La “guerra” fredda a Forio tra Francesco Del Deo e Franco Regine è solo all’inizio. Dopo le prime schermaglie nel day after della citazione per 5 milioni di euro di danni alla Torre Saracena, il sindaco di Forio, rivendica il suo ruolo nella vicenda dell’asilo nido.
E così, per replicare all’attacco frontale che gli è arrivato dall’ex sindaco Regine, Del Deo si difende: “Ha guidato per dieci anni il Comune e oggi mette alla base delle sue critiche verso la mia amministrazione le sue inadempienze. Non capisco se Franco sia affetto da vittimismo o voglia di ritornare ad ogni costo alla ribalta?»
Rispondere alla domanda di Del Deo è difficile. Franco Regine è un politico che ha navigato in tutte le fasi della vita istituzionale distinguendosi per l’abilità nel driblare le proprie colpe e non solo. E’ stato carnefice e vittima, ma resta un protagonista. Dopo la citazione, infatti, parecchi vecchi morti, hanno rivisto in “Baffo” quel cavallo di razza che li aveva portati alla vittoria e al governo più votle.
Ma oggi, ci focalizziamo sulla vicenda, emblematica, dell’asilo nido. Quello da realizzare nelle fondazioni dell’ex Green Flash, ove si trovano attualmente gli uffici comunali.
La Giunta di Franco Regine ha subito un processo innanzi alla Corte dei Conti definitosi con la sentenza 416 del 21.7.2016, che ha prosciolto Regine, i suoi assessori ed i suoi funzionari. Leggendone le motivazioni, tuttavia, essa ha il sapore di una condanna politica.
«Il Procuratore Generale della Corte di Conti – ci ha detto soddisfatto Del Deo – aveva chiesto al condanna al pagamento di 265.000 a Regine e gli altri in relazione al progetto per la sistemazione del piano interrato ad asilo nido, ma a pagina 18 della lunga motivazione capiamo anche perché: “il Comune di Forio, pure ammesso a finanziamento con decreto dirigenziale 923/2009, non ha ricevuto l’erogazione di nessuna tranche di finanziamento perché non ha rispettato le scadenze indicate dalla Regione, fissate per la ammissibilità delle spese”. Semplice, l’Amministrazione di Franco Regine ha perso il finanziamento regionale perché non ha rispettato le scadenze. Loro avevano voluto l’asilo e loro non hanno saputo completarlo. E poi ci fa la morale sui lavori pubblici. Ma…»
Ma?
«Ti vorrei far leggere un altro passo della sentenza»
Prego
«la Corte dei Conti ha chiarito che la “gestione pubblica (quella di Franco Regine, ndr) non appare esente da critiche; si pensi alla decisione di ubicare un asilo nido nel piano seminterrato di un edificio adibito a sede degli uffici comunali con le problematiche poste dallo stabilimento di bambini in tenera età sotto terra, unitamente alle voci e suoni provenienti dall’asilo, non proprio compatibili con il corretto e regolare svolgimento dell’azione politico-amministrativa istituzionale” e aggiunge ancora che gli errori della Giunta Regine sono stati di fatto rimediati “dalla nuova giunta per nuove scelte politico-amministrative,… che ha ‘disdettato anticipatamente il contratto della sede municipale entro il 31.12.12. con la delibera 163/2013, verificando la possibilità di ricollocare gli uffici comunali nella vecchia sede municipale o in altro locale in affitto ad un costo inferiore’ e, comunque ’a nuovi spazi per archivio, deposito ed altri uffici comunali”».
Ma sono stati assolti…
«Si è vero, ma in pratica dalla vicenda, come emerge dall’ampia motivazione della Corte dei Conti, si vede che l’amministrazione presieduta da Franco Regine, ha perduto il finanziamento per sua negligenza ed in ogni caso l’idea progettuale di ubicare un asilo nido in un seminterrato non costituiva una scelta oculata, anche perché è noto a tutti che quella zona è invasa dalle acque marine ed occorre l’impiego delle pompe di sollevamento per svuotare gli ambienti. La verità – continua – è che l’amministrazione di Franco Regine ha lasciato il Comune con un forte indebitamento dovuto a progettazioni poi non poste in essere ed utilizzate, che hanno comportato il pagamento delle parcelle».
Ma l’accusa ricorrente è che Lei, sindaco, abbia voluto silurare Regine
«Che io abbia voluto silurare Regine con la vicenda della Torre Saracena, rappresenta una polemica semplicemente politica. E’ stato lui stesso (Regine, ndr) a deliberare l’azione di responsabilità verso amministratori e componenti del collegio sindacale. Se non hanno saputo difendersi mica è colpa mia».
E la questione Pegaso?
«Voi della stampa dovreste dare Cesare quello che è di Cesare”.
Cioè?
«Dovreste dire che Del Deo è stato il sindaco che ha saputo prendere un comune disastrato nelle finanze con il fardello del fallimento della Pegaso per oltre dodici milioni di debiti e con una gestione ordinaria del Comune che porta ancora i danni di scelte discutibili ad appesantire la spesa corrente. Nonostante l’incubo di seicento demolizioni che la Procura intende gradatamente seguire, abbiamo avviata la procedura per definire i condoni ancora bloccati. Certo, siamo chiamati a tanto lavoro ancora, ma per chiudere la polemica con Regine, è giusto chiarire che io, a differenza sua, non tradisco i miei consiglieri comunali. La sentenza parla chiaro, Franco Regine ci deve ringraziare, altro che agnello sacrificale. Con i nostri atti, lui è stato assolto. Dicesse grazie.»