Chi pensava che Franco Regine, con la mancata elezione a consigliere comunale, avesse smesso il suo ruolo attivo nella gestione tra virgolette del Comune di Forio, si sbagliava. Colpo di teatro, manovra prettamente politica del sindaco Stani Verde e Franco Regine ritorna come presidente del porto di Forio.
– Prima di commentare la notizia, ti devo porre una domanda. So che in maggioranza hai dovuto sgomitare un po’ per diventare presidente…
«Per la verità io non ho sgominato né chiesto niente. Il sindaco Stani Verde ha ritenuto che la nostra lista, quella che io avevo rappresentato in campagna elettorale, “Onda nuova”, e che aveva portato in Consiglio comunale Antonio Spataro, meritasse di avere un riconoscimento, visto che non abbiamo avuto né assessorati né altri posti in commissione, ecc. Quindi, essendo stato il primo dei non eletti, ha ritenuto, nella mia modestissima versione, che potessi ricoprire questo incarico di presidente della società Marina del Raggio Verde. Mettiamo in conto che questa società la conosco molto bene perché l’ho creata io. All’epoca ero sindaco di Forio, quindi avendola creata conosco tutti i meccanismi e i retroscena, come anche quello che è stato fatto e non è stato fatto. Per cui la mia elezione, di cui devo ringraziare esclusivamente il sindaco Stani Verde, ritengo che poi alla fine non sia un atto di rapina, un qualcosa che è stato imposto, ma che fosse nella logica delle cose che anche la nostra lista, che ha contribuito con un consigliere comunale, ricevesse un piccolo riconoscimento.
Io veramente mi sento molto onorato di questo ruolo che mi hanno voluto riconoscere non solo la parte pubblica, nella veste del sindaco Stani Verde e dei vari consiglieri di maggioranza, che ringrazio anticipatamente per il loro sostegno, ma soprattutto la parte privata, essendo entusiasta di appoggiare la mia candidatura. E quindi mi ritengo espressione sia della minoranza che della maggioranza. Nel consiglio di amministrazione sarò il presidente di tutte le componenti. Sicuramente cercherò di essere un trait d’union tra quelle che sono le esigenze della politica e quelle che sono le esigenze dei privati in questo porto in cui, come vediamo alle mie spalle, non c’è più nemmeno un buco libero per una barca ed è diventato il primo porto dell’isola d’Ischia. Ma io spero di farlo diventare il primo porto della regione Campania».
SPOSTARE L’ATTRACCO ALISCAFI
– Franco, ovviamente la scelta di Stani Verde di resettare il management di Marina del Raggio Verde con te e Vito Manzi, tuo amico di lunga data, e soprattutto di affidare il ruolo di amministratore delegato a Umberto Castellaccio è una manovra che innalza il livello. Ovvero Stani Verde si è preso tutta la responsabilità politica del porto che era affidata fino a poco fa all’amministratore unico Donato Di Palo e quindi diciamo che c’era trazione dalla parte dei privati. Oggi invece la trazione è prettamente politica.
«E’ una grossa responsabilità quella di cui ci ha investito Stani e di cui non finirò mai di ringraziarlo, sia per l’onestà intellettuale nel riconoscere il ruolo a noi che eravamo i primi dei non eletti delle nostre due liste. Un riconoscimento politico nell’amministrazione di questa società, ma soprattutto ci riempie di responsabilità nel momento in cui dovremo da una parte valorizzare questa immensa risorsa, che è un volano per il nostro paese, che è il porto turistico di Forio. Ma soprattutto dovremo riportare anche introiti nelle casse comunali. Questo è l’impegno che assumo con i miei concittadini: anche un inizio di ritorno economico che quando pensai a questa società, all’epoca insieme all’assessore Nicola Monti e a quanti altri tecnici ci sostennero in questa impresa, era quello che il Comune deve avere il 51% della società. E mi sembra che fino a oggi non è che il Comune abbia visto granché, tranne se non in termini di terziario, di economia nel tessuto. Invece io penso nei prossimi anni di portare anche del denaro fresco nelle casse comunali, da poter reinvestire nelle zone vicine al porto.
Noi abbiamo una potenzialità enorme. Se tu vedi come sono organizzate le cose, si possono migliorare di gran lunga. Io ho un grosso progetto in testa, che era quello che pensai vent’anni fa, che poi non è stato più attuato dalle amministrazioni successive che l’hanno lasciato al primo step, dove lo avevo lasciato io. Il pontile Italia 90 va rimodulato enormemente. Bisogna pensare anche di spostare l’attracco degli aliscafi dall’altra parte del bacino portuale per evitare di intasare questa strettoia all’ingresso del paese. Bisogna pensare alla depurazione all’interno di questo bacino portuale che è indispensabile per un’evoluzione turistica del nostro paese e rimettere un pochino i residenti nelle condizioni ottimali di poter prendere le loro imbarcazioni, che al momento sono alla boa e invece hanno bisogno anche loro di un pontile dignitoso, un pontile galleggiante. Quindi tante cose da fare: migliorare i servizi, il management, l’accoglienza, portare dei grossi yacht in questo porto, tante cose che è possibile fare. Ci vuole solo molto lavoro con questo team che io ritengo abbia il massimo gradimento da parte dell’Amministrazione lavorando insieme ai privati. E penso davvero che raggiungeremo grossi risultati».
I RUOLI DI MONTI E CASTELLACCIO
– L’hai nominato, ricordando quando fondasti questo porto insieme all’assessore Nicola Monti, il tuo assessore. Oggi Nicola Monti è nuovamente al porto e c’è un collegamento che unisce te e lui nel ruolo di amministratore comunale. Farò un po’ il cattivo. Penso che in dieci anni Umberto Castellaccio abbia da una parte sviluppato l’esperienza giusta per affrontare questo compito, perché leggendo il curriculum ho scoperto che ha amministrato già altri porti, cioè Ventotene, ha gestito già una scarl che parla di pescatori, quindi ha fatto un percorso che gli è valso la nomina. Tuttavia la politica… La domanda è Umberto Castellaccio è più di Franco Regine o di Nicola Monti?
«Non si tratta di essere più di uno o di un altro, siamo tutti dalla stessa parte, per il Comune di Forio, siamo tutti nella stessa maggioranza. Abbiamo lavorato sia con Nicola Monti che con Umberto Castellaccio, da vent’anni sempre in sintonia e sempre, diciamo, nell’interesse collettivo. Abbiamo una visione della società uguale, quindi ritengo che le premesse e gli ingredienti per poi riuscire in questa impresa che è quella della valorizzazione estrema dell’area portuale, esistano, perché mi pare che tutte le componenti convergono in un’unica direzione.
Bisogna preoccuparsi quando invece iniziano a esserci divergenze tra privati nella stessa amministrazione. Allora i pesi contrapposti possono creare degli intoppi, degli ostacoli. Ma quando si lavora e si ragiona tutti all’unisono si prendono delle decisioni all’unanimità. Come nel caso del consiglio di amministrazione che si è espresso all’unanimità. E ringrazio per l’ennesima volta la parte privata che ha visto in questa operazione una valorizzazione della società portuale, non una diminuzione o una sovrapposizione dell’Amministrazione comunale. Ritengo che gli ingredienti, le capacità amministrative ci siano tutte per portare a casa degli ottimi risultati. A parte che le maestranze del porto in questi anni hanno maturato un’esperienza pluridecennale, quindi sono pronte a collaborare fattivamente perché queste situazioni possano migliorare. L’obiettivo è raggiungere un target turistico maggiore in questo comune che ha bisogno di migliorare sempre di più».
– Quindi la sfida è tra un anno, almeno l’appuntamento…
«L’appuntamento direi è fra un anno, perché noi metteremo in campo tutte le strategie operative per migliorare quello che è l’assetto portuale, le esigenze di quest’area portuale, per interloquire con la Capitaneria, con il Demanio, con gli uffici comunali, perché il progetto possa andare avanti nei tre step. Si è fermato al primo. Abbiamo altri due step da portare avanti nei prossimi anni per dire che abbiamo completato il progetto di sviluppo dell’area portuale».