Gennaro Savio | Con le amministrative di domenica 11 giugno 2017 si sperava che finalmente nel neoeletto Consiglio comunale di Ischia entrassero volti nuovi e, soprattutto, culture politiche nuove e alternative che potessero, con la loro presenza, rappresentare una svolta contro il malgoverno che da sempre imperversa nel nostro comune. E invece queste speranze di rinnovamento e di rinascita sociale della nostra stupenda cittadina, per volontà degli elettori, sono state vanificate dalla mancata elezione di consiglieri della lista del PCI-ML di cui ho avuto l’onore di essere il candidato a sindaco. La cosa che rattrista di più è che a vincere e ad essere rappresentati nel civico consesso sono sempre le stesse culture borghesi e padronali, antipopolari e antidemocratiche che nel tempo hanno già ampiamente dimostrato di gestire il potere contro gli interessi collettivi. Con l’aggravante che stavolta, al contrario di quanto asseriscono altri, nel neoeletto consiglio comunale di Ischia non notiamo nessuna faccia dalla cultura nuova ma in alcuni casi solo ‘maschere’ che coprono i volti di familiari già tristemente protagonisti del malgoverno degli ultimi vent’anni. Infatti a parte i soliti noti Luigi Di Vaia, Ottorino Mattera, Paolo Ferrandino, Luca Montagna, Massimo Trofa, Carmen Criscuolo, Ciro Cenatiempo e Gianluca Trani, hanno tra l’altro fatto il loro ingresso in Consiglio comunale Ida De Maio che sostituisce il marito Gigi Mollo, Pasquale Balestrieri in sostituzione del fratello Luigi, Antonio Mazzella che prende il posto del padre Salvatore, Valeria De Siano in rappresentanza del padre Abramo già sindaco di Casamicciola Terme, Giustina Mattera che sostituisce il papà Luigi e Antonello Sorrentino nipote del più famoso Giovanni detto “democrazia”. Come vedete nel nuovo civico consesso, rispetto a quello precedente, non solo non cambiano le culture politiche e sociali che nulla hanno a che vedere con la difesa degli interessi popolari, ma nemmeno le famiglie rappresentate. Sempre le stesse, da decenni, da non credere. Famiglie i cui componenti come in una staffetta che si svolge su di una pista di atletica, ogni cinque anni si scambiano il testimone che passa di padre in figlio, di fratello in fratello, di marito in moglie o di zio in nipote. E così i poteri forti del nostro paese possono gongolare perché la stragrande maggioranza degli elettori ha deciso che per altri cinque anni l’amministrazione comunale sarà la loro fedele espressione politica e anche perchè in Consiglio comunale mancherà l’opposizione di classe e fedele alla difesa degli interessi collettivi che solo i candidati del PCI-ML potevano rappresentare. Cari cittadini di Ischia, il responso delle urne è stato fin troppo chiaro. Ci attendono altri cinque anni di dannazione sociale durante i quali sarà inutile piangere sul latte versato e chi ha votato Enzo Ferrandino o Gianluca Trani non avrà neppure il diritto di lamentarsi visto che il malgoverno che verrà e la mancanza di una seria e credibile opposizione consiliare è stata la diretta conseguenza del voto espresso domenica 11 giugno.