalla regola degli Under. È forte, e mi dispiace averlo mandato ancora in tribuna.”
A proposito di Under, soddisfatto delle loro prestazioni?
“Sì, oggi D’Anna ha fatto meno bene rispetto a Matera, ma è un ragazzo straordinario e ha già segnato due gol in campionato. Onda, invece, ha fatto uno step avanti: a Matera aveva commesso tanti errori, oggi è stato più concentrato. Sono contento anche di Rizzuto e di tutti gli Under: stanno crescendo e ci stanno dando una grossa mano.”
Il primo gol è nato da una punizione calciata da Onda. Una scelta azzardata per un ragazzo così giovane?
“No, era la soluzione giusta. Ieri in allenamento abbiamo provato le palle inattive, e Honda ha calciato benissimo. È mancino, e da quella posizione defilata era il più adatto. Non importa l’età: se uno calcia bene, deve tirare. Abbiamo personalità in squadra e lui l’ha dimostrata. E poi, abbiamo segnato: aveva ragione lui!”
Conclude così Mister Antonio Foglia Manzillo, soddisfatto ma già proiettato al futuro. L’Ischia si gode la vittoria, ma con la consapevolezza che la strada per la salvezza è ancora lunga e il lavoro da fare tanto.