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lunedì, Luglio 1, 2024

Forio, nasce il caso “maestrina”. Pagare i tributi per Marianna Lamonica è “intimidazione, camorra, mafia”

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La consigliera comunale che non aveva pagato tanti tributi comunali ha accusato di mafia, camorra e intimidazione chi l’ha denunciata

Gaetano Di Meglio | Durante l’ultimo consiglio comunale di Forio è andato in scena una inedita coppia: Gianni Mattera e Marianna Lamonica. La cattiva condotta dei pubblici amministratori, costretti a pagare i propri “tanti” tributi dovuti al comune con enorme ritardo, mette insieme neofascisti (così, come definiscono quelli di Fratelli d’Italia i sinistri di oggi) e partigiani. Una circostanza che fa superare le ideologie e fa brindare davanti all’imbarazzo di ritrovarsi insieme nello stesso fango della cattiva condotta.

Ma se per Gianni Mattera il peso delle parole e dei fatti può essere più leggero, anche alla luce della propria vita politica, sempre senza nessuna puzza sotto al naso, per Marianna Lamonica, la storia è diversa. Ergersi a paladina, a maestrina, e salire sullo scranno di chi guarda il mondo dalla sinistra in alto è una brutta cosa. Gli anni trascorsi, insieme con il padre, a diffondere il verbo di cosa si deve fare e cosa no, finiscono, poi, con una montagna di tributi non pagati.

Tuttavia, nonostante la mano sinistra sia rimasta nel barattolo di marmellata, Marianna Lamonica in consiglio comunale ha deliziato i pochi astanti con le sue parole: “Nel nostro caso politica, nel caso piccolo nostro è amministrare un paese, ed è sicuramente anche opposizione, quella dura, quella motivata, tenace, quella costruttiva, ma anche quella non costruttiva, fa parte diciamo della democrazia e confronto. Una cosa è certa, io ritengo che la politica non è ricatto per non avere ricevuto questo o quello, non è colpire in maniera personale e trasversale le persone, perché tutto questo ha altri nomi, e i nomi sono intimidazione, camorra, mafia e lo dico con forza, questo non è accettabile”.

Eggià, è una “camorra” pagare le tasse al comune! Eggià, è una “mafia” versare puntualmente i propri tributi all’ente. Che poi siano 200 euro come nel caso di consigliere comunale o oltre 20.000 come nel caso di una consigliera eletta nell’ultima tornata elettorale
Dopo gli applausi degli altri consiglieri colpevoli di non aver pagato in tempo le proprie pendenze con l’ente di Via Genovino, Lamonica ha poi aggiunto: “Non è accettabile in una società democratica che si reputatale, io non lo accetto sono certa che nessuno di noi lo accetta, anche dai banchi della opposizione. E quindi io invito tutti ad alzale i toni, il livello, a abituarci al confronto, alla diversità, alla costruzione di quei percorsi con la P maiuscola, modifichiamo il nostro agire, la nostra azione, io ci sono e sono certa di interpretare diciamo il volere e il senso e il pensiero di tutti quanti noi, e quindi io dico avviciniamoci, apriamoci così come io lo sono e lo siamo tutti quanti a un dialogo corretto fuori e dentro le mura di questa stanza”.

Un appello al cambiamento? E di cosa? Basterebbe pagare le tasse.
Tuttavia, Gianni Mattera prende la palla al balzo e aggiunge: “Ho sentito le parole della Consigliera Lamonica e le condivido in toto, anche perché in questi giorni, diciamo, le scorse settimane c’è stato un modo di fare la politica, di interpretare la politica che sinceramente mi ha fatto seriamente paura e se era il caso di fare un passo indietro, perché quando si arriva a perpetrare azioni cattive, azioni scorrette con il solo intento di fare male, io penso che tutti quei Consiglieri, tutti quanti noi che stiamo all’interno di questo Consiglio Comunale siamo animati, perché grazie a Dio qua ci sono professionisti e imprenditori, e quindi siamo, stiamo qui in Consiglio Comunale solo per mettere a disposizione il nostro tempo, la nostra capacità per fare il bene del paese. Io penso che è lo spirito che anima tutti quanti noi, e quindi quando poi dietro ad alcuni interventi, ad alcune operazioni viene minata anche l’integrità di una persona, perché ognuno di noi ha dei piccoli problemi, però quando questa viene minata, e viene messa sulla graticola, perché penso che uno ha un po’ di dignità e un po’ di orgoglio, si sente ferito. Io non voglio scendere nei particolari, e quindi le parole del Consigliere Lamonica penso che sono venute ad hoc questa sera e quindi non possono che essere condivise, e a te va il mio applauso ancora più sincero”.

Povero presidente con i tribuni con pagati, povera consigliera con la mano sinistra nel barattolo della marmellata dei tanti tributi non versati. Forse fare una riflessione sulla propria condotta nei confronti dell’Ente che si va ad amministrare deve essere la prima cosa fare. E, in questo caso, invece di condividere le parole di chi crede che pagare le tasse sia “intimidazione, camorra, mafia”, come pensa Marianna Lamonica, sarebbe il caso di chiedere solo scusa e di fare un po’ di silenzio. Prolungatissimo.
Ma c’è chi è convinta di stare dalla parte giusta della storia. Già, di quelli che invocato un posto auto riservato per se stessi e di quelli che non pagano i tributi comunali.

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