Sugli anziani ospiti di Villa Joseph incombe sempre più minacciosa la nube del trasferimento in terraferma per la chiusura della struttura. Un dramma su cui abbiamo sentito il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, che già il mese scorso era intervenuto con una lettera al Vescovo Pascarella. E che invita a tenere sull’isola gli anziani ora che si attende l’acquisto da parte della Curia.
– L’emergenza Villa Joseph è importante. C’è silenzio, ma non possiamo lasciare che i nostri nonnini vengano allontanati dalla loro casa vicino ai parenti…
«Non c’è silenzio. È un dramma sociale che esplode in tutta la sua gravità. Gli enti pubblici non hanno alcun titolo per poter intervenire. Come sindaco ho recepito il grido di dolore delle famiglie di queste persone anziane che alloggiano presso questa struttura e che, per una serie d’interessi legittimi da parte di ognuno, vedono oggi la possibilità di essere trasferiti addirittura su terraferma
Approfitto e ringrazio “Il Dispari” per l’occasione che mi offre di poter dire alle parti in causa fermiamoci un attimo, ragioniamo alla luce della valenza sociale del problema che investe e riveste questa struttura. È atteso anche il vincolo di destinazione d’uso, in virtù del quale fu costruito e portato avanti negli anni da parte degli Orionini. Tra quindici giorni avremo i sindaci di due importanti comuni e come autorità locali potremo se richiesto, se necessario, se possibile sederci ad un tavolo e comprendere esattamente se possiamo intervenire dal punto di vista umano, prima che politico, per affrontare questo problema che è enorme sul piano sociale».
– Sembra che il trasferimento di questi pazienti sia questione di giorni, ormai.
«Si, perché siamo passati dalla fine di marzo alla fine di aprile e nulla si è concluso in questo senso. Oggi si vedono le famiglie forse denunciate penalmente per non aver provveduto in proprio al trasferimento di queste persone. Bisogna fare chiarezza e precisare gli eventi. Innanzitutto faccio l’appello che si possa procrastinare questo trasferimento di almeno un’altra settimana, arrivare al 3/4 di maggio, data possibile entro la quale, molto probabilmente, la Curia ha l’ok necessario dalla Santa Sede per operare l’acquisto. Dopodiché mi rendo conto degli interessi in gioco se sono quelli di un trasferimento in una struttura che deve essere libera da persone ma non mi piace pensare che un buon Pastore, come l’attuale Vescovo, possa in dimenticare queste persone che vivono in un habitat che per loro è naturale. Spostarli da lì significa portarli alla morte, significa portarli sulla terraferma, dove i parenti non possono più assisterli come li assistono oggi. Mi piace precisare, tra l’altro, che i parenti pagano una retta di oltre 1500 euro al mese, quindi non sono alloggiati gratis
Va anche evidenziato che la Curia intende, dopo l’acquisizione del bene, proseguire con questa destinazione, cioè di casa di cura per gli anziani e quindi è triste constatare questo trasferimento. Se è volontà della Curia riaverli o riammetterli dopo l’acquisto, quando la struttura continuerà ad avere questa destinazione d’uso, appare evidente che possa temporaneamente farli alloggiare in una struttura ad Ischia. So anche che la struttura era stata individuata nel Comune di Forio, dove la Curia è disponibile a farla. Si aspetta soltanto l ‘ok dalla Santa Sede per proseguire e quindi faccio un appello ancora alla società di gestione attuale, alla parte venditrice e acquirente di chiudere l’affare, ma nello stesso tempo di non farlo senza tenere conto delle esigenze e i bisogni di questi poveri anziani che vi alloggiano»