sabato, Ottobre 12, 2024

Free market, il 12 dicembre le richieste di condanna della Procura della Repubblica

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Il processo Free Market è arrivato ai titoli di coda. Saranno, forse, solo 3 le udienze che diranno la verità sulla presunta corruzione, più tante altre accuse che nel 2015 coinvolse il comune di Barano d’Ischia.
Con l’ultima udienza del dibattimento che si è svolta martedì 8 ottobre a Napoli, davanti alla Prima Sezione, collegio B, del Tribunale di Napoli sono sfilati gli ultimi testi per poi definire le prossime tre tappe che porteranno alla conclusione di questo lunghissimo processo.

Il prossimo 12 dicembre sono calendarizzate le conclusioni della Procura con la dottoressa Loreto e quelle delle parti civili costituite con gli avvocati Cristiano Rossetti per il Comune di Barano, Tommaso Scolarici per Alessandro Slama e l’avvocato Maria D’Assisi per Maddalena Migliaccio.

Il prossimo 20 gennaio, invece, si terranno le arringhe difensive degli avvocati della difesa. Per Paolino Buono e Salvatore Di Costanzo sarà il turno dell’Avvocato Bruno Molinaro, l’avvocato Ida De Maio per Ottavio Di Meglio, gli avvocati Amedeo Bucci De Santis e Luigi Tuccillo per Maria Grazia Di Scala, l’avvocato Mena Giglio per Antonio Schiano, l’avvocato Giuseppe Di Meglio per Raffaele Piro, l’avvocato Giuliano Di Meglio per Antonio e Giorgio Vuoso, l’avvocato Vito Mazzella per Alexandra Eugenia Di Meglio e Ciro Pinelli e l’avvocato Zanghi per Ernesto Napolano. Ma soprattutto sarà il turno dell’avvocato Alfredo Sorge che difende la posizione più complessa di Nicola Antonio Stanziola. Una lunga fila di difensori che avranno occasione di difendere i propri assistiti anche all’udienza del prossimo 6 marzo quando si chiuderà, di fatto, il primo grado di questo processo che, diciamocelo, per molti capi d’accusa dovrà accertare l’intervenuta prescrizione dei reati.

Free Market, lo ricordiamo, è una complessa indagine che vide il Comune di Barano al centro delle attenzioni della procura della Repubblica, sono dinanzi al tribunale, per essere giudicati a vario titolo per diversi reati.

Era il mese di ottobre 2015 quando un’ordinanza di custodia cautelare stravolse il comune di Barano mandando in carcere il tenente della Polizia municipale Antonio Stanziola, accusato di numerosi reati contro la Pubblica Amministrazione. Il giudice per le indagini preliminari Pasqualina Paola Laviano accolse parzialmente le richieste avanzate dal pubblico ministero Giuseppina Loreto, disponendo l’obbligo di dimora nel comune di residenza per Maria Grazia Di Scala e Raffaele Piro. Mentre per gli altri due indagati, Antonio Schiano e Giorgio Vuoso, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte a settimana. Le misure furono eseguite dai militari della stazione Carabinieri di Barano che stavano indagando su più filoni della vita amministrativa ed in particolare sui comportamenti tenuti da molti indagati, verso i quali non fu adottata alcuna misura. Ed infatti il pubblico ministero dispose la notifica dell’avviso di garanzia nei confronti di Paolino Buono, all’ora sindaco del Comune di Barano, Ottavio Di Meglio, comandante della Polizia municipale del comune di Barano, Salvatore Di Costanzo, addetto U.T.C. Barano, Ernesto Napolano, manutentore presso il Comune di Barano, Antonio Scordo, Antonio Vuoso, tesoriere associazione Pro Loco “Testaccio grandi eventi”.

In quella mattinata indimenticabile, furono eseguite delle perquisizioni soprattutto negli uffici comunali, al fine di acquisire nuova documentazione utile alle indagini, nonché sono stati sequestrati due computer utilizzati dallo Stanziola. I tecnici informatici si “immergeranno” nel sistema al fine di raccogliere nuovi indizi. Da allora, fino alla tappa di ieri e alla prossima dell’8 ottobre, ne è passata di acqua sotto i ponti e sono sfilati diversi testi, sia dell’accusa, sia della difesa davanti al tribunale. Un lungo percorso che si avvia verso la prima pronuncia del giudice, appunto, il 6 marzo 2025.

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