domenica, Dicembre 22, 2024

Genesis, a Giosi non piace la “dieta” dei dipendenti

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Il futuro della partecipata è già scritto: privatizzazione!

Genesis vale per Giosi Ferrandino 600 mila euro, spicciolo più, spicciolo meno. In mezzo, però, ci sono 12 famiglie. 12 lavoratori, raccomandati a loro tempo ovviamente, ma che rappresentano 12 famiglie ischitane che, con la privatizzazione potrebbero perdere il loro posto di lavoro e, in tempi come questi, è la peggiore prospettiva possibile che si possa avere.

Il dibattito politico che si è sviluppato, purtroppo è stato poco, al contrario, invece, delle riunioni, degli incontri e dei summit ora qui ora lì. Quel che emerge da tutto questo è che sul tavolo dell’amministrazione guidata da Giosi Ferrandino è arrivata una proposta possibile da parte dei dipendenti della Genesis. Una “dieta” personalizzata per la partecipata condivisa con la Maggioli che negli ultimi tre anni ha avuto un constante aumento di percentuali in quanto ad incassi e riscossioni.

Ciò che non piace a Giosi Ferrandino e ai suoi consiglieri comunali è la possibilità dei dipendenti di poter rinunciare alla “produttività”. I 12 lavoratori, infatti, sono stati assunti con una contrattistica diversa da quella dei dipendenti pubblici e, per raggiungere la soglia minima di uno stipendio almeno decente, si ricorre a questo “premio”. Il costo totale si aggira intorno ai 43 mila euro per anno (3 mila euro circa per ogni dipendente). Un taglio, quello proposto dai dipendenti, che segue quello imposto dalla spending review di Mario Monti del 50%.

Oltre alla “produttività”, però, i dipendenti sono pronti ad accettare anche un contratto part-time e, rinunciando ad 1 ora di lavoro al giorno, passerebbero da 40 a 35 ore settimanali e sono disposti anche alla rinuncia dei buoni pasto. Ma l’offerta dei dipendenti è ricca: zero spese postali e pulizie incluse. Si, pur di conservare l’azienda pubblica “quelli della Genesis” sono disposti a realizzare le notifiche dei pagamenti con il personale interno facendo risparmiare all’ente il costo sotto la voce Poste e ad effettuare le pulizie dei locali in proprio. Una dieta dimagrane, quella dei lavoratori della Genesis che, però, non ha convinto gli amministratori comunali.

Il taglio immediato che si potrebbe avere, infatti, è di circa 230 mila euro più IVA, quasi 300 mila euro, ma non basta. Il disegno di Giosi & Co, infatti, è quello di arrivare a 600 mila euro. Ma il sistema Ischia si può permettere il lusso di avere qualche famiglia in più senza lavoro e costi minori per la Pubblica Amministrazione? Il sistema Ischia può, davvero, voltare la spalle ad un’offerta del genere pur di portare a termine un disegno politico. Oggi gli acchiattilli di via Iasolino sono davanti ad una prova di maturità: dovrebbero trovare tra di loro una sintesi (sono poco più di 10, mica tanti…) e capire che dai loro giochetti e dai loro capricci dipendono, mai come in questo caso, il futuro e il sorriso di quegli ischitani che sono tra i 12 della Genesis. Il sistema Ischia non deve permettersi nessun esubero.

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