Con una lettera al Direttore, Franco Iacono saluta la Colombaia, ripercorre il nastro della storia, rivendica il suo passato e, soprattutto, lancia una sfida ai giovani amministratori di Forio affinché il futuro della Villa di Visconti possa essere diverso dal più recente passato.
Caro Direttore,
con la firma del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del decreto con il quale si stanziano 1.300.000 € per il restauro ed il risanamento della Colombaia di Luchino Visconti a Forio, si riprende il cammino. Non ripeterò la storia di quel sito prestigioso e carico di memoria. E, per quanto mi riguarda, di sogni, che ho coltivato fin dal 1986 a costo di un impegno forte ed anche di sfide rischiose ai potenti di quel tempo. Ed ora finisce anche il mio compito di denunce, spesso solitarie, di proposte a fronte di sperperi, di irresponsabilità, di vergogna, di insulto alle ceneri del grande Regista, che giacciono nel parco della residenza insieme a quelle della sorella Uberta. Una vergogna a cielo aperto durata decenni.

Ora, pare, certi pericoli dovrebbero essere fugati. Io mi fermo qui. Placato, per adesso, e felice per le battaglie portate avanti. Devo fare solo auguri: che si trovi la forma giusta per gestire un progetto che nella Colombaia metta radici solide. I precedenti non lasciano ben sperare, ma ora mi piace pensare positivo e ricordare che il progetto elaborato da Maurizio Scaparro, alla fine degli anni ‘80, era quello di creare lì una importante scuola internazionale di cinema, teatro e musica, nel segno di Luchino Visconti.
Mi permetto di consigliare di recuperare tutta la documentazione relativa alla produzione artistica del grande maestro, che credo sia custodita presso gli archivi della rivista dell’allora Partito Comunista Italiano, “Rinascita”, alla quale fu donata. La Colombaia diventerebbe anche un centro di ricerche e di studi dell’arte, spesso rivoluzionaria, di Luchino. L’utilizzo strumentale di quel sito – vedi Repubblica del 15/10/2023 – non aiuta ad avviare un percorso prestigioso come la memoria di Visconti merita.
Mi riferisco alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Forio ad un parlamentare politicamente e culturalmente agli antipodi di Luchino, che fu comunista convinto e militante.
Ma tant’è: è l’Italia che va verso una deriva fascista e sovranista nella indifferenza dei più. Mi fermo qui, felice di aver avuto l’iniziativa, insieme a pochi, di “donare”, con lo stanziamento della Regione Campania di 5 miliardi di vecchie lire, la Colombaia al Comune di Forio avviando un percorso culturale di prestigio, che arricchisce l’offerta, anche turistica, di Forio, dell’isola d’Ischia e di tutta la regione. Però, prima di chiudere, sento l’obbligo di citare alcuni di coloro che hanno reso possibile avviare il percorso insieme a quanti, prestigiosi, lo hanno già illustrato.
Fra i “costruttori” mi piace ricordare il grande regista Maurizio Scaparro, che volli cittadino onorario di Forio, al quale si deve l’avvio di quel percorso. E, subito dopo, il Senatore luigi Covatta, allora sottosegretario alla cultura. Sarebbe importante se si pensasse di intestare a loro due, qualche angolo della residenza e del parco. Quindi, tutti coloro che hanno dato lustro con la loro presenza alle iniziative della fine degli anni ’80, curate da Scaparro per esplorare il percorso culturale di Visconti. Ne cito solo alcuni: Alain Delon, Marcello Mastroianni, Helmut Berger, Adriana Asti, Francesco Rosi, Franco Zeffirelli, Suso Cecchi D’Amico, Caterina D’Amico, ultima “vestale” viscontiana, che, se impegnata in un discorso serio, potrebbe impiantare un nuovo inizio. Quindi, a molti parrà strano, mi piace ricordare Giulio Andreotti, Presidente del Consiglio di quel tempo con l’interim dei beni culturali al quale inviai, da parlamentare europeo, una sottoscrizione di prestigiosi colleghi perché fosse apposto il vincolo di destinazione ex lege n.1089 del 1939 alla Colombaia. Fra i firmatari ricordo Valerie Giscard D’Estaing, Simon Veil, Biagio De Giovanni ed altri di sicuro prestigio nazionale ed europeo. Andreotti aderì a quell’invito e appose il vincolo evitando che la Colombaia fosse trasformata in suite e camere d’albergo.
Conservo gelosamente l’originale della lettera con la quale Giulio Andreotti mi comunicò ancora la notizia, datata 31 ottobre 1991. So bene che nelle istituzioni i nuovi che arrivano fanno finta che il “mondo” sia cominciato con loro, dimenticando coloro che hanno tracciato la strada. Ho voluto, pertanto, soprattutto per le giovani generazioni, raccontare la genesi dell’acquisto di quel “luogo” e l’avvio delle iniziative culturali. Era il 1987. Per me fu grande emozione quando, dichiarata la Colombaia di grande utilità, con un martello “scassai” letteralmente la porta di ingresso e presi possesso, come rappresentante del Comune di Forio, della Colombaia. Anche questo atto di forza dovetti fare per acquisire quel bene alla collettività ed alla cultura. Poi le cose, per responsabilità ben individuate, sono andate diversamente nella indifferenza colpevole dei più. Nonostante il mio ripetuto, e solitario, “grido di dolore” e di denuncia. Saranno questi “nuovi” capaci di iniziative all’altezza del prestigio del sito e del suo “nume tutelare”, Luchino Visconti? Aspettiamo e vediamo!
Nelle foto: Franco, Anna e Francesca Iacono con Alen Delon.
Franco Iacono con Maurizio Scaparro