giovedì, Dicembre 26, 2024

Forio, più rossa d’amore

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Anniria Punzo | Avevo quindici anni quando per la prima volta Nicola Lamonica mi diede una tessera di partito tra le mani. Al tempo stesso mi iscrissi a Legambiente. Un’adolescenza passata tra i banchi di scuola a sognare un posto migliore in cui essere, vivere, insistere, e una piccola militanza silenziosa, al fianco di Marianna Lamonica, Nicola. Un gruppo di persone che si è poi come cristallizzato fino a diventare quello delle amiche e degli amici di sempre.

In questi anni, ormai ne sono passati circa diciassette, non ho mai smesso di credere in una Forio diversa da quella che ci veniva proposta, raccontata. Lo abbiamo fatto creando la stanza, uno spazio sociale di condivisione e di attivismo, la casa delle associazioni ma anche il punto di partenza per nuovi dibattiti a sinistra, a Ischia. Lo abbiamo fatto ancora con un numero incredibile di iniziative.

Eppure mi sono persa, lo ammetto, un po’ demotivata, provata dai continui giochi di potere di questo territorio, provata dall’indifferenza, dalla furbizia, di chi pensa di saperne una più di te. Ma per fortuna la vicinanza di Davide Laezza, la nuova linfa vitale che si è come espansa in questa arteria pulsante foriana, ha ricucito quel distacco, guarito quella ferita che pensavo troppo profonda, e che invece non ha lasciato alcun segno. Al tempo stesso la scoperta, e la comunione di intenti con Renato Regine, Francesco Blasi, Nancy Carcaterra e le compagne e i compagni del Circolo Locale PD di Forio, mi hanno come risvegliata. Lo scrivo perché i risultati di queste elezioni a Forio, con Stani Verde Sindaco cui rivolgo i miei migliori auguri, sono troppo significativi per non essere osservati con attenzione ed interpretati anche a fronte degli ultimi venti anni di questo paese.

Forio ha scelto di dare il proprio consenso e il proprio voto a donne e uomini che non avevano alcun tipo di potere tra le mani, banalmente quello economico, paragonabile a posti di lavoro ad esempio. Ha scelto di votare individui che con la politica non solo ci hanno fatto i conti per gran parte della propria esistenza, ma che nella res publica e nell’esercizio del volontariato hanno saputo trovare la propria dimensione: quella di chi si dedica alla vita pubblica come si dedica al proprio privato, senza mai scendere a compromessi, senza clientelismi. Forio ha scelto di eleggere e di premiare donne e uomini senza alcun tipo di interesse, senza ambizioni di potere. Chi ha sempre lottato per i fragili, gli emarginati, gli invisibili di questo paese, per l’ambiente, per una società sostenibile, per le pari opportunità. Chi ha lottato affinché Forio potesse vantare uno spazio pubblico dedicato alla cultura, chi si è speso per chiedere come Davide una biblioteca, una aula studio, degli ambienti dove non solo i giovani, ma chiunque ne abbia voglia e interesse, possa sentirsi al sicuro e libero di confrontarsi. E Forio ha scelto di premiare donne forti e al tempo stesso straordinariamente umane come Marianna Lamonica, vicine agli ultimi, silenziosamente, senza vanto. E ancora, questi voti, provengono dalle zone più difficili di Forio, da quelle di chi sa cosa vuol dire non essere rappresentati, dimenticati.

Per troppi anni noi di questa sinistra, ci siamo sentiti apolidi, senza mai però abbandonare la nave, senza andare via, senza desistere. Abbiamo creduto e sostenuto un progetto democratico, una lista dedicata alla salute mentale, ai diritti dei cittadini, all’impegno civico. E il risultato ottenuto è segno tangibile della sensibilità di questo territorio che da questo momento può e deve rialzarsi e riaprirsi al dialogo, riappropriarsi della cosa pubblica, della casa comunale, progettare nuovi confini, nuove visioni aldilà degli schemi fin ora perseguiti. Io ci credo e a queste compagne e a questi compagni devo dire grazie, perché da qualche giorno camminare per Forio, non è mai stato così bello. L’aria è cambiata, e si sente davvero.

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