venerdì, Gennaio 24, 2025

Gestione del nero sul pc, il caso della vecchia gestione dell’Hotel Conte

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I militari al comando del capitano De Giorgio hanno scoperto il meccanismo con cui venivano occultati i ricavi effettivi mediante una contabilità ufficiale carente. Gli incassi reali celati in un file di backup di un personal computer

Una indagine sull’evasione fiscale perpetrata negli anni scorsi, condotta dai finanzieri della Compagnia di Ischia al comando del capitano Giovanni Maria De Giorgio e dal capitano Antonio Giglio quando è nata l’ispezione fiscale, ha condotto al sequestro preventivo di un ammontare di oltre 640.000 euro nei confronti della società che nel passato ha gestito l’Hotel Conte di Ischia e del suo legale rappresentante.

Nella giornata di ieri i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal gip. Il reato contestato è di omessa dichiarazione di cui all’art. 5 del D. Lgs. n. 74/2000.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione II, Reati contro la Pubblica Amministrazione, hanno preso il via proprio a seguito di una verifica fiscale eseguita dai finanzieri di Ischia nei confronti della società che precedentemente gestiva lo storico albergo in via Roma, nel cuore del comune d’Ischia, rinomato per la qualità dei servizi offerti e per il gradimento da parte della numerosa clientela.

Le verifiche eseguite dalle fiamme gialle hanno consentito di scoprire il meccanismo con cui la vecchia gestione faceva reiteratamente ricorso “al nero”, grazie a una contabilità ufficiale carente e frammentaria e all’utilizzo sistematico di denaro contante per l’acquisto di beni in assenza di fatturazioni passive. Scoperto anche il modus operandi con cui i ricavi venivano occultati al Fisco: la contabilità “in nero” era custodita in un personal computer, celata in un file di backup. Ma l’abilità e l’esperienza dei finanzieri hanno consentito loro di scoprirlo con modalità forense e di ripristinarlo nel programma di gestione; sono così venuti alla luce in tutta la loro evidenza gli incassi effettivi che non erano stati contabilizzati. La frode al Fisco sarebbe stata perpetrata dunque occultando i corrispettivi incassati ma non registrati attraverso l’utilizzo del gestionale aziendale. Ma una volta scoperto il meccanismo, gli investigatori della Guardia di Finanza hanno potuto procedere ad una ricostruzione puntuale della realtà economica e finanziaria della società.

Il quadro indiziario e gli elementi di prova raccolti e trasmessi fornito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli si sono rivelati tali da supportare la configurazione delle condotte illecite poste in essere. Di qui la richiesta e l’ottenimento del sequestro preventivo emesso nella forma diretta e “per equivalente”, fino a concorrenza della somma evasa, quantificata in oltre 640.000 euro. In esecuzione, sono state cautelate disponibilità finanziarie in capo all’indagato nonché quote sociali ed unità immobiliari ubicate nella provincia di Napoli.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare patrimoniale disposta in sede di indagini preliminari soggetta a impugnazione e il destinatario è attualmente persona sottoposta ad indagini, quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Tuttavia questa operazione, se da un lato conferma ulteriormente l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare l’evasione fiscale, non può che destare allarme per come era stata gestita nel passato la storica struttura ricettiva ischitana. L’attenzione degli uomini delle fiamme gialle pertanto continuerà ad essere rivolta al contrasto di forme di illeciti che penalizzano gravemente le attività economiche che invece operano nella legalità.

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