venerdì, Febbraio 7, 2025

Genesis, riecco lo scontro Giosi-Maggioli

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Il Sindaco: «Spazzati via le nomine politiche, non possiamo permetterci un euro in più». Delibera di indirizzo al CdA: si deve tagliare a 450 mila euro. Il privato non ci sta: pronti a chiedere i danni. Ci sono 27 milioni di euro di residui da riscuotere

L’assemblea dei soci ha recepito l’indirizzo del Comune di Ischia. I cittadini di Ischia non dovrebbero pagare più di 450 mila euro l’anno per la gestione dell’azienda nata per il recupero credito e per questo l’assemblea dei soci, ieri mattina, ha deliberato l’indirizzo con cui dovrà proseguire il Consiglio di Amministrazione.

Nonostante il voto negativo del socio privato, la Maggioli, dal Comune di Ischia hanno approvato e dato mandato al Consiglio di Amministrazione, presieduto da Lello Montuori di procedere, entro 10 giorni alla stesura di un nuovo organigramma che preveda il taglio di orari fino al soddisfacimento delle richieste del socio di maggioranza, il comune di Ischia. 450 mila euro.

Una scelta dettata sia dalla spending review imperante, sia dalla necessità di controllare meglio i costi al comune di Ischia. Nei prossimi 10 giorni (con il coordinamento del dottor Massimo Carpentieri, almeno così si mormora, quello del contratto di solidarietà all’EVI) il CdA provvederà alla stipula con i dipendenti di una riduzione d’orario di lavoro, un primo passo verso la riduzione dei costi. Al momento non ci sarà nessun nuovo piano industriale, ma solo contratti part time e, per chi è stato assunto grazie alla politica e per la politica, è sempre oro colato. Ma tutto questo non è piaciuto per niente al socio privato che, senza mezzi termini, ha già annunciato di ricorrere avverso la delibera di indirizzo approvata col voto contrario e di chiedere i danni al Comune di Ischia.

«Il taglio del costo della Genesis – ci ha detto Giosi Ferrandino – nasce da una logica di razionalizzazione della spesa dettata dai tempi e dalla contingenza. Con Ischia Ambiente abbiamo è aperto il fronte con un milione di euro di taglio sui costi del servizio che si riverbererà sulla pressione fiscale del nostro comune. Era il turno della Genesis. La Genesis ha oltre 20 milioni di euro di accertato non riscosso, una cifra enorme. Bisogna ragionare intorno ai numeri e salvaguardare le unità lavorative e produrre risultato ed è questo che si sta chiedendo ai dipendenti.» Il sindaco sembra deciso.

«Oggi – continua Ferrandino – sono stati spazzati via tutti i ruoli politici: Sindaci e revisori dei conti. Un messaggio diretto anche ai dipendenti della Genesis. Abbiamo dato dieci giorni di tempo al Consiglio di Amministrazione per formulare una proposta che soddisfi le richieste dell’amministrazione, ovvero ridurre la spesa di circa il 50% salvaguardando i livelli occupazionali. Ciò comporta un taglio degli stipendi è vero – sottolinea il primo cittadino – ma che, producendo i risultati che noi ci attendiamo, può tranquillamente restare ai livelli attuali»

Dal canto suo, però, la Maggioli non ci sta e, con una lunga nota allegata alla delibera ha avanzato numerose eccezioni. Secondo il privato, infatti, la società si espone all’evenienza di numerose cause da parte dei dipendenti. Il rappresentane della Maggioli, il dottor Mario De Maio, oltre a far arrossire oltre misura il codazzo ischitano sciorinando numeri diversi da quelli di Bernasconi e mettendo nell’angolo gli amministratori pubblici locali (c’erano Giosi Ferrandino, Isidoro Di Meglio ed Enzo Ferrandino) ha chiesto invano, perché nessuno ha dato risposta, quale era la ratio con cui si era arrivati a definire il tetto massimo in 450 mila euro. La mancanza di un piano industriale e di un’analisi dei costi che potesse giustificare il taglio ha spinto il privato a riservarsi di impugnare la delibera adottata col loro voto contrario avendo leso i diritti del socio (in questo caso gli introiti) e avendo deciso in modo arbitrario quel tetto di spesa.

10 giorni per evitare la privatizzazione

Volendo tenere per un attimo da parte le reazioni del socio Maggioli, è giusto evidenziare che l’aut aut imposto dal sindaco Ferrandino è propedeutico alla privatizzazione dell’azienda. La maggioranza, infatti, ha già pronta la delibera per l’indizione di un bando che porti alla scelta di un socio privato a cui cedere il 51% delle quote che il Comune deteniene in Genesis. Una gara o formalità che deve essere svolta ma alla quale, sembra che Maggioli già sia interessata e, con il diritto di prelazione, è facile ipotizzare che l’azienda di Rimini metterà le mani su tutto il “pacchetto”.

Tagliata la politica

L’assemblea di oggi ha deciso, inoltre, il taglio del revisore dei conti e del collegio sindacale dell’azienda. Senza “lavoro” gli ischitani Pasquale Saurino (in quota Enzo Ferrandino), Enzo Di Meglio (in quota Gianluca Trani) e Filippo Cuomo (in quota Gigi Mollo). Un taglio che Saurino, davvero, non voleva proprio sopportare. Sembra che Giosi gli abbia dovuto ricordare, più volte, che la legge non prevede più la sua figura e che era il giusto sacrificio della politica rispetto a quello che si sta chiedendo ai lavoratori. Della serie gli ingordi non finiscono mai.

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