Con il presidente di Confesercenti Isola d’Ischia Francesco Pezzullo, nonostante sia trascorsa qualche settimana, proviamo a tracciare a mente fredda un bilancio delle festività natalizie 2024-25, proiettandoci verso il 2025 con un occhio già a Pasqua e all’estate.
Vorrei partire da un tema che hai sollevato di recente: l’apparente contraddizione tra l’organizzazione di eventi e la sospensione dei collegamenti marittimi nei giorni cruciali. Non sembra quasi un autosabotaggio?
«Il tema è centrale e merita una riflessione approfondita. Guardando alla programmazione natalizia, il Comune di Ischia e quello di Forio hanno svolto un ruolo fondamentale, grazie anche ai loro bilanci, che hanno permesso di realizzare eventi di richiamo. Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che, se da un lato si investe per attrarre turisti, dall’altro si verificano situazioni che rendono difficile la loro permanenza o addirittura il loro arrivo sull’isola. Quando le compagnie di navigazione sospendono i collegamenti proprio nei giorni di maggiore afflusso, viene meno la logica stessa della promozione turistica.
Dobbiamo anche considerare un altro fattore: l’abitudine di molti isolani di recarsi in terraferma per fare acquisti. Spesso si pensa di risparmiare, ma con i costi dei trasporti il vantaggio economico è relativo. Per incentivare lo shopping locale e trattenere la spesa sull’isola, servirebbe una strategia più strutturata, che coinvolga anche le attività commerciali e gli enti locali. Il nostro obiettivo principale deve restare il turismo e la sua destagionalizzazione, con iniziative mirate e una pianificazione più lungimirante. A gennaio, ad esempio, si terrà una fiera delle terme a Parigi: Ischia è presente? Questi eventi rappresentano un’opportunità che dobbiamo sfruttare, migliorando i servizi e ammodernando le strutture alberghiere per essere competitivi tutto l’anno».
LO STATO DEL DISTRETTO DEL COMMERCIO
Negli ultimi anni si è parlato molto del Distretto del Commercio. A che punto siamo con questo progetto? Ricordo che a Forio si erano fatti alcuni passi avanti. Qual è la situazione attuale riguardo al Distretto?
«Il Distretto del Commercio è un’iniziativa su cui abbiamo investito molte energie, ma che purtroppo ha subito ritardi per motivi burocratici e amministrativi. Abbiamo avuto un incontro con l’avvocato Enzo Di Maio e il direttore Giancarlo Di Maio per fare il punto della situazione. La Regione Campania ci ha chiesto aggiornamenti sulla situazione del Distretto, e abbiamo inviato tutte le comunicazioni necessarie, ma i tempi della pubblica amministrazione sono molto diversi da quelli del settore privato.
Abbiamo anche supportato i commercianti che hanno aderito al contributo a fondo perduto offerto dalla Regione, cercando di far comprendere l’importanza di questa opportunità. Ora si tratta di accelerare i tempi e ottenere le risorse disponibili, che potrebbero dare una boccata d’ossigeno alle attività locali. Inoltre, abbiamo in programma progetti sulla digitalizzazione e sulla formazione, che presenteremo sia in Regione che alla Camera di Commercio, per dare nuova linfa al settore e offrire strumenti adeguati ai commercianti. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete commerciale più solida e preparata, che possa affrontare con maggiore forza le sfide del mercato attuale».
IL PROBLEMA DELLA MOBILITÀ E I TRASPORTI SULL’ISOLA
Un altro tema caldo è quello della mobilità. Qualche mese fa, nel Comune di Casamicciola, si è cominciato a parlare di una rivisitazione dei trasporti, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti sull’isola d’Ischia. Il traffico è sicuramente un problema che tutti viviamo quotidianamente. Trasporti terrestri e marittimi si intrecciano, poiché gli sbarchi spesso coincidono con momenti di massimo traffico. La categoria che rappresenti non riguarda direttamente i trasportatori, ma il commercio è fortemente influenzato da questa situazione. Qual è la tua opinione su questo tema, che sembra essere un po’ uscito dai radar?
«La mobilità sull’isola è un problema storico che purtroppo non è mai stato affrontato in maniera strutturale. Questa è una questione che va affrontata con il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco: sindaci, Regione e operatori del settore. Se non ci muoviamo insieme, Ischia rischia di rimanere indietro rispetto ad altre destinazioni turistiche che hanno già risolto problemi simili. Una pianificazione adeguata dei trasporti migliorerebbe non solo la qualità della vita degli abitanti, ma anche la competitività dell’isola come destinazione turistica.
Inoltre, non possiamo permetterci di restare impreparati ogni volta che si verificano condizioni meteo avverse. Basta un’ondata di maltempo per bloccare i collegamenti marittimi, e a quel punto non solo i turisti, ma anche gli stessi isolani restano isolati. Serve un piano di emergenza adeguato, con mezzi di trasporto alternativi e una gestione più efficace degli orari e delle corse».
IL FUTURO DELL’ACCOGLIENZA TURISTICA
Parliamo di accoglienza. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una trasformazione con la proliferazione di numerosi B&B e di tutto il settore extra-alberghiero. Un tempo esistevano solo le affittanze estive, mentre oggi prevalgono i fitti brevi. Immagino che molti operatori dell’isola si siano già dotati del CIN, il codice necessario per gestire le strutture sui portali online. Le offerte sono molte e il turismo sta cambiando. Ad Ischia ci sono molti B&B tradizionali, ma anche strutture di lusso, a volte persino più accoglienti degli hotel a più stelle. Considerando il numero elevato di camere disponibili, si tende spesso a competere sul prezzo abbassandolo, con il rischio di frammentare l’offerta. Qual è la tua riflessione su questo fenomeno e quale potrebbe essere la strategia da adottare?
«L’accoglienza turistica sull’isola è cambiata radicalmente, con una forte crescita del settore extra-alberghiero. Questo ha portato a una frammentazione dell’offerta e a una competizione interna che spesso porta a una corsa al ribasso sui prezzi. Dobbiamo pensare a una strategia di promozione mirata, investendo su mercati che garantiscano presenze costanti e di qualità. L’aeroporto di Napoli riceve ogni settimana 120 voli internazionali e 20 nazionali. Questi sono dati importanti perché mostrano che la domanda esiste: dobbiamo solo intercettarla meglio. Investire in pubblicità nei Paesi di provenienza di questi voli potrebbe essere una mossa vincente. In Germania, ad esempio, l’Emilia Romagna ha promosso le proprie località turistiche sui principali canali televisivi, con ottimi risultati».
LO STATO DEL COMMERCIO E LE PROSPETTIVE PER IL 2025
Ti faccio una domanda doppia e composta: qual è il polso oggi del commercio sull’isola e quali sono le previsioni per il 2025?
«Per il 2025, tutto dipenderà dalla programmazione. La Pasqua sarà alta e se gli hotel apriranno in tempo, potremo dare il via alla stagione già ad aprile. Ma se continuiamo a lavorare solo sei mesi l’anno, il commercio resterà in difficoltà. Serve una visione di lungo termine per garantire un futuro solido all’economia isolana. Bisogna puntare su nuovi mercati, sulla digitalizzazione e su un miglioramento della qualità dei servizi per attrarre una clientela più ampia e diversificata».
DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE
Intanto nei centri dei comuni isolani si vedono sempre più negozi che chiudono i battenti. Quale è la tua idea per fronteggiare questa situazione?
«Noi abbiamo una desertificazione commerciale strutturale sull’isola, iniziando dal corso principale di Ischia, dove ci sono più negozi chiusi che aperti, quindi bisogna porsi una domanda e darsi una risposta. È necessario comprendere le ragioni di queste chiusure. Dieci anni fa, gli spazi commerciali erano molto richiesti, al punto che si pagavano somme considerevoli per subentrare in alcuni punti vendita. Oggi, sul Corso Vittoria Colonna è evidente la presenza di molte saracinesche abbassate con cartelli di affittasi, indicando una problematica commerciale reale. E’ sotto gli occhi di tutti, ci saranno una decina di saracinesche abbassate con il cartello affittasi, quindi significa che realmente esiste una problematica commerciale.
Anche se non dobbiamo dimenticare che negli ultimi anni i commercianti hanno messo mano alla tasca per pagare le conseguenze di tante situazioni, per affrontare questi anni bui. Perché noi negli ultimi anni abbiamo avuto terremoti, alluvioni, diciamo che madre natura si è accanita sull’isola d’Ischia. Stiamo uscendo da anni veramente duri. C’è chi è riuscito ad affrontarli, mentre chi non c’è riuscito ha chiuso. Quindici anni fa non esisteva una cosa del genere, significa che c’era più benessere di oggi. Quindi adesso bisogna riflettere. Già da ora, a inizio anno, dobbiamo riunirci per capire quali possano essere le strade per superare questo momento difficile».