Giampiero Lamonica continuerà ad essere il responsabile del terzo settore sempre che, entro la fine di Ottobre, Enzo Rando non riesca a chiarire la sua posizione in merito alla sospensione dal ruolo dirigenziale, impostagli dopo la condanna per abuso di ufficio in primo grando.
Il provvedimento adottato contro Rando, e di cui il Giudice ha respinto il ricorso, è stato adottabile sulla scorta di quanto stabilito dal D.Lgs. anticorruzione n. 39/13, caratterizzato da evidenti profili di incostituzionalità, che prevede l’inconferibilità di incarichi dirigenziali per i dirigenti della P.A., anche se condannati con sentenza di primo grado non definitiva.
“A beneficio di forcaioli e detrattori – ci ha detto l’avvocato Cristiano Rossetti che cura la difesa di Rando -, sempre pronti a puntare il dito, si precisa che la condanna ricevuta dal Rando in primo grado, avverso la quale è stato proposto appello, è riferita ad una ipotesi di abuso d’ufficio, per aver rilasciato ad un dipendente del proprio settore, attraverso un parere favorevole, l’autorizzazione a svolgere incarichi extraistituzionali, fuori dagli orari d’ufficio e per poche ore pomeridiane alla settimana, consentendo a questi – che non è stato processato – di conseguire un vantaggio, costituito dal compenso percepito per la prestazione extraistituzionale svolta”
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