Ora si fa sul serio. Sarà un mese di febbraio fondamentale per l’Ischia Isolaverde: quattro gare in cui i gialloblu si giocheranno una buona fetta di salvezza diretta, quattro gare sulla carta tutt’altro che agevoli. Si inizia sabato con la sfida al cardiopalma contro un Catania in cerca di punti per allontanarsi dalle zone calde: una squadra, quella catanese, che può fare affidamento su uno degli organici più competitivi del girone C e che si ritrova a fare i conti con una classifica difficile solo a causa dei dieci punti di penalizzazioni inflitti in estate per le note vicende legate al calcioscommesse. La forza dei rossoazzurri, guidati da una vecchia conoscenza della Serie A come Pippo Pancaro, si spiega con la presenza in rosa di giocatori del calibro l’ex Napoli Andrea Russotto, il brasiliano Caetano Calil (capocannoniere l’anno scorso con la Salernitana) e il difensore Dario Bergamelli, tutta gente che in carriera ha calcato con successo i campi della Serie B. A questi vanno aggiunti i nuovi acquisti Bombagi (ex Juve Stabia che non ci sarà sabato al Mazzella) e il difensore Di Cecco. Organico alla mano, insomma, parliamo di una squadra che – senza handicap di sorta – potrebbe puntare senza problemi alla promozione diretta in Serie B. Quel che è certo è che i catanesi, come ha spiegato lo stesso Pancaro, arriveranno al Mazzella con la chiara intenzione di fare propria l’intera posta in palio, soprattutto per riscattarsi da un paio di mesi non all’altezza.
Se la sfida con gli etnei non si può propriamente definire uno scontro diretto, diverso il discorso per le due successive gare che vedranno protagonisti gli uomini di Mister Di Costanzo. Match che in entrambi i casi vedranno i gialloblu esibirsi lontano dalle mure amiche. La prima sfida, il 14 febbraio, sarà con l’Akragas, la prima squadra in stagione ad espugnare lo stadio Mazzella. Rispetto ad allora i siciliani hanno cambiato molto: in panchina non siede più Nicola Legrottaglie, sostituito da Pino Rigoli, allenatore capace di rivitalizzare la squadra dopo un periodo nero come la pece e di portarla alle due recenti vittorie consecutive. In campo i siciliani si schierano con il più classico dei 4-3-3: in attacco spazio a giocatori del calibro di Madonia e Di Piazza, a centrocampo spazio al nuovo acquisto Nikolay Dyulgerov, proveniente dal CSKA Sofia, mentre in difesa spiccano altri due volti nuovi come l’ex Foggia Alessio Grea e il nazionale maltese Zach Muscat.
Il 21 febbraio sarà invece l’ora della sfida con il Melfi dell’ex Lorenzo Longo. Allo stadio “Valerio” i gialloblu si ritroveranno al cospetto di un’altra squadra che, come l’Akragas, è coinvolta nella lotta per non retrocedere. Anche qui parliamo di una squadra che rispetto all’andata ha cambiato guida tecnica (non c’è più Del Vecchio, spazio ad Ugolotti) e che sul mercato è intervenuta in maniera massiccia. In difesa spiccano i laterali Perticciuolo e Giron, entrambi giunti dall’Avellino, mentre in attacco spazio al talento Soumaré e all’ex Ischia Ingretolli. Tra i giocatori già presenti da agosto troviamo il difensore Colella, il centrocampista Maimone e l’attaccante Simone Masini.
A chiudere il ciclo di febbraio c’è una sfida interna ad alto coefficiente di difficoltà come quella di sabato prossimo: i gialloblu, infatti, se la vedranno con il Lecce, squadra in piena lotta per la promozione diretta in Serie B. Un cliente scomodo, scomodissimo I giallorossi possono fare affidamento sin da agosto su una rosa di spessore, come testimoniano i nomi di Moscardelli, Doumbia, Surraco, Salvi, Lepore e Papini. A questi si sono aggiunti il bomber Salvatore Caturano, la punta scuola Chievo Verona Ali Sowe e il centrocampista Fabrizio Lo Sicco, proveniente dalla Pistoiese. Giocatori di spessore, questi, tra i protagonisti dell’ultima sfida di un febbraio che per l’Ischia Isolaverde si preannuncia complicato e decisivo: a disposizione 12 punti che potrebbero dire tanto in proiezione futura, con i gialloblu che potrebbero rilanciarsi completamente in ottica salvezza diretta dopo tre mesi all’insegna di mille difficoltà.