Se non ci passi non lo capisci. Se non lo provi sulla tua pelle, non lo conosci. È questa la sintesi di un sopruso comunale che vede “vittima” Antonio Pero. Un cittadino di Forio. Un cittadino che ha scritto un pezzo – piccolo o grande che sia -della storia di Forio e che, nonostante abbia trovato un “giudice a Berlino” come si suol dire, ha trovato sulla sua strada (o meglio, l’ha trovato il figlio, l’avvocato Francesco Pero) l’amministrazione di Francesco Del Deo alla fine e tante altre – simili – negli anni.
Raccontarvi la genesi di questa storia ci riporterebbe troppo indietro nel tempo e dovremmo scomodare anche chi non c’è più oltre che Antonio. Dovremmo parlare di articolo 9, di assessori, di dirigenti comunali e di tanto altro ma arriviamo ad oggi e fermiamoci al Consiglio di Stato (tanto più sopra non possiamo andare) e neanche è bastato. Eggià, i diritti di Antonio Pero li dovrà garantire il commissario ad acta nominato dal prefetto Palomba, il dottor dr. Vincenzo Amato.
Il prefetto di Napoli, infatti ha nominato il commissario ad acta per eseguire la sentenza del Consiglio di Stato Sezione n. 8811/2019. R.G. 6107 /2019. Sig. Antonio Pero e/Comune di Forio.
In data 12 maggio 2023 il dr. Vincenzo Amato è stato nominato Commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza in oggetto indicata. “Vorrà il predetto Commissario – scrive Palomba – provvedere agli incombenti di cui alla motivazione del surriferito provvedimento giudiziario, con le modalità e nei termini indicati, fornendo allo scrivente Ufficio tempestive notizie sull’avvenuto insediamento presso gli uffici dell’Amministrazione intimata. Sarà cura del nominato Commissario ad acta – continua la nota – riferire direttamente all’Autorità giudiziaria e qui per conoscenza in ordine all’esatto e regolare adempimento del compito demandato. Premesso che il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale – sezione quarta – ha accolto, con sentenza n. 8811- 2019 il ricorso proposto dal sig. Antonio Pero contro il Comune di Forio per l’ottemperanza della sentenza della medesima sezione del Consiglio di Stato n. 3837 del 9 settembre 2016; il predetto Organo collegiale ha altresì, con la medesima statuizione, nominato la scrivente, o suo delegato, Commissario ad acta che provvederà a porre in essere, le attività sostitutive necessarie alla esecuzione della predetta decisione; Vista , l’ordinanza n. 2350/2023 del 07/03/2023 del Consiglio di Stato , sezione quarta, che sulla base degli atti del comune di Forio ha rilevato “il non pieno adempimento del giudicato e ha ritenuto non superfluo l’intervento commissariale” al fine di conseguire l’integrale adempimento del giudicato nelle forme specificate nella sentenza n. 8811 del 2019; ritenuto, pertanto, di dover delegare un funzionario in servizio presso questo Ufficio affinché provveda al compimento degli atti necessari all’esecuzione della suindicata sentenza, in sostituzione dell’Amministrazione resistente e con oneri a carico della stessa, nei termini e con le modalità prescritte con la citata sentenza”
Alla luce di tutto ciò, il commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato – Sez. IV n. 8811/2019 (R.G. n. 6107/2019) ha messo in mora il Sindaco del Comune di Forio.
“Il Consiglio di Stato – scrive il dr Amato – in sede giurisdizionale (sezione IV), con sentenza n. 2916/2021, ha accolto il ricorso, proposto dal sig. Antonio PERO contro codesto Ente, per ottenere l’ottemperanza della sentenza 3837 emessa dalla suindicata sezione il 9 settembre 2016 e, con la successiva ordinanza n. 2350 del 7 marzo 2023, ha rilevato “il non pieno adempimento del giudicato” da parte di codesta Amministrazione ritenendo altresì “non superfluo” l’intervento commissariale al fine di conseguire l’integrale esecuzione della richiamata pronuncia”.
“Si invita pertanto la S.V. a far conoscere, entro e non oltre il 26 maggio p.v., se, nel frattempo, sia stata data compiuta esecuzione alla richiamata sentenza indicando altresì il nominativo ed i rispettivi recapiti del dirigente responsabile del procedimento di cui trattasi Si soggiunge infine che, decorso infruttuosamente il suindicato termine, lo scrivente provvederà ad insediarsi, nella qualità di Commissario ad acta, in pienezza di poteri e competenze, presso gli uffici di codesta Amministrazione inadempiente, per l’esecuzione delle prescrizioni di cui alla sentenza in oggetto, con conseguenti spese a carico di codesto Ente.”
Mancano due giorni. Cosa farà Stani Verde? Si lascerà occupare una stanza del comune dal commissario ad acta o, invece, darà seguito alle indicazioni del Consiglio di Stato senza continuare con la melina istituzionale e con l’ostruzionismo portato avanti fino al 16 maggio? Staremo attenti.