IDA TROFA | L’atmosfera a Forio è tutt’altro che natalizia e, se la fiera con tanto di mercatini di Natale sul corso ed in Piazza Maltese voleva restituire un clima adatto, ha finito per scatenare una guerra tra bande e “pacchi raccomandati”. Ed è così che, l’assenza di regole e di controlli, crea un clima camorristico: “Ti do fuoco alla casetta se non togli di mezzo queste crêpes”. Queste le parole minacciose con cui ha esordito un venditore prima di alzare all’aria il banchetto delle crêpes dell’associazione “IL TORRIONE” che, unitamente al castagnaro Rosario, aveva allestito la sua casetta con prodotti handmade alle spalle del Palanoel.
“Tu non hai capito con chi hai a che fare!” ha tuonato mentre, con modi rudi, spostava gli allestimenti e le crepiere di Anna Castagna e Nando il Barone: “E’ meglio che togli tutto di mezzo…”
A far infuriare il venditore all’insegna “Crema e Cioccolato” una presunta concorrenza sleale alla sua attività autorizzata e posta sul corso, testuali parole, “dall’assessore Stani Verde”. Quest’ultimo, chiamato al telefono dal “collega” Dino D’Abundo giunto sul posto per dipanare l’intricata matassa, ha prontamente preso le distanze dall’uomo che, a ben vedere, ha fatto ancor più male a spendere il nome del consigliere nel porre in essere un’azione disdicevole e ingiustificabile ai danni di altre persone.
Eventuali abusi o irregolarità, infatti, potevano e devono essere denunciati in un altro modo e non di certo ricorrendo alla violenza. Tutti hanno beneficiato di aiutini e spintarelle, persino per allestire un evento che dovrebbe dare lustro al Natale, e che invece sta creando solo malumori. Purtroppo, come in tutte le cose organizzate dall’amministrazione Del Deo. Di fatto, la realtà foriana ha finito per alimentare un clima di aggressione ed intimidazione tale che, dopo essere stato oggetto dell’attimo intimidatorio, IL TORRIONE ha spento le macchine bloccando le vendite. A suggerire lo stop alla vendita di crêpes è stato lo stesso Dino D’Abundo che, stando alle sue considerazioni e alla luce di quanto stava accadendo e dell’immagine resa ai tanti visitatori, ha chiesto di evitare ulteriori polemiche e di abbassare i toni.
Una scelta altrettanto opinabile.Nel frattempo, però, il sindaco Francesco Del Deo faceva visita allo stendista protagonista dell’azione intimidatoria. Per lui una semplice reprimenda.
Così è andata e che, smentite o meno, a Forio chi è più violento e aggressivo la spunta! Ovvero, di fatto, è lo stile camorristico, lo stile gomorra, a pagare di più e a dare i suoi frutti in termini di resa.
Ma se lo “spegnimento” delle creperie de Il Torrione si è sedato velocemente, al quadro si sono aggiunge anche le querelle e le polemiche tra espositori dopo l’allestimento del palco con palloncini al Palanoel. Qui, a far scattare lo scontro tra venditori dello stesso prodotto, la scelta poco felice è il caso di dirlo, del responsabile Ascom
L’ASCOM, infatti, ha richiesto ad uno dei venditori, “Palloncinando”, di allestire, gratis, il tendone in cambio della vendita di palloncini all’esterno del grosso gazebo. La cosa, però, ha fatto andare su tutte le furie l’altro venditore, Partytres Jolie, che avendo, giustamente pagato 300 euro per installare la casetta, non ha ben visto che un altro venditore gli soffiasse i clienti sotto il naso.
Cosi è scattata la discussione dai toni accesi e una nuova polemica. Una guerra tra poveri innescata dalla disorganizzazione amministrativa e dai soliti modi tipici dei governi locali abituati a sguazzare nell’assenza di regole e dal metodo “me la vedo io”.
Giusto delegata Galasso? A nulla sono valse, così, le giustificazioni della Palloncinando sulle autorizzazioni verbali ricevute da chi, poi chiamato a chiarire, si è detto impegnato in una doccia ed impossibilitato a raggiungere il Palanoel. Intanto il danno era fatto e gli animi si erano surriscaldati, mentre il gelo calava tra i partecipanti, gli avventori ed i bambini che credevano di dover assistere ad una festa ed invece sono stati testimoni di una faida. La ragazza incinta di sette mesi, dopo la questione sorta sulla legittimità e sulle vendite è stata colta da malore ricorrendo alle cure mediche e riservandosi di sporgere querela in relazione a quanto è accaduto
A proposito, ma 18 mila euro all’ASCOM e 18 mila alla Pro Loco Panza per organizzare cosa? Una cifra da capogiro, 36 mila euro, per un evento che sa di niente! Un evento che alimenta acredini e dissapori e che ha rischiato di sfiorare in tragedia. Se solo qualcuno avesse reagito alle aggressioni staremo raccontando altro. L’Ascom che incassa e nulla restituisce, né agli espositori, nè al paese. Il paese che paga tutto, faide, liti ed intimidazioni, luminarie incluse. A Pomigliano, ad esempio, è l’Ascom a pagare per gli allestimenti e non il contrario, consapevoli che tali allestimenti ed eventi dovrebbero essere a favore sopratutto dei commercianti . Da noi è solo sperpero e arricchimento personale. Un clima favorito dalla politica dei raccomandati e dei paccotti preconfezionati per i soliti amici degli amici. Una vergogna.
@ildisparilive