Ad agitare la già poco tranquilla estate foriana, contrassegnata da problematiche irrisolti e contrapposizioni politiche, è scoppiato il caso depuratore, che ha acceso nuove polemiche. Ne parliamo con Franco Regine, che da ex sindaco conosce a fondo il problema. E tocchiamo anche altri argomenti di stretta attualità.
– Il cambio della sede del depuratore apre una vecchia ferita, riattualizza un vecchio problema e ipoteca il futuro del paese…
«E’ una situazione assurda. Il Comune non ha partecipato alla conferenza dei servizi per il depuratore da ubicare ai Marinai d’Italia, su cui esiste una progettazione in corso e praticamente il sindaco, dopo aver letto il verbale di chiusura della conferenza di servizi e senza aver dato conferma o diniego, ha atteso altri mesi per dire “non siamo più d’accordo sul piazzale, ma vogliamo riportare il depuratore a Monticchio o sotto al campo sportivo”. E’ veramente assurdo se pensiamo che proprio Del Deo aveva chiesto di spostarlo e invece non solo non si presenta alla conferenza dei servizi per bloccare questo tipo di infrastruttura, ma poi si vanta dei lavori fognari».
– Tu ci però devi aiutare a capire un aspetto, perché altrimenti sembra che si tratti di un problema di oggi, Era il 2013 e uno dei tuoi ultimi atti fu la soluzione Monticchio.
«Prima di terminare il mandato avevo studiato la collocazione del depuratore sotto la via di Monticchio per creare anche uno spazio di parcheggio prima del centro storico».
– Monticchio è la zona di sottoflutto?
«Si, dove sorge il molo di sottoflutto, sullo spazio esterno demaniale vicino al cosiddetto Scoglio dell’impiccato. Il depuratore doveva essere ubicato sotto la strada principale di accesso integrandolo con la stessa. Cosi si aveva anche la possibilità di creare parcheggio interrato, perché oggi uno dei problemi più grossi che abbiamo è la carenza di parcheggi».
FIGURA BARBINA IN REGIONE.
– Franco, ma anche li non c’era il problema dell’acqua come al Piazzale Marinai d’Italia?
«Molto di meno, ma il dato ufficiale è il fatto che quel progetto era stato approvato e finanziato con i fondi CIPE per 32 milioni di euro, erano stati trasferiti i soldi alla Regione Campania. L’intervento fu bloccati in quel momento dalla Regione Campania, e Michele Palmieri dell’Ufficio Protezione civile e depurazione lo può testimoniare, per non sforare, all’epoca, il Patto di stabilità della Regione Campania. Il progetto era già cantierabile, però appena eletto Del Deo, in uno dei primi Consigli comunali decise di spostare la collocazione di questo progetto, che già era in corso di appalto. Quindi stiamo parlando di esecuzione. Lo spostò nuovamente al Piazzale Marinai d’Italia che era un vecchio pallino della giunta di Franco Monti con Nicola Lamonica, che avevano già sondato il terreno, avevano verificato che era troppo sott’acqua e quindi presentava un costo esagerato di sviluppo progettuale. Per cui avevano, diciamo, soprasseduto a questa scelta. Invece Francesco la riportò di nuovo a bomba, facendo andare a monte tutto quello che era una progettualità che era stata provata, addirittura vidimata da una commissione speciale inviata dal Ministero dell’Ambiente a Forio per verificare la fattibilità di questa idea progettuale.
Invece nel 2013 si blocca tutto, arriva Del Deo e ritorna tutto sotto silenzio fino a quando non c’è il commissariamento. A questo punto il progetto diventa lettera morta e non se ne parla più. Ma intanto il commissario va avanti fino ad arrivare poi a una conferenza di servizi che va a ratificare quella che era un’idea progettuale su richiesta originaria del Comune, tanto nel frattempo era stato anche approvato dallo studio di fattibilità. Dopodichè, con l’entourage che Francesco si è costruito, si pensa ad altre soluzioni, addirittura ritornano di nuovo a bomba su Monticcho. E questo ci dà l’idea di una improvvisazione progettuale della depurazione.
E’ una storia che parte da lontano. Il primo impianto si era pensato di ubicarlo vicino al cimitero, poi portato al campo sportivo dove c’erano state le rivolte, le sommosse popolari con barricate, incendi e tutto. Poi arriva Franco Monti e lo sposta al Piazzale Marinai d’Italia. Quindi arrivo io e decido di ubicarlo a Monticchio. Infine arriva Francesco e lo riporta al Piazzale Marinai d’Italia. Adesso, lo stesso Francesco, dopo dieci anni, si sveglia e lo riporta di nuovo a Monticchio. Perché, probabilmente, qualche progetto che aveva in mente il buon Francesco non è andato a buon fine, quindi capisce la bontà della mia collocazione a Monticchio e ricambia. Però non ha tenuto conto di quello che pensano la Regione Campania o l’Unione Europea e come nessuno voglia correre dietro all’insipienza dell’Amministrazione di Forio.
Questo significa non voler risolvere un problema atavico e la dice lunga su come improvvisano sul Comune di Forio. Nell’ultima conferenza che si è tenuta presso la Regione Campania, abbiamo fatto una delle figure più barbine che il Comune di Forio abbia mai fatto. Giusta la reazione del commissario Giugni di fronte a questa improvvisazione foriana e con lui tutta l’Amministrazione e i suoi tecnici. Perché di fronte alla collocazione al Piazzale Marinai d’Italia non ha dato seguito a una progettazione adatta ad ambienti amministrativi che volessero considerare la validazione del progetto. Veramente una situazione indegna per un paese che della depurazione dovrebbe farne una bandiera per incentivare il turismo. Questo è il quadro preciso di come si amministra Forio negli ultimi dieci anni: con l’improvvisazione».
IL WATER FRONT. – Secondo te i lavori del water front incidono sulla scelta legata al depuratore?
«Secondo me sulla depurazione non incidono, però il problema di quei lavori fatti a metà e di tutte le facciate lasciate nelle condizioni in cui sono veramente la dice lunga su come i progetti vengono iniziati ma poi non vengono terminati».
– Tu che sei più attento, hai capito come dovranno essere gli spazi esterni?
«No, e non lo sanno nemmeno loro. Quando hanno indicato di smontare gli esercizi commerciali non aveva nemmeno loro idee su come portare avanti questo progetto, tant’è vero che ci sono degli spazi vuoti in cui si intromettono tassisti e auto occasionali che ne fanno, diciamo così, un quadro veramente molto, molto avvilente. Oramai quando arriva l’aliscafo a Forio, è il caos più totale. Mancano i parcheggi e la viabilità è la prima cosa a cui dover mettere mano. Il caos, il traffico è tutto concentrato in questa zona dove non ci sono parcheggi e gli unici parcheggi esistenti sono tutti strisce blu. Gli automezzi arrivano per il carico e scarico, intasano il traffico e alla fine quei pochi vigili fanno quello che possono…».
– A te che sei un amante della musica, non sarà sfuggita quell’ordinanza…
«Una chicca. Quella è l’ideologia di Francesco Del Deo, che deve decidere vita e morte di tutti, di ciascuno di noi. E’ la sua mentalità. Non ci sono regole che valgono per tutti e in qualsiasi zona. No, funziona a seconda del piacere del sindaco. Ma questo è un problema gestionale che, in base alla Bassanini, andrebbe in capo al dirigente del Settore preposto. Non può essere il sindaco a firmare…».
IL PATTO D’ACCIAIO CON STANI. – Ma lo ha fatto anche con altre autorizzazioni per cui non aveva competenza.
«Ormai a Forio si è raggiunto l’inimmaginabile e speriamo che si volti pagina rispetto a una situazione abbastanza incresciosa. L’anno prossimo si voterà e io ho questo patto d’acciaio con Stani, che stiamo portando avanti, stiamo ragionando giorno per giorno. Io mi rendo conto, da vecchio politico, che sta crescendo tantissimo anche sotto il profilo di come si pone rispetto alle problematiche di Forio. Stiamo mettendo in piedi, io con la mia esperienza, e lui con la sua spinta innovativa di giovane imprenditore, un progetto che sicuramente realizzerà il meglio per il nostro paese. I problemi principali irrisolti sono quelli dei rifiuti, della depurazione con la rete fognaria. Perché non dobbiamo dimenticare che la depurazione è collegata al completamento della rete fognaria. E non vorrei che ora iniziasse la storiella dei debiti che ho lasciato. Ho appena finito di ricordargli che gli avevo lasciato 32 milioni per la depurazione e loro se li sono fatti sfuggire per la loro incapacità amministrativa. Quindi la gente è abbastanza intelligente su queste cose. L’ultimo problema è quello della viabilità, dei parcheggi. A Forio se non si fa una seria politica dei parcheggi, il paese è nel caos più totale. Il centro storico è invivibile fino alle 11 del mattino. Nemmeno un passeggino può camminare in strada. La gente veramente si mette le mani nei capelli. Tra un camion che scarica, auto che si fermano, si rischia di essere investiti. Ma questo può essere il centro storico di un paese turistico? Quando io lo chiusi, mi feci molti nemici, però rendiamoci conto che un centro storico vive di tranquillità e di passeggio, di commercio e il commercio sta scomparendo. Su Forio le grandi firme sono scomparse. Servono direttive precise e dare un piano di vivibilità a tutto il territorio. Per non parlare poi della frazione: è il caos più totale».
– Parliamo di Monterone e Panza?
«Monterone e Panza sono il Bronx, sono diventate invivibili».
FUGA DALLA MAGGIORANZA. – Valutazione prettamente politica: a prescindere dalle prebende che sono state elargite, tu pensi che regga questa maggioranza o ci sarà una reazione?
«Mah! Pure Draghi alla fine è scoppiato. I mal di pancia aumenteranno nei prossimi mesi sempre di più. I bene informati ci dicono che più ci avviciniamo al redde rationem più i mal di pancia e fibrillazioni aumenteranno giorno dopo giorno e potrebbero portare a qualsiasi condizione. Altro che vent’anni, come diceva qualcuno… Il problema è se il paese potrebbe reggere a vent’anni così. Io penso di no e quindi noi stiamo creando un’alternativa democratica molto ampia. Il campo veramente si va allargando, anche con alcuni esponenti di questa maggioranza che stanno arrivando nel nostro nel nostro gruppo che diventa il nostro progetto. Al momento opportuno, diciamo, li metteremo in piazza».
– Lo cito per dargli visibilità e perché so che avete un rapporto antico. Vito Iacono come terzo polo…
«Vito è sempre alla ricerca di un protagonismo che al momento, con questo sistema, non trova spazio. Voglio dire che nel nostro campo, un campo progressista aperto a tutte le istanze, io l’invito a un ragionamento lo farei. Un’ennesima candidatura di bandiera non potrebbe portare che a risultati abbastanza minimali, sarebbero voti dispersi. Quindi se lui vuole aprire un ragionamento con noi, noi siamo ben lieti di ascoltarlo e di verificare come allargare il nostro progetto anche con le sue idee, molte delle quali io condivido».
A me invece sembra che più che indecisione sul sito del depuratore, si tratti piuttosto di una strategia per prendere tempo e non far partire nulla!
Un ripensamento totale proprio sul depuratore, a favore di altri sistemi con condotta sottomarina…