Il turismo isolano mostra evidenti segni di crisi e Francesco Pezzullo, presidente di Confesercenti Isola d’Ischia, ne analizza lucidamente le cause, avanzando anche come sempre suggerimenti che andrebbero presi in considerazione dagli amministratori.
«E’ necessaria una riflessione sul non facile momento che vive il turismo nel nostro territorio – esordisce -. Una crisi che se non affrontata con tempestività e con progetti innovativi rischia di mettere in discussione numerosi posti di lavoro e la sopravvivenza delle aziende che operano nel settore del turismo e del commercio».
Punta quindi il dito sul mancato coinvolgimento delle categorie produttive, a fronte di tante criticità: «Le Amministrazioni risultano, agli occhi di molti, sorde e poco propense al confronto. Come commercianti e operatori impegnati nel commercio e servizi, in questi primi giorni di agosto di una stagione non esaltante dal punto di vista delle presenze nel nostro territorio, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione sull’andamento turistico isolano che fa emergere alcune considerazioni.
La sensazione è stata quella di una programmazione turistica in generale scarsa, non idonea alla nostra isola e soprattutto non condivisa con gli addetti del settore. Ognuno nel proprio ruolo forse poteva offrire idee e proposte per elaborare una programmazione ancor più gradita. Questo purtroppo non si è verificato.
Non ne conosciamo il motivo e soprattutto ci rattrista vedere un’isola lontana dai canoni di una località turistica che si rispetti. Siamo carenti nei servizi, troppe auto, una scarsa visione del decoro e arredo urbano, insufficiente lavaggio delle strade. E’ ormai all’ordine del giorno vedere il verde pubblico abbandonato e poco curato, piante che fanno da getta carta e pisciatoi per cani».
COLLEGAMENTI MARITTIMI
Per il presidente di Confesercenti «è arrivato il conto delle scelte sbagliate di costruire camere e non servizi, l’unica strategia che ci resta è abbassare i prezzi, mentre altre località turistiche si sono rimodulate e messe al passo con i tempi.
Capiamo che le critiche possano non piacere, ma l’assenza di un progetto può mettere a rischio parecchi posti di lavoro e la sopravvivenza stessa delle nostre aziende. Un distacco tra Amministrazione e commercianti non giova a nessuno. Non è alzando muri di fronte alle diverse visioni che raggiungeremo lo scopo che, invece, speriamo di avere in comune: risollevare le sorti turistiche e di conseguenza generali dell’isola. Ci auguriamo che per il futuro le cose possano andare in maniera diversa. Non vogliamo in alcun modo essere controparte dell’Amministrazione ma, al tempo stesso, ci sembra un nostro diritto essere ascoltati».
Un quadro allarmante, ad iniziare dai collegamenti marittimi: «Il pericolo che vediamo è concreto, cioè che i turisti non riconoscono l’isola neanche come meta termale. Non possiamo non ascoltare le avvisaglie che ci arrivano dai vari personaggi politici anche attraverso i social. Lo stesso parlamentare Francesco Emilio Borrelli attacca i nostri collegamenti marittimi, la Medmar più precisamente, definendola carente, degradata e come obsoleta. Criticità che noi isolani viviamo da tanti anni per tutti i nostri collegamenti; è di pochi giorni fa la notizia della nave Caremar che perde il portellone. E la Gestur? Che Dio ci aiuti… Ma il R.I.NA quando interverrà per i controlli necessari?».
DISINTERESSE E SCARSA OPEROSITA’
Pezzullo poi richiama alcune notizie recenti che confermano la necessità di cambiare rotta: «Le dimissioni e lo sconforto di Mimmo Barra, coordinatore dal 2017 del “Patto per lo sviluppo dell’isola d’Ischia”. Lo stesso dirigente dell’Agenzia Regionale per il Turismo campano (ARETUR) dà le dimissioni perché dopo sette anni si è reso conto del totale disinteresse e della scarsa operosità delle amministrazioni isolane. Dichiara: “Ho dovuto constatare che l’inerzia quanto il disinteresse non sono state colmate”, confermando le nostre riflessioni».
Una ulteriore frecciatina agli amministratori: «La promozione dei singoli eventi si trasforma sempre più in una gara social tra sindaco, assessori e consiglieri a chi posta per primo sulle proprie pagine le iniziative organizzate, spesso prima ancora che sulle piattaforme ufficiali».
Quanto alla tanto invocata destagionalizzazione, «negli ultimi anni si è diffuso questo mito. Anche il ministro del turismo Santachè spinge a destagionalizzare, noi possiamo farlo solo rivalutando i nostri centri benessere e Spa, sicuramente c’è da rimodulare il territorio con servizi e strutture moderne. Un esempio lampante è Santorini, che si è vista costretta e ridurre il flusso turistico a partire dal 2025».
Da Confesercenti arriva quindi l’invito ai responsabili della cosa pubblica: «A fronte di tutto questo chiediamo alle amministrazioni isolane, ognuna per il proprio comune, al termine della stagione estiva, un’assemblea aperta a tutti gli operatori e a tutti i cittadini su come rilanciare l’immagine turistica dell’isola. Noi, con la nostra esperienza e la pratica di tutti i giorni, siamo disponibili. Certi di ricevere altrettanta disponibilità dalle istituzioni».
LE RISORSE DA SFRUTTARE
L’intenzione è quella di sottoporre alle Amministrazioni comunali le idee e preoccupazioni della categoria: «Porto ad esempio l’apertura dell’aeroporto di Salerno costa d’Amalfi. Lo spostamento dei flussi turistici e dei voli di lusso risulterebbe dannoso per l’isola: 7500 movimentazioni di voli privati presenti ogni anno a Capodichino spostati a Salerno e lasciandone su Napoli solo 1500. Questo significherebbe spostare la quasi totalità dei voli di lusso e il flusso turistico con le principali low cost, Ryanair, easyJet, Volotea e altre piccole compagnie».
Un ulteriore allarme. Infine Pezzullo guarda alla programmazione: «E’ necessario programmare eventi estivi a livello nazionale e internazionale da marzo a ottobre come beach volley, beach tennis, beach soccer o footvolley. Ad esempio la Gatorade organizza eventi di beach soccer. Oppure potremmo sfruttare la grande risorsa del nostro mare per organizzare gare internazionali di nuoto. Ancora, abbiamo palazzetti dello sport poco utilizzati per manifestazioni e tornei o anche congressi. Sarebbe anche utile intercettare i nuovi flussi turistici come quelli provenienti dalle navi da crociera che sono in espansione. E per quanto riguarda la destagionalizzare, la potremmo concretizzare puntando su benessere e Spa. L’elemento essenziale è che dobbiamo essere tutti uniti per il bene comune, “l’Isola d’Ischia”».
L’aeroporto Costa d’Amalfi andrebbe considerato una risorsa, piuttosto che una perdita, se si collegasse direttamente le isole del golfo col porto salernitano.
Anche solo con alcune corse settimanali, dato che i turisti approfitterebbero ben volentieri di un circuito più ampio di località da visitare…
Attualmente andare ad Ischia dalla Costiera Amalfitano-Sorrentina infatti, richiede un viaggio lungo ed estenuante!
Per il resto se avesse qualche buona struttura adeguata al clima invernale, Ischia potrebbe essere davvero un caso unico, perché con il termalismo ha la fortuna di poter destagionalizzare alla grande, a differenza di molti altri luoghi.
Elementare caro Watson…
Perché non spiegare alcuni dei motivi? La verità fa forse male? Ischia una volta in un passato non troppo lontano conosciuto nel mondo per le sue terme. Invogliava prima i tedeschi (anni 70) e poi piano piano il resto del mondo a fare aereosol a spese del servizio sanitario nazionale. Questo invogliava la gente a visitare la nostra isola per lo meno per 10 giorni nei mesi estivi. Avete provato ad accedere ad un parco termale della nostra isola adesso? Avete visto quanto vi viene chiesto? Il quarto grado che vi viene fatto e le risposte che dovete dare al interrogazione che viene fatto dal personale? Sembra di entrare su una base militare. Di tutte le spiagge libere che c’erano un tempo e che adesso sono date in concessione così parenti e amici si possono arricchire meglio non parlarne. Di biglietti traghetti e aliscafi super cari meglio non parlarne.