lunedì, Novembre 18, 2024

Giacomo Pietoso: il sensazionismo al Faro che fu di Lucí

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di Elena Mazzella

Che sensazione magica quella che ho provato quando, dopo aver percorso i gradoni che conducono al Faro, mi sono trovato catapultato in un tempo sospeso. Sono queste le prime parole di Giacomo Pietoso durante la nostra chiacchierata al Faro di Punta Imperatore a Forio in occasione dell’inaugurazione della sua mostra di quadri permanente “Vieni al Faro”. Una collezione di opere ispirate dopo un periodo di soggiorno in un luogo unico al mondo presentata in una piacevole chiacchierata moderata dal giornalista Pasquale Raicaldo.

E proprio il Sensazionismo è la corrente artistica culturale fondata dall’artista non vedente che tenta di creare un canale di dialogo attraverso il quale esprime in arte il senso della natura nel suo significato più universale. La perdita della vista è vissuta dall’artista come un’opportunità per vivere la vita, dono più bello e prezioso, in maniera naturale e farne un’opera d’arte esprimendo semplicemente se stessi, senza filtri, senza pregiudizi con la forza di rompere gli schemi. Giacomo trova il suo percorso attraverso il quale realizza il suo essere con la pittura e la poesia facendone una legge naturale. “L’evento accaduto nella mia vita che mi ha fatto perdere la vista l’ho vissuto come un’opportunità e un messaggio che la vita ha voluto donarmi. Come una grande nuvola sopra di me che con il suo piede sul mio petto mi ha intimato a fermarmi e a prendere consapevolezza della pienezza della vita” ci confida Giacomo riflessivo. E quando gli chiediamo delle sensazioni vissute una volta arrivato al Faro, tra i più antichi del Mediterraneo, risponde poeticamente:

“In ogni gradino che scende, che sale in ogni punto, in ogni angolo sospeso tra il mare e il cielo, lì dove la foglia grattata dal vento, la poesia respira, sospira, vive. Un distacco totale dal tam-tam quotidiano per entrare in un’atmosfera surreale ma bella.

La mia personale visione del Faro si associa all’immagine dell’essere umano, perché alla fine siamo tutti immersi nelle nuvole e mai esplorati per davvero. Possiamo essere fari per tutti o per qualcosa, ma allo stesso tempo non possiamo mai essere compresi nella nostra piena essenza. Questo Faro di Punta Imperatore è un qualcosa di molto particolare. Poterci dormire fornisce l’opportunità per poter sentire il luogo, percepirne la sua storia e quindi viverlo nella sua totale pienezza”. Afferma Giacomo che continua poi con espressione sospesa nel suo tentativo di raccontarci a parole le percezioni che ha avvertito e che possiamo captare nelle sue opere esposte laddove sono state concepite.

Il risultato del suo periodo di soggiorno infatti è straordinario: diciassette dipinti e un libro di poesie testimoniano le sensazioni e le emozioni vissute dall’artista immortalate per sempre su tela e su carta. Non poteva mancare anche l’omaggio a Lucia, prima donna farista ed ultima guardiana del Faro di Punta Imperatore insieme ai suoi figli. A lei sono dedicati due particolarissimi dipinti che ne esprimono l’essenza e la memoria indimenticabile che si respira tra le mura della possente ed antica costruzione a picco sul mare eretta dal Genio Civile a partire dal 1879 la cui lanterna sulla svettante torre bianca illumina il tratto di mare ad ovest dell’isola dal 1916. La struttura oggi appare rimodernata grazie ad una società tedesca che lo ha trasformato in esclusivo resort con quattro camere ultramoderne diretto brillantemente da Fabio Mattera ed un ristorante sofisticato intitolato a Lucì di cui e’ responsabile lo chef Antonio Monti.

Nulla è sfuggito all’artista che ha spaziato dalla lanterna alla torre, dall’immensità del mare che si fonde con la rigogliosa vegetazione fino ad arrivare alla magia del tramonto. Un tramonto che ha dato il meglio di sé nel giorno della presentazione delle opere, un tributo della natura all’artista che rappresenta un esempio di forza e coraggio, che da una “mancanza” ne ha tratto un nuovo punto di partenza e rinascita. Ci piace associarla ad un vaso di Pandora che, una volta scoperchiato, tutto ciò che di bello vi era imprigionato ha finalmente la possibilità di liberarsi e librarsi.

E così è stato per Giacomo: dal suo personale vaso scoperchiato ne è emersa una nuova vita piena di nuove consapevolezze e possibilità, piena di luce e colori, ma soprattutto piena di libertà.

Biografia

Scrittore, poeta e pittore nato ad Acerra (Na).

Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza per le strade e i vicoli della sua città, avverte dentro di sé come un primordiale bisogno di lasciare tutto e partire alla ricerca di nuove realtà e nuove culture da vivere.

Viaggi, persone, luoghi e scenari che lo vedranno vivere da protagonista e con la meraviglia negli occhi la sua vita.

Avrà eventi belli e duri da affrontare con coraggio senza mai tirarsi indietro.

Nel 2008 dopo un grave incidente a seguito del quale perde la vista decide di riprendere in mano la sua vita e viverla fino in fondo attraverso la sua passione di sempre, la scrittura.

Dopo un lunghissimo periodo di riabilitazione da poliziotto è rientrato in servizio nei ruoli civili, al Commissariato di P.S. della città di Acerra, fa rientro nella sua città con occhi diversi con la consapevolezza e la presa di coscienza che la vita rimane il viaggio più bello che un uomo possa fare.

Nel 2020 nell’isolamento più totale dovuto a una pandemia che ha interessato tutti i popoli del mondo Giacomo si è dedicato all’arte pittorica come forma di espressione della sua anima poetica.

Una nuova veste artistica che lo porterà a viaggiare in tutto il mondo con mostre personali di “pittura e poesia“.

La sua arte avrà riconoscimenti importanti, recensioni e prestigiose critiche d’arte.

E’ sempre alla ricerca di nuove strade per sperimentare il suo istinto eclettico.  Autore di diverse pubblicazioni letterarie, saggi, raccolte di poesie, racconti, romanzi e album musicali. Riceve prestigiosi riconoscimenti per la sua espressione pittorica tra i quali un dossier artistico a cura del professore Vittorio Sgarbi nel catalogo “Artisti contemporanei” edito Mondadori 2021.  Fondatore della corrente artistica culturale Sensazionismo, ufficializzata il 5 novembre del 2022 con il “Manifesto del sensazionismo”. Espone nel febbraio 2023 una sua opera pittorica a Casa Sanremo in Arte durante il festival di Sanremo 73esima edizione.

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